James Cameron sui sequel di Avatar: “devono funzionare a ogni costo”

James Cameron ha parlato degli attesi sequel di Avatar, affermando che la realizzazione del quarto e quinto film dipendono dal successo del secondo e del terzo.

Al TCA press tour di Pasadena, James Cameron ha parlato con i giornalisti del suo nuovo progetto: AMC Visionaries: James Cameron’s Story of Science Fiction, serie tv in sei episodi in cui il regista esplorerà le origini della fantascienza, intervistando personaggi del mondo del cinema, come Steven SpielbergGeorge LucasRidley ScottSigourney WeaverWill Smith, e altri. Ovviamente, la discussione è andata a focalizzarsi anche sugli attesi sequel di Avatar.

Anche se all’inizio pensavamo che la Fox avesse dato il via libera a tutti e quattro i sequel, James Cameron ha affermato che, se Avatar 2 e 3 non piaceranno, non ci sarà alcun Avatar 45. Quando a Cameron è stato chiesto se i sequel presenteranno una narrazione fantascientifica all’avanguardia, il regista ha risposto:

Penso che il modo in cui venga percepita la narrazione dipende sempre dalle persone. Inoltre credo che la lezione che ho imparato nel primo film, e che ho applicato anche ai nuovi è che, più introduci l’immaginazione, più crei qualcosa di mistico, e più spingi fino al massimo per poter portare una concezione fantastica all’interno del grande schermo, più occorre concentrarsi sulle relazioni, sulla verità e sull’amore. Spero di essere riuscito a fare ciò nei nuovi film. Ho avuto modo di lavorare con un cast incredibile. Ho lavorato duramente per trovare qualcosa di nuovo, e in effetti mi sono imbattuto in giovani attori  incredibili, con un grandissimo cuore.

E sapete, non importa quanto tentiate di confezionare al meglio il film, con eccellenti scenografie e grandiosi effetti speciali. Se la storia non funziona, se le persone non si legano e immedesimano con i personaggi, non funzionerà comunque. Ovviamente non possiamo permetterci che i sequel non funzionino e non abbiano successo, soprattutto considerando il budget con cui abbiamo a che fare. Ma, ovviamente, devi sempre permettere a te stesso di fallire come artista, non importa quale sia la posta in gioco. L’unica cosa da fare è tentare, provare sempre“.

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