Oscar 2019: lettera di protesta firmata da Quentin Tarantino e Spike Lee

La decisione di assegnare miglior editing, miglior fotografia, miglior trucco e miglior cortometraggio live-action durante gli stacchi pubblicitari ha sollevato il mondo di Hollywood. Ecco la lettera di protesta scritta e firmata da registi importanti come Tarantino, Spike Lee e Damien Chazelle.

La decisione di assegnare alcuni premi Oscar negli stacchi pubblicitari ha portato alcuni registi a scrivere una lettera all’Academy, che ha poi replicato

Dopo la decisione dell’Academy di assegnare alcune premiazioni nella notte degli Oscar durante le pause pubblicitarie, il mondo di Hollywood si è ribellato. Infatti, per abbreviare la durata della messa in onda, la notte degli Oscar vedrà ben 4 premi assegnati durante lo stacco pubblicitario. Si tratta di categorie piuttosto importanti, a discapito di quanto si pensasse: ovvero miglior editing, miglior fotografia, miglior trucco e miglior cortometraggio live-action.

Così, dopo alcune prime importanti proteste è arrivata una lettera firmata da importanti registi come Quentin Tarantino, Spike Lee, Damien Chazelle ed Ang Lee, che condannano la decisione:”Questo non è nient’altro che un insulto per coloro che come noi hanno dedicato la vita a questa professione. Consideriamo questi tagli contro lo spirito dell’Academy. Non possiamo lasciar passare questa decisione senza protestare. Purtroppo– hanno fatto notare- ci siamo allontanati dalla missione di celebrare la nostra arte e le persone che ci stanno dietro, per favorire l’intrattenimento”.

A queste parole ha replicato la stessa Academy, che ha riferito:”Vogliamo garantire che nessuna categoria verrà sminuita. Purtroppo sono state fornite attraverso i social delle informazioni sbagliate. Tutte le categorie saranno presentate e premiate, e mandate in onda successivamente. Saranno tagliati i momenti di uscita ed avvicinamento al palco. Nei prossimi anni quattro categorie su sei saranno scelte a rotazione in questa maniera”.

Insomma, la decisione dell’Academy, nonostante la lettera di risposta, continua a non convincere una parte del pubblico, e soprattutto gli addetti ai lavori.

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