Favolacce: la sessualità secondo i D’Innocenzo, “magari faremo un film erotico”

"Magari chissà, prima o poi faremo un film erotico. Pochissimi riescono a farli perché basta poco per risultare o villani o banali."

La sessualità è sempre un mistero per i fratelli D’innocenzo. Un film erotico tra i loro progetti futuri?

Durante la conferenza stampa virtuale i registi Damiano e Fabio D’Innocenzo hanno parlato del loro ultimo film, Favolacce, in uscita on demand dall’11 maggio su Sky Primafila Premiere, Timvision, Chili, Google Play, Infinity, CG Digital e Rakuten Tv.
Il film, vincitore dell’Orso d’Argento per la migliore sceneggiatura alla Berlinale 2020, è ambientato nella periferia romana, abitata da una una piccola comunità di famiglie le cui giornate trascorrono in maniera apparentemente normale.
Ma sotto l’apparenza si agita un mondo dominato dal sadismo dei padri, dalla passività delle madri e dalla disperazione dei figli.

Parlando del loro ultimo film i registi hanno approfondito molto, insieme al cast, le tematiche salienti di Favolacce, soffermandosi anche sul modo in cui hanno trattato la sessualità, che nel film viene analizzata con gli occhi dei bambini. Rispondendo alla domanda su quanto avrebbero voluto spingersi realmente Damiano D’Innocenzo ha detto che se fosse stato possibile non ci saremmo mai fermati, quello che ci ha impedito di farlo è stato il divieto per i diciotto anni. La sessualità è sempre un mistero. Non è vero che crescendo diventa più chiara, anzi, forse finiamo per incespicarci di più. È interessante che tra un bambino di cinque anni e un uomo di novanta non si sa mai bene chi ne sappia di più, proprio perché è qualcosa di fluido. Le prime forme sessuali sono spesso incoscienti, ricordo che da piccolo a un certo punto ho iniziato a guardare le donne, ma con una malizia leggera visto che nemmeno sapevo cosa potessi farci con una donna. È uno stato di ingenuità e confusione che non riesci a capire”.

Il regista ha ultimato il suo intervento con un’idea su un progetto futuro, ovvero la realizzazione di un film erotico anche se, come osserva giustamente, “pochissimi riescono a farli perché basta poco per risultare o villani o banali”.