Venezia 73 – ‘Al via il festival dell’innovazione’ parola di Paolo Baratta e Alberto Barbera

Alle 13 di questo primo giorno di Venezia 73 si è tenuta la conferenza stampa d’apertura della 73° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica in cui sono state presentate le giurie delle categorie Venezia 73, Orizzonti, Opera Prima – Luigi De Laurentiis e Venezia Classici.

In sala erano presenti Alberto Barbera, Paolo Baratta, le Giurie di Venezia 73: Sam Mendes (Presidente), Laurie Anderson, Gemma Arterton, Giancarlo De Cataldo, Nina Hoss, Chiara Mastroianni, Joshua Oppenheimer, Lorenzo Vigas e Zhao Wei.

Inoltre presenti della sezione Orizzonti Robert Guédiguian (Presidente), Jim Hoberman, Nelly Karim, Valentina Lodovini, Moon So-ri, José Maria (Chema) Prado e Chaitanya Tamhane.
Della sezione Opera Prima – Luigi de Laurentiis in sala il presidente Kim Rossi Stuart, Rosa Bosch, Brady Corbet, Pilar Lopez de Ayala e Serge Toubiana. Di Venezia Classici Roberto Andò presidente.

Durante la conferenza Paolo Baratta, Alberto Barbera e la giuria hanno dialogato sull’approccio e la lungimiranza che lo stesso Barbera ha apportato alla Mostra del Cinema, dando nuova forma al festival sia dal punto di vista dimensionale che qualitativo.
Obiettivo della biennale, asserisce il presidente, è la fiducia del mondo verso la Mostra come istituzione culturale. La Biennale deve pensare alla fiducia. I produttori, i registi, nutrono questo tipo di attrazione verso questo mondo proprio perché la Giuria e tutto il Festival ha stabilito una regola: la qualità di ciò che viene mostrato, la qualità delle opere. Questo è ciò che il mondo pensa della Biennale.

Barbera non perde occasione di sottolineare che il party di apertura è stato annullato in segno di rispetto alle popolazioni terremotate e di come l’intero incasso di una settimana della Mostra di Architettura è stato devoluto per la ricostruzione delle città distrutte dalle terremoto. Inoltre un conto corrente è stato aperto, che durerà per tutto il festival, per permettere di raccogliere ulteriori fondi da devolvere.

Venezia 73 – ‘Al via il festival dell’innovazione’ parola di Paolo Baratta e Alberto Barbera

In seguito alla conferenza di apertura il Presidente Barbera ha conferito il Leone D’oro alla Carriera 2016 a Jerzy Skolimowski, regista polacco e nei prossimi giorni verrà assegnato lo stesso premio alla carriera a Jean Paul Belmondo. Barbera ha specificato che da quest’anno, ogni anno, almeno un regista e un attore o un’attrice sarà insignito del suddetto premio alla carriera. Verranno portati in auge artisti come Skolimowski, regista la cui grandezza non è stata mai realmente riconosciuta, per la poeticità delle sue pellicole, poche ma immense, artefice del rinnovamento del cinema polacco e del cinema mondiale.

Skolimowski ha parlato del suo cinema e dei nuovi modi di creare pellicole e ha dichiarato che la fruizione del cinema non deve essere limitante dal tipo di mediazione, bisogna esercitare e apprezzare ogni tipo di spettacolo, dal piccolo al grande schermo, dagli smartphone alla cinepresa, asserendo che ci sono molti tipi di cominciamento e non serve a nulla disprezzare i nuovi media considerato che egli stesso, in 11 minuti, ha utilizzato svariati tipi di tecnologia.

Venezia 73 – ‘Al via il festival dell’innovazione’ parola di Paolo Baratta e Alberto Barbera

I suoi film si concentrano e amano parlare delle persone che stanno ai margini della società, Skolimowski ama trattare dei perdenti, degli outsiders, coloro che non trovano un posto nel mondo: lui in prima persona sa come ci si sente a dover vivere al di fuori del proprio paese, costretto ad abbandonarlo a causa dei messaggi sovversivi all’interno dei suoi film. La Polonia degli anni ’60, quando governava il regime comunista, era molto attenta a ciò che le pellicole cercavano di comunicare, e in qualche modo i registi come S. cercavano in tutti i modi di prendere in giro la censura, cercando delle metafore, di trovare un linguaggio simbolico: in questo modo la censura effettivamente non avrebbe potuto afferrare il messaggio negativo che avrebbero voluto inviare al pubblico. I

n un certo senso la censura stimolava la creatività, lui è stato proprio una di quelle persone che ci ha giocato molto, per esempio in Mani in alto! ha creato dei manifesti di Stalin con quattro occhi, cosa che gli costò molto e che lo costrinse a lasciare la Polonia.

Il regista ha concluso la conferenza dichiarando che la sua carriera, la sua esperienza sono stati decisivi a fargli comprendere che uno degli argomenti a lui più caro, ossia l’emarginazione, è e dovrà necessariamente essere l’argomento del futuro, invitando i giovani cineasti e a chi ha passione per il cinema e la scrittura filmica a trovare grande coinvolgimento ed empatia verso coloro che vivono ai margini, gli ultimi.