L’avete riconosciuto? È stato un grande attore shakesperiano, si avventurò anche nello spazio e il suo cognome è da…primato!

È stato un grande attore shakespeariano che vinse un Oscar con Il ponte sul fiume Kwai. Il suo nome è da primato

Alec Guinness, l’uomo dai mille volti, nacque al n. 155 di Lauderdale Mansions South, Lauderdale Road, Maida Vale, Londra, il 2 aprile 1914. Ebbe un’infanzia difficile e lo stesso si può dire della sua prima parte dell’età adolescenziale. Prima di decidere di intraprendere la strada della recitazione, Alec ha lavorato come redattore. All’età di venti anno, nel 1934 entra a far parte della compagnia shakespeariana di John Gielgud e nel 1946 debutta nel cinema con Grandi speranze.

Alec Guinness, il cavaliere Jedi Obi-Wan Kenobi

Dall’esordio datato 1946, seguirono altri 70 titoli. Alec Guinness ha avuto il pregio di sapersi adattare con estrema naturalezza a ruoli diversi. Nel film Sangue blu riuscì nell’impresa di interpretare otto ruoli differenti (uno dei quali da donna), che gli valse l’appellativo di “Uomo dai mille volti”. Nel corso della sua carriera ha interpretato il nevrotico soldato scozzese in Whisky e gloria e il pasticcione del Nostro agente all’Avana, il nonno Fauntleroy in Il piccolo lord ma la sua fortuna arrivò con la collaborazione con il regista David Lean. Infatti è stato sotto la sua guida che vinse un Oscar con Il ponte sul fiume Kwai (1957). Quando divenne ormai un attore affermato, una vera e propria celebrità, interpretò il cavaliere Jedi Obi-Wan Kenobi nella trilogia di Guerre Stellari. Un ruolo non troppo amato che, però, gli diede grande popolarità fra i giovani oltre ad un cospicuo guadagno del 2,5% netto sugli incassi del film. All’amica Anne Kauffman scrisse una lettera dove esprimeva i suoi dubbi su questo ruolo. “Sono in Inghilterra a girare Star Wars. Ogni giorno che passa mi consegnano dialoghi scadenti, nessuno dei quali rende il mio personaggio più definito o anche solo sopportabile. Devo andare sul set a lavorare con un nano, un certo Kenny Baker (molto piacevole e si lava in un bidet), il tuo connazionale Mark Hamill e Tennyson Ford (aspetta non può essere il suo vero nome). Beh, insomma, un giovanotto languido e slanciato abbastanza divertente. Ma, Dio mio, mi fanno sentire un 90enne. Per quanto riguarda il film non posso dire che mi piaccia ma è molto spettacolare e tecnicamente notevole. Molto rumoroso ma emozionante. Rimane comunque un’esperienza che lascia il segno”.

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