William Shatner, l’attore che ha interpretato Capitan Kirk in Star Trek, parla del suo viaggio nello spazio: “Mi ha riempito di profonda tristezza”

Dopo il suo viaggio nello spazio sulla capsula di Jeff Bezos, William Shatner rivela ti aver provato una "profonda tristezza"

William Shatner è probabilmente l’astronauta più celebre del mondo, ma senza esserlo veramente. Si tratta infatti del famoso attore che ha interpretato Capitan Kirk nella serie di fama mondiale Star Trek, iniziata nell’ormai lontano 1966.

Ma il Capitano Kirk, o meglio William Shelter, è effettivamente andato nello spazio il 13 ottobre 2021, a bordo di una capsula pilotata dalla compagnia di Jeff Bezos Blue Origin, diventando così la persona più anziana a viaggiare oltre i confini terrestri. Nel suo nuovo libro “Boldly go: Reflections on a Life of Awe and Wonder“, William Shatner ha condiviso la sua incredibile esperienza spaziale, ma rivelando dei retroscena del tutto inaspettati.

William Shatner

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Prima del lancio l’attore aveva svolto numerose simulazioni e addestramenti assieme ai suoi compagni di viaggio, tra cui Glen de Vries, Audrey Powers e il Dr. Chris Boshuizen, ma niente può effettivamente preparare ad un’esperienza simile. L’attore non sapeva cosa aspettarsi, ma di certo non pensava di provare quello che effettivamente ha sentito abbandonando progressivamente la crosta terrestre. Nel suo libro afferma infatti di aver provato sentimenti contrastanti, un mix di paura, entusiasmo e profonda tristezza.

William Shatner nello spazio

“Ho visto un vuoto freddo, scuro, nero. Era diverso da qualsiasi oscurità che puoi vedere o sentire sulla Terra. Era profondo, avvolgente, totalizzante. Mi voltai verso la luce di casa. Riuscivo a vedere la curvatura della Terra, il beige del deserto, il bianco delle nuvole e l’azzurro del cielo. Era la vita. Nutrire, sostenere, la vita. Madre Terra. Gaia. E la stavo lasciando“.

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Sebbene William Shelter era entusiasta di viaggiare nello spazio, un desiderio che ormai aveva da 60 anni, non pensava che avrebbe attraversato “i sentimenti di dolore più forti” che avesse mai provato. Quello che però l’uomo ha provato durante il suo viaggio extra-terrestre ha un nome ben noto alla comunità degli astronauti, cioè “effetto panoramica“.

Il termine venne coniato dal filosofo spaziale Frank White nel 1987, e fa riferimento ad un cambiamento cognitivo ed emotivo nella consapevolezza di una persona e nella sua identità quando vede la Terra dallo spazio, cioè nel contesto dell’universo. Secondo White, tutti coloro che vanno nello spazio sperimentano un “effetto panorama”, che nella maggior parte dei casi determina un forte sconforto ed una tristezza profonda.

È stato uno dei sentimenti di dolore più forti che abbia mai incontrato“, ha affermato Shatner, “Il contrasto tra la freddezza dello spazio e il caldo nutrimento della Terra mi ha riempito di una tristezza travolgente. Ogni giorno ci confrontiamo con la conoscenza di un’ulteriore distruzione della Terra per mano nostra, di cose che hanno impiegato cinque miliardi di anni per evolversi e all’improvviso non le vedremo mai più a causa dell’interferenza dell’umanità. Mi ha riempito di terrore. Il mio viaggio nello spazio doveva essere una celebrazione; invece, sembrava un funerale“.

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