È per il tuo bene: il poster del film sotto accusa per “mancanza di attrici”

La locandina di presentazione online del film È per il tuo bene è sotto accusa: nel poster non figurano i nomi delle tre attrici protagoniste

Polemica per il poster del lancio del nuovo film di Rolando Ravello. Nella locandina ci sono solo i nomi del cast al maschile

Si tratta di un cartonato per la presentazione on line del film È per il tuo bene ad essere al centro di una polemica di genere. Sulla locandina incriminata infatti figurano solo i nomi di Giuseppe Battiston, Vincenzo Salemme e Marco Giallini, mentre si vedono i volti di Valentina Lodovini, Isabella Ferrari e Claudia Pandolfi senza rispettivi nomi scritti. In merito alla questione sono già arrivate le scuse di Medusa (un errore nella stampa grafica, così hanno dichiarato) ma si continua a discutere sull’accaduto. Ad esprimersi sul fatto c’è anche una nota dell’associazione 100autori e U.N.I.T.A. (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo) che puntano il dito verso un modo di fare che lede la parità dei diritti delle attrici donne.

Nella nota si prende in oggetto la locandina di È per il tuo bene per provare a sollevare “ancora una volta il velo su ciò che si cela dietro la cosiddetta ‘svista’ ponendo una semplice domanda: non sarà l’ennesimo piccolo penoso paradigma di un retaggio culturale purtroppo ancora molto diffuso? Difficile addentrarsi in casi come questo nei meandri della consapevolezza o dell’inconsapevolezza, ciascuno valuti cosa sia peggio. Sta di fatto che si registra una bizzarra distorsione percettiva tutta italiana per cui queste distrazioni, stranamente, finiscono per riguardare sempre le donne“.

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I 100 autori e U.N.I.T.A. fanno appello, in occasione di questa vicenda chiedendo ai produttori, agli uffici stampa, ai giornalisti e ai responsabili dei festival affinché il nome delle attrici e la loro immagine, vengano sempre tutelati e trattati in maniera paritaria. Le donne, alla pari degli uomini, sono al centro di qualunque processo produttivo. L’industria cinematografica ne conosce molto bene il valore e tuttavia spesso non riconosce loro gli stessi diritti“. Anche alla stampa l’Associazione chiede di essere alleata sul tema della inclusione: “i giornalisti sanno quanto sia importante tenere alta l’attenzione del pubblico su questi temi.  U.N.I.T.A. e l’associazione 100autori da parte loro continueranno a chiedere un atteggiamento di maggiore rispetto e attenzione nei confronti del lavoro delle donne affinché ‘sviste’ o episodi analoghi non si ripetano mai più”.

Fonte: Ansa