Guillermo del Toro parla della regia e dei problemi coi remake

Guillermo del Toro, durante il Tribeca Film Festival, si è soffermato sull'arte del fare cinema, parlando anche della sua passione per i mostri.

Durante una conversazione con Alec Baldwin al Tribeca Film Festival, Guillermo del Toro ha parlato della regia e dei problemi nel realizzare i remake

Alec Baldwin ha chiesto a Guillermo del Toro se fosse disponibile ad andare dietro la macchina da presa per un remake di un film sui mostri, dato che da tempo ormai il regista si è immerso nei film horror e con delle creature come protagoniste, risalendo all’era del muto.

Avevo un’idea di fare Frankenstein e La moglie di Frankenstein, ma non penso accadrà” ha precisato, evidenziando che aveva scritto una versione iniziale de La Forma dell’Acqua per la Universal, con un maggior collegamento a Il mostro della laguna nera dello studio.

I film che faccio, la maggior parte delle volte li faccio perché la premessa è così assolutamente folle” ha spiegato. “Quando sei su un set e hai assorbito 100 anni di cinema… devi fermarti e dire, ‘OK, questo è quello che accadrebbe normalmente in quel film. Cosa posso fare di diverso?’ E ti fermi. Devi fermarti. E più vai in là con gli anni, più vuoi fare cose diverse“.

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Del Toro ha recitato numerosi aforismi sull’arte del fare cinema e ha descritto l’arte della regia in un modo che ha fortemente entusiasmato i presenti, che siano o meno aspiranti registi. “State orchestrando un incidente” ha detto della serie, per poi descriverla come “ostaggi che negoziano con la realtà“. Il regista ha detto che si prepara ogni volta scrupolosamente, scrivendo dalle 8 alle 10 pagine di biografia per ogni personaggio.

Come regista è tuo dovere superare sempre l’obiettivo e il budget” ha continuato. “Se hai abbastanza tempo e abbastanza soldi, allora sei f******“. Mentre il pubblico rideva, ha aggiunto: “Posso essere grasso qui” indicando il suo stomaco, “ma non qui” indicando la sua testa.

Alcuni degli applausi più forti si sono sentiti quando il regista ha spiegato il suo amore per i mostri: “Viviamo in un mondo adesso che non è altro che un posto narcisista. C’è una dicotomia tra bianco e nero. Nessuno è bianco e nero. Tutti noi esistiamo nel mezzo. Abbiamo il diritto di essere policromi… Alle 10 di mattina sono un pezzo di m****, a mezzogiorno sono un santo“.

La complessità dell’umanità trova la sua espressione nei mostri: “I media ci dicono di essere perfetti in così tanti modi. Devi avere capelli perfetti, denti perfetti. Io non ho denti perfetti. Non ho capelli perfetti. Non me ne frega un c****. Voglio solo essere un bravo essere umano, e per questo non c’è pubblicità“.