Bradley Cooper rivela che Clint Eastwood l’ha salvato dalla disoccupazione: “L’ho convinto a girare American Sniper”

Bradley Cooper ha rivelato quanto Clint Eastwood e American Sniper si siano rivelati vitali per la propria carriera.

Rimasto a lungo disoccupato è stato lo stesso Bradley Cooper a chiedere a Eastwood di dirigere American Sniper

Bradley Cooper è uno degli attori (e, dopo A star is born, dei registi) che sta maggiormente cavalcando la cresta dell’onda. In questi giorni è al cinema con La fiera delle illusioni – Nightmare Alley di Guillermo del Toro, tra qualche settimana comparirà in Licorice’s Pizza di Paul Thomas Anderson (esperienza che si è rivelata fondamentale per il suo futuro d’attore) e in questi mesi sta anche lavorando al terzo capitolo di Guardiani della Galassia, nel quale presterà ancora una volta la voce al procione Rocket. Eppure non è sempre stato tutto rose e fiori per lui. Se oggi, come lo stesso attore ammette, non ha quasi più bisogno di fare provini per un ruolo, c’è stato un periodo risalente a circa dieci anni fa in cui Hollywood sembrava essersi dimenticata di lui. Fino all’arrivo di Clint Eastwood e di American Sniper.

Lo racconta a Mahershala Alì durante un episodio della serie Actors on Actors di Variety. “Sono in questa posizione, anzi mi sono messo in questa posizione [di non dover fare più provini] dopo American Sniper, quando stavo cercando di fare qualcosa di mio. Con American Sniper ho preso il libro [l’autobiografia da cui è tratto il film] e ho iniziato a lavorarci, chiedendo a Clint Eastwood di dirigerlo; abbiamo trascorso del tempo assieme e realizzato la sceneggiatura, prendendo un’idea e lavorandoci finché non fosse realizzata. E con A star is born anche di più. Molto di tutto questo è legato al fatto che [in quel periodo] i registi che ammiravo non mi assumevano perché sapevano già nella loro testa se tu eri adatto oppure no per un ruolo. Quindi tu non devi più fare audizioni, ma poi capita una cosa del tipo: ‘Certo, conosco Mahershala [Alì]’. Capisci a che cosa mi riferisco?“.

Bradley Cooper allude alla fama di attore leggero che lo ha accompagnato per un certo periodo durante e dopo la trilogia di Una notte da leoni. Una fama che, a suo dire, avrebbe contribuito a incasellarlo in una certa categoria attoriale e a spingere alcuni registi a non ritenerlo adatto per un loro film. A quanto pare l’attore è riuscito a superare egregiamente il problema.