Avengers: Endgame – gli autori spiegano la “questione Vedova Nera”

Ecco cosa hanno affrontato gli sceneggiatori del film dei Russo, scrivendo il personaggio di Natasha Romanoff.

La notizia contiene grossi SPOILER di Avengers: Endgame, il film attualmente in sala, fine della Infinity Saga

Avengers: Endgame è finalmente arrivato in sala e in molti si sono chiesti qualcosa sul personaggio di Vedova Nera. Sì perché lei, come sapete voi che avete visto il film, si sacrifica esattamente come Tony, e dona la sua vita affinché Clint possa recuperare la Gemma dell’Anima. In sostanza, fa la stessa fine di Gamora, ma lo fa coscientemente, decide di sacrificarsi per la sua famiglia, gli Avengers, tutto ciò a cui abbia mai tenuto, gli amici che, alla fine, hanno tenuto a lei e l’hanno fatta sentire amata come mai le era successo nella vita. E cosa ne sarà quindi, della storia della sua, di vita?

Chi segue un po’ le notizie che riguardano il Marvel Cinematic Universe sa perfettamente che gli Studios della Casa delle Idee hanno in programma un film standalone sul personaggio di Black Widow (Scarlett Johansson sarà anche la prima donna attrice in assoluto ad essere anche produttrice di un film a marchio MCU), ma, visto il destino di Nathasha Romanoff, ha senso – si chiedono in molti – il film su di lei adesso? E come hanno fatto gli sceneggiatori di Avengers: Endgame a districarsi, sapendo che avrebbero dovuto scrivere della sua morte? A quanto pare nessuno sembra aver chiesto loro di modificare l’idea di “sacrificare” Nat. Ecco cosa hanno rivelato in un’intervista recente:

All’inizio non eravamo pienamente consapevoli del fatto che volessero o non volessero fare [il film Black Widow], ma, anche quando è diventato più chiaro che era una delle cose che intendevano fare, nessuno ci ha detto di non continuare con quello che stavamo facendo.

Giusto, e questa è la funzione del suo arco narrativo, giusto?” McFeely ha aggiunto. “Alla fine lei trova uno scopo, una famiglia ed è disposta a sacrificare tutto per quella famiglia, penso a lei come forse la persona più forte di tutto il film, è la donna che regge i fili di tutto nei cinque anni che dividono lo schiocco dalla nuova avventura narrata nel film e anche quando Capitan America ha dei dubbi, e le dice “Forse non abbiamo bisogno di farlo”. Lei non condivide questa opinione. Quindi, quando Nat arriva a Vormir e si trova di fronte a questa scelta, capisce che è questo ciò per cui ha lavorato per cinque anni: riportare indietro la famiglia, riportare indietro tutte queste persone”, ha spiegato McFeely. Occhio di Falco e Vedova erano gli unici personaggi il cui sacrificio su Vormir avrebbe avuto un senso.

E il senso di perdita ce l’hanno fatto provare in Avengers: Edgame, anche troppo, in effetti. Pertanto diteci, a voi è piaciuto l’arco narrativo di Natasha Romanoff? E cosa vorreste vedere narrato nel suo film standalone?