Captain America: Civil War – una soundtrack che non graffia

Siamo sempre più invasi dai cinecomics: nonostante tutte le note positive che questa ondata di film attesi dal grande pubblico porta con sé, si intravede una certa ripetitività, un malessere embrionale che riguarda una delle caratteristiche di questo genere cinematografico solitamente posto in secondo piano, ovvero la soundtrack. Sappiamo che la musica non è di certo tra gli elementi volti più a catturare la nostra attenzione in questo genere di film: vengono prima molte altre cose. Captain America: Civil War (recensione QUI) è abbastanza deludente da questo punto di vista: la colonna sonora, composta da Henry Jackman (che per il genere ha realizzato X-Men: L’inizio e Captain America: The Winter Soldier) è generalmente piatta, è per lo più un mero riempitivo.

Nessuna traccia è veramente emozionante e pochissimi sono nel film i momenti in cui la musica acquista un proprio ruolo centrale. Gli elementi su cui si fonda sono i soliti, ripetitivi – unico aspetto molto interessante è l’uso, qua e là, di armonici; i temi dei personaggi sono usati con poca forza, non c’è un vero e proprio fil rouge che dia carattere alla colonna sonora. Anche l’ascolto del disco a sé porta poche emozioni, si affaccia spesso in zone di suspense, che trovano però poco riscontro nel film, essendo la musica quasi costantemente un semplice sottofondo. Nulla, musicalmente, diviene memorabile dopo la visione di Captain America: Civil War.

C’è una certa stanchezza nelle colonne sonore dei cinecomic, lo dimostra quella di Captain America: Civil War

È sicuramente difficile dare un carattere sempre originale alle colonne sonore di film dove al centro deve esserci l’azione. L’anno scorso avevamo già visto le difficoltà di The Avengers 2, e da poco quelle di Batman V Superman. Gli stilemi sono ormai ripetitivi e la soundtrack finisce sempre in secondo piano, sepolta sotto montagne di effetti sonori. Se Deadpool aveva rischiato l’omologazione con le solite percussioni (affidate comunque all’ormai grande nome di Junkie XL), ma si è risollevato giocando molto con le canzoni pop, il migliore lavoro nell’ambito dei cinecomic recenti resta Ant-Man, dove Christophe Beck ha impresso un forte carattere jazz e latino alla colonna sonora.

Speriamo che presto arrivi qualcuno che riesca a risollevare la qualità e l’importanza della colonna sonora anche in questo genere cinematografico…. Altrimenti bisognerà ricominciare a contare su John Williams anche per i cinecomics!