Unbelievable: la storia vera della serie Netflix

Unbelievable è una miniserie televisiva Netflix, ispirata a dei veri casi di stupro, che ha debuttato sulla piattaforma il 13 settembre.

La serie Netflix Unbelievable si basa sulla vera storia di Marie, una ragazza che ha denunciato lo stupro alla polizia solo per essere costretta a ritrattare la sua storia. Marie è stata successivamente accusata di falsa testimonianza, mentre il suo stupratore ha continuato a commettere reati simili in altre zone. Non è stato arrestato fino a tre anni dopo, grazie a nuove prove legati ad altri stupri. La cattura dell’uomo ha portato alla scoperta di fotografie di Marie scattate durante il suo assalto, le quali hanno permesso alla ragazza di riguadagnare credibilità.

Unbelievable: recensione della serie Netflix

Prima che diventasse uno show su Netflix, la storia di Marie era oggetto di un articolo vincitore del Premio Pulitzer intitolato An Unbelievable Story of Rape di T. Christian Miller e Ken Armstrong, che ha anche scritto un libro sul caso chiamato A False Report. Unbelievable si basa sull’ampia ricerca condotta da Miller e Armstrong e, di conseguenza, attinge molto da vicino ai fatti reali del caso.

Unbelievable: nomi modificati rispetto alla realtà

Unbelievable cinematographe.it

Di tutti i nomi dei personaggi di Unbelievable, solo Marie corrisponde alla sua controparte reale. La vera Marie non si chiama Marie Adler, dato che si è impegnata a lasciarsi tutto alle spalle, così sia lo show che l’articolo hanno lasciato il nome completo per garantirne l’anonimato. Marie ora ha 28 anni, è sposata con due figli e ha un lavoro come camionista a lungo raggio.

Kaitlyn Dever: film e curiosità dell’attrice di Unbelievable

I nomi e alcuni dettagli biografici delle altre vittime sono stati cambiati al fine di proteggere il loro anonimato. Il vero Christopher McCarthy è un uomo di nome Marc Patrick O’Leary, e la sua eventuale cattura è stata possibile grazie al suo veicolo distintivo: una Mazda bianca del 1993 con uno specchietto laterale danneggiato. Sebbene il nome di O’Leary sia stato cambiato per la serie, tutto il resto su di lui è accurato, dalla corporatura al colore degli occhi e al suo servizio militare. O’Leary viveva con suo fratello nel momento della cattura, ed è stato il DNA di suo fratello, prelevato da una tazza di caffè dopo che gli investigatori lo hanno seguito in una tavola calda, a garantirne l’arresto. Un altro dettaglio che ha confermato il caso, soprattutto quando si trattava di distinguere O’Leary da suo fratello come autore, era una voglia sulla gamba sinistra.

Unbelievable: le vere Duvall e Rasmussen

Unbelievable cinematographe.it

Merritt Wever e Toni Collette offrono performance convincenti in Unbelievable nei panni delle detective Karen Duvall e Grace Rasmussen. Questi personaggi sono basati su due investigatori nella vita reale: Stacy Galbraith ed Edna Hendershot, che hanno scoperto il legame tra tutti gli attacchi di O’Leary e alla fine lo hanno arrestato. L’indagine di Duvall e Rasmussen in Unbelievable si basa molto attentamente sulla vera indagine, a partire dall’interrogatorio di Galbraith a una studentessa di ingegneria di 26 anni (interpretata da Danielle McDonald nello show) che era diventata l’ultima vittima di O’Leary. Come illustrato nella serie, Galbraith l’ha fatta sedere nella sua macchina per parlare dell’attacco e le ha prelevato dei tamponi dal viso in caso di persistenti prove del DNA.

Un confronto con l’articolo originale di Armstrong e Miller evidenzia quanti dettagli del caso siano entrati nello show – perfino gli agenti che hanno richiesto una pausa e la Galbraith ha detto loro di continuare a lavorare. Anche il marito di Galbraith (interpretato da Austin Hébert in Unbelievable) era un detective, ma lavorava al dipartimento di polizia di Westminster mentre Stacy lavorava alla Golden. Fu David Galbraith a stabilire un collegamento tra il caso di Stacy e quello su cui Hendershot stava lavorando a Westminster. Come spiega la serie, lo stupratore è stato condannato a un massimo di 327,5 anni di prigione, dove è tuttora rinchiuso.

Unbelievable: cos’è successo ai detective che hanno accusato Marie di mentire

Unbelievable cinematographe.it

I detective di Unbelievable, Parker (interpretato da Eric Lange) e Pruitt (Bill Fagerbakke) sono basati sui veri detective Jeff Mason e Jerry Rittgarn. Sebbene non si sa chi abbia sollevato per primo l’argomento di un test, entrambi affermano che il poligrafo è stato usato per minacciare Marie. Fu la paura di andare in prigione o di perdere la casa che la convinse a ritrattare la sua storia.

Né Rittgarn né Mason furono mai puniti formalmente per la loro condotta nelle indagini, e Mason continua a lavorare nella divisione narcotici (Rittgarn lasciò il dipartimento prima che O’Leary venisse catturato). Mason si è preso la piena responsabilità di ciò che è accaduto e, come rappresentato nello show, ha riconsiderato il suo lavoro nel dipartimento di polizia.

Unbelievable evidenzia un problema nei casi di stupro

Unbelievable cinematographe.it

La storia di Marie può essere un caso estremo, ma purtroppo non è isolato. In effetti, uno degli aspetti più insoliti è che il suo stupratore è stato effettivamente condannato. Secondo le statistiche dell’FBI e del Dipartimento di Giustizia raccolte dalla RAINN (Rape, Abuse & Incest National Network), in media su 1000 violenze sessuali solo 230 sono denunciate alla polizia. Di quelli segnalati, solo 46 comportano un arresto e solo 4,6 di questi arresti terminano in una condanna. Ciò significa che anche se la vittima di un attacco sessuale va alla polizia, è estremamente improbabile che il suo aggressore possa mai affrontare conseguenze legali. Come rappresentato in Unbelievable, il processo può essere doloroso, umiliante ed emotivamente svuotante, con la vittima costretta a ripetere più volte la propria storia (quindi a rivivere l’esperienza traumatica), a farsi fotografare nuda e a prestarsi alla raccolta di prove dalla propria regione vaginale.

Questo problema sembra essere stato particolarmente pronunciato a Lynnwood, la città in cui Marie ha denunciato lo stupro. L’indagine di Miller e Armstrong ha rilevato che tra il 2008 e il 2012 il dipartimento di polizia di Lynnwood ha riscontrato che il 21,3 per cento dei casi di stupro denunciati erano “infondati” – cinque volte la media nazionale del 4,3 per cento. Steve Rider, l’attuale comandante del Dipartimento investigazioni criminali di Lynnwood, ha ammesso che il caso di Marie è stato un “grave fallimento” e ha affermato che da allora sono state apportate modifiche per migliorare il modo in cui vengono trattate le vittime di violenza. Tra questi, i detective devono ora avere una “prova definitiva” che il soggetto stia mentendo prima di dubitare di una denuncia.

Unbelievale ha mostrato le falle nel sistema in cui vengono gestiti i casi di stupro e possiamo solo sperare che lo show possa migliorare il processo burocratico affinché ciò che è accaduto a Marie non succeda a qualcun altro.

Tags: Netflix