RomaFF12 – Please Stand By: recensione del film con Dakota Fanning

Recensione di Please Stand By, il film diretto da Ben Lewin che unisce l'autismo di una ragazza (Dakota Fanning) alla sua grande passione per Star Trek.

L’autismo incontra il potere curativo del cinema nella nuova pellicola americana del regista Ben Lewin, Please Stand By, il superamento on the road dei propri circoscritti limiti, che mai ha legato tanto un’atipica ragazza alla sua più grande passione.

Wendy (Dakota Fanning) soffre di autismo, ma questo non le impedisce di vivere una vita semplice e per tutto simile, nelle quotidiane abitudini, a quella di qualsiasi altra persona. A spezzare la meccanica routine dell’organizzata Wendy arriva un’opportunità quanto mai importante, che la sottrarrà dalle consuetudini da lei stabilite: partecipare ad un concorso per poter così mettere in scena una propria sceneggiatura televisiva incentrata sull’universo di Star Trek. Per consegnare il suo lavoro, la giovane si recherà in solitaria verso la città di Los Angeles, inseguita dalle preoccupate Scottie (Toni Collette) e Audrey (Alice Eve), rispettivamente badante e sorella maggiore della determinata Wendy.

Please Stand By – L’autismo e la passione nel film di Ben Lewin

please stand byLa rigida regolarità di una mente fragile entrata in contrasto con i propri desideri e obiettivi; il sogno di Please Stand By di giungere in altro luogo pensando però alla voglia di tornare a casa, raccontato in un viaggio della sfortuna, direzione Città degli Angeli. In concorso nella sezione di Alice nella città alla dodicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, il regista di The session, Ben Lewin, presenta la sua piccola pellicola sul diverso che insegue l’impulso, dimenticando la paura verso un mondo sconosciuto, che non solo unirà maggiormente la protagonista alla sua dedizione per una serie tv, ma la condurrà un passo più vicina allo sperato ricongiungimento con la sua famiglia.

L’amore e la conoscenza smisurata verso l’immaginario del classico Star Trek rivela nella sottotrama la similitudine del personaggio alieno di Spock con la peculiare, eppure umana, Wendy: entrambi come perplessi di fronte ai chiari sentimenti facili da comprendere e mostrare ma, anche se apparentemente indifferenti, toccati nell’interiorità da quella gamma di infinite sensazioni che permettono il contatto, temuto quanto bramato, con gli altri. Imparare a veicolare le emozioni per smettere di farfugliare e far sentire la propria voce è tra le conquiste di un’attraversata costellata di incidenti da cui trarre lezione per uscire dal personale perimetro di sicurezza. Esprimersi per creare un vero collegamento con le persone, gli amici, i familiari.

Please Stand By – La rispettosa e sincera interpretazione di Dakota Fanning

please stand byDakota Fanning, protagonista di Please Stand By, interpreta con rispetto e abilità il difficile ruolo della distaccata Wendy, donando alla ragazza una sensibilità che non esibisce in superficie, ma si muove nell’introspezione dell’autistica giovane con modo delicato, ma pronto a mostrare il suo fare alquanto deciso, soprattutto nel perseguire la sua intrinseca ambizione. Un road trip dagli innumerevoli sconvenienti che la Fanning affronta tenendo a cuore la meta del suo personaggio, fornendolo dei nitidi contorni di un contegno che farà spazio ai sentimenti e non abbandonandolo mai per un istante, tenendolo insieme al suo adorabile cagnolino Pete e alla sua cara, preziosa, unica sceneggiatura.

Scritto dallo statunitense Michael Golamco e prodotto da Daniel Dubiecki e Lara Alameddine, Please Stand By guarda negli occhi sfuggevoli di Wendy per narrarne le difficoltà costanti derivate della sua forma di autismo, di una condizione in grado di essere affrontata con coraggio, volontà e simpatia, come nel film diretto da Ben Lewin. Una comedy-drama sincera che parla allo spettatore in diverse maniere – usando anche il famoso linguaggio klingon di Star Trek –, raggiungendo un traguardo fondamentale per la protagonista e fornendo al pubblico il piacere di poterla assistere nelle tappe del suo sventurato, ma istruttivo viaggio.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3.5

3.3