Quei bravi ragazzi: 10 curiosità sul film capolavoro di Martin Scorsese

Alcuni interessanti retroscena del grande film.

Considerato uno dei più grandi film della storia del cinema, Quei bravi ragazzi di Martin Scorsese è un viaggio nell’ascesa e nella caduta di un gangster, basato su una storia vera. Tra aneddoti di set, improvvisazioni leggendarie e ossessioni maniacali del regista, ecco dieci curiosità sul capolavoro che ha ridefinito il genere mafioso.

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1. Quei bravi ragazzi: dal libro alla leggenda

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Il film si ispira al romanzo Il delitto paga bene (Wiseguy) di Nicholas Pileggi, che racconta la vita reale di Henry Hill, un mafioso italo-irlandese diventato informatore dell’FBI. Il titolo originale “Wiseguy” dovette essere cambiato in “Goodfellas” perché esisteva già una serie TV con quel nome. Scorsese e Pileggi scrissero insieme la sceneggiatura, e la loro collaborazione proseguì poi con un altro cult, Casinò (1995).

2. Il monologo più celebre nacque da un vero episodio

Il leggendario scambio tra Tommy DeVito e Henry Hill — “Che vuol dire buffo? Ti faccio ridere?” — non era nel copione. Joe Pesci si ispirò a un’esperienza reale: anni prima, mentre lavorava in un ristorante nel Bronx, aveva detto a un mafioso che lo trovava “buffo”. L’uomo reagì male e Pesci si prese un grande spavento. Raccontò l’episodio a Scorsese, che lo fece provare e poi lo inserì nel film.

3. Quei bravi ragazzi e il casting che poteva cambiare tutto

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Prima di scegliere Ray Liotta e Lorraine Bracco, i produttori avevano pensato a Tom Cruise e Madonna per i ruoli di Henry e Karen. Scorsese rifiutò, convinto che Liotta avesse “quella miscela perfetta di fascino e pericolo”. Per il ruolo di Jimmy Conway, invece, vennero contattati Al Pacino e John Malkovich, ma fu Robert De Niro a ottenere la parte — e a trasformarla in una delle sue performance più raffinate.

4. Soldi veri sul set

Durante le riprese, De Niro si lamentò perché i soldi finti “non avevano il giusto peso”. Così il capo attrezzista prelevò 5.000 dollari veri dal proprio conto per girare la scena in cui Jimmy lancia le banconote ai suoi uomini. A fine ciak, nessuno poté lasciare il set finché ogni dollaro non fu contato e restituito.

5. La famiglia Scorsese nel film

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La mamma del regista, Catherine Scorsese, appare nel ruolo della madre di Tommy DeVito. La scena in cui accoglie i gangster a casa e mostra loro un suo quadro improvvisato fu quasi tutta improvvisata. La spontaneità e l’ironia della donna conquistarono il pubblico e divennero uno dei momenti più memorabili del film. Anche il padre di Martin, Charles Scorsese, appare brevemente nella scena del carcere nei panni di un detenuto che si lamenta: “Metti troppa cipolla nel sugo!”.

6. Quei bravi ragazzi: improvvisazioni e autenticità

Scorsese incoraggiò gli attori a improvvisare, purché restassero fedeli allo spirito dei personaggi. Nella scena in cui Paul Sorvino schiaffeggia Henry appena uscito di prigione, lo schiaffo fu improvvisato, e la reazione sorpresa di Ray Liotta è autentica. Inoltre, secondo lo scrittore Nicholas Pileggi, alcuni veri mafiosi furono assunti come comparse, sotto falso nome, per dare maggiore realismo alle scene.

7. Il dolore di Ray Liotta durante le riprese

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Mentre girava Quei bravi ragazzi, Ray Liotta perse sua madre a causa di un tumore. L’attore dichiarò che quel dolore lo aiutò a rendere Henry Hill più umano e tormentato. Lo si nota soprattutto nella scena in cui Henry punta la pistola contro Karen: un momento di rabbia disperata, reso – con ogni probabilità – ancora più intenso dal vissuto personale dell’attore.

8. Quei bravi ragazzi e la nascita dei Soprano

Il film fu una fonte d’ispirazione diretta per la serie I Soprano. Il creatore, David Chase, ha sempre ammesso di aver costruito il suo universo mafioso ispirandosi al tono e ai personaggi del film di Scorsese. Non a caso, ben 28 attori apparsi in Quei bravi ragazzi parteciparono poi alla serie, spesso in ruoli simili.

9. Violenza e censura

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Durante gli screening test, molti spettatori abbandonarono la sala durante la scena del pestaggio di Billy Batts. Le coltellate di Tommy erano originariamente sette, ma Scorsese le ridusse a quattro per evitare la censura e rendere la scena più tollerabile. Nonostante il taglio, rimane una delle sequenze più scioccanti e potenti del cinema americano.

10. Premi, eredità e… un curioso “sequel”

Il film ottenne sei nomination agli Oscar, ma vinse solo quella per Joe Pesci come miglior attore non protagonista. Scorsese ricevette il Leone d’Argento per la regia al Festival di Venezia. Anche se l’incasso (50 milioni di dollari) non fu straordinario, col tempo Quei bravi ragazzi è diventato una pietra miliare del cinema moderno, studiato in scuole di regia di tutto il mondo. Inoltre la commedia My Blue Heaven (1990), con Steve Martin, racconta la vita del pentito Henry Hill dopo i fatti del film — una sorta di “sequel non ufficiale”, scritto da Nora Ephron, moglie di Nicholas Pileggi.

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