La verità sta in cielo: il film di Roberto Faenza a L’Isola del Cinema

Il film di Roberto Faenza vero proiettato a L'Isola del Cinema il 2 settembre alle 21.30. Per l'occasione previsto un incontro con il regista e con Pietro Orlandi, fratello di Emanuela.

C’è grande attesa a L’Isola del Cinema dove il 2 settembre all’Arena Groupama alle 21.30, per la rassegna Ciak d’Italia, è in programma La verità sta in cielo. Saranno presenti per un incotro con il pubblico il regista Roberto Faenza e Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, alla cui drammatica vicenda è dedicato il film di Faenza. Entrambi porteranno sul palco de L’Arena la loro preziosa testimonianza sul rapimento.

La verità sta in cielo è un film nato da una ricerca minuziosa e dettagliata sui materiali d’archivio e che si avvale dell’ interpretazione di Riccardo Scamarcio, Maya Sansa, Valentina Lodovini e di Greta Scarano che, con la sua interpretazione di Sabrina Minardi, si è aggiudicata la candidatura ai Nastri d’Argento come Miglior interprete femminile. Di seguito potete leggere la sinossi ufficiale del film:

Il 22 giugno del 1983 Emanuela Orlandi, figlia quindicenne di un messo pontificio, scompare misteriosamente dal centro di Roma e di lei non si sa più nulla. Ha inizio un’indagine che durerà decenni e che rivelerà una rete di collegamenti tra poteri forti, Mafia Capitale, la Banda della Magliana e il Vaticano.

La verità sta in cielo, il nuovo film di Roberto Faenza, in sala dal 6 ottobre con 01 Distribution, riaccende i riflettori sul caso di Emanuela Orlandi. La sparizione della giovane cittadina del Vaticano non merita di essere archiviata, sia perché si tratta di una vittima innocente, sia perchè ne sono collegate personalità politiche e la malavita romana.

Il regista de La verità sta in cielo ha voluto fornire un quadro più grande della vicenda, mettendo insieme i pezzi del caso Orlandi, dalle testimonianze, agli atti depositati, fino alle inchieste svolte.
Cercando di rimanere più aderente possibile alla verità, ha usato la struttura fittizia del film, in grado di coinvolgere ed emozionare lo spettatore. Nella sua missione, di smuovere le coscienze del pubblico, viene talvolta a mancare un equilibrio, che possiamo perdonargli.

La coerenza e la fedeltà ai fatti portano il film a dare più valore alle parole che alle immagini. A raccontare nomi, luoghi e vicende, piuttosto che lasciare spazio alle inquadrature. Il racconto filmico è al servizio dell’informazione, dando un ibrido tra un lungometraggio drammatico e un documentario, tra realtà dei contenuti e finzione della struttura. CONTINUA A LEGGERE LA NOSTRA RECENSIONE