Frammenti di lei: recensione della serie Netflix con Toni Collette

La recensione della serie mistery con Toni Collette e Bella Heathcote, tratta dal romanzo omonimo di Karin Slaughter. Disponibile su Netflix dal 4 marzo 2022.

La domanda del giorno è: se la persona che pensavi di conoscere meglio risultasse essere qualcuno che non hai mai conosciuto, cosa faresti? A questa domanda prova a dare una risposta la co-protagonista di Frammenti di lei, la serie che la showrunner Charlotte Stoudt ha tratto dall’omonimo romanzo del 2018 di Karin Slaughter, rilasciata da Netflix il 4 marzo 2022. Lei è Andrea e vive un’esistenza tranquilla in quel di Belle Isle, in Georgia, almeno sino a quando durante un pranzo in compagnia di sua madre Laura, le due si imbattono in una sparatoria. La trentunenne resta scioccata quando sua madre, con un gesto improvviso, elimina l’assalitore sotto gli occhi di tutti, diventando una specie di fenomeno mediatico. Da quel momento la situazione si complica, con la donna che per quasi trent’anni si era nascosta dalla sua precedente identità, nella speranza che nessuno l’avrebbe mai trovata, che ora è costretta a fare i conti con il proprio passato. Ma per vedere venire a galla tutta la verità – o quasi – e avere le risposte che cercava, Andrea e di conseguenza anche il pubblico, dovranno attendere lo scoccare degli ultimi giri d’orologio dell’ottavo e conclusivo episodio della serie diretta da Minkie Spiro, già autore tra le altre di Downton Abbey e Better Call Saul.

Frammenti di lei è una partita a poker caratterizzata di continui rilanci

Frammenti di lei cinematographe.it

Cominciamo con il dire che Frammenti di lei non fa parte di quella categoria di show mordi e fuggi, poiché il ritmo blando che ne scandisce la componente cronometrica rende il binge watching una modalità di fruizione della quale usufruire con molta difficoltà. Si fa fatica a vedere di fila gli otto capitoli dalla durata variabile (si oscilla dai 44 ai 70 minuti) che vanno a comporre la serie statunitense. A impedirlo è proprio il ritmo a singhiozzo con il quale vengono narrati gli eventi, la siccità di potenti cliffhanger e twist al termine e durante gli episodi, ma soprattutto la dilatazione eccessiva delle timeline ben oltre le reali esigenze narrative e drammaturgiche del plot. Dopo i primi due atti che scorrono con il piede pigiato sull’acceleratore, nei quali il segreto viene messo in discussione e il mondo fittizio di Andrea e Laura crolla sotto i loro e nostri occhi, la storia e le one-lines dei personaggi subiscono una brusca e inspiegabile decelerazione che andrà avanti sino ai due capitoli conclusivi, laddove si torna ai ritmi iniziali. Nel mezzo quattro lunghi segmenti che appaiono fin troppo generosi, segnati da parentesi fittizie delle quali si poteva tranquillamente decurtare la metà, così da rendere il tutto più scorrevole. Questo perché Slaughter e la sua squadra di sceneggiatori hanno preferito alla partita a scacchi, qualcosa che si avvicinasse più a una mano di poker caratterizzata di continui rilanci.

Frammenti di lei si basa principalmente sul travagliato rapporto tra una madre e una figlia

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Sta dunque nella scelta poco felice di accumulare tanto e lentamente, per poi sbrogliare la matassa più in là del dovuto e quasi in prossimità della risoluzione, il tallone d’Achille di una serie che vuole spiegare troppo e in modo didascalico. Il modus operandi adottato dagli autori per strutturare il racconto è quello di fare avanti e indietro con le lancette del quadrante. Tutto passa attraverso un alternanza dei piani temporali, che dal quarto episodio in poi si intensifica, con la successione di flashback che come dei tasselli rivelatori di un mosaico che si compone a poco a poco finisce con il rivelare gli elementi e i misteri che aleggiano attorno al passato rimosso e nascosto di Laura. Flashback che sopraggiungono che si palesano sullo schermo come i ricordi delle due protagoniste. Uno schema tipico e ricorrente nei thriller contemporanei, ma ereditato da quelli vecchia scuola, che Frammenti di lei non riesce a gestire e dosare a causa dell’incapacità di bilanciare al meglio la componente drammatica con quella mistery. Si palleggia senza sosta dall’una all’altra, ma è dalla prima, che si fonda principalmente sul travagliato rapporto tra madre e figlia, che arrivano i momenti più emozionanti e coinvolgenti, tra cui il dialogo nel reparto oncologico e la confessione monologo di Laura sul letto di morte della compagna di chemio.

In Frammenti di lei la tensione viene meno, ma non le emozioni

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Se le emozioni non vengono mai meno a differenza della tensione, che al contrario si perde spesso per strada concentrandosi soprattutto negli episodi iniziali (l’irruzione armata nel ristorante e l’aggressione in casa notturna), il merito è soprattutto delle interpretazioni delle due protagoniste, le australiane Toni Collette e Bella Heathcote, bravissime ad alzare e abbassare la temperatura delle singole scene. Sono loro il valore aggiunto e la scialuppa di salvataggio alla quale il regista si aggrappa con le unghie e con i denti quando la scrittura va in stand-by.   

 

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2.5
Recitazione - 4
Sonoro - 2.5
Emozione - 3.5

2.8

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