Mon Roi – Il mio re: recensione del film premiato a Cannes 2015

Un grave incidente, una lunga ripresa fisica ed emotiva: sono questi i due capisaldi di Mon Roi, il nuovo film di Maïwenn Le Besco (conosciuta semplicemente come Maïwenn) che vede come protagonisti Emmanuelle Bercot nei panni di Tony e Vincent Cassel che qui interpreta Georgio.

La donna, ricoverata in un centro di riabilitazione, ripercorre la sua storia d’amore con Georgio e ripensa alla relazione tormentata che ha occupato gran parte dei suoi sentimenti, della sua vita e della sua quotidianità. Un amore iniziato, come sempre, nel migliore dei modi: bellissime prospettive per il futuro, i classici momenti in cui si vive sopra una nuvola di zucchero filato, dove non sono ammesse altre emozioni che non siano collegate alla passione più travolgente e dove viene mostrata solo la parte migliore di noi.

Mon roi il mio re

Tony e George all’inizio della loro storia d’amore

I ricordi più dolci a poco a poco diventano amari, portano con loro rancore e voglia di liberarsi da una relazione sempre più complicata, in cui a farne le spese è Tony, i suoi sentimenti e l’amore per se stessa. Molte volte, infatti, la donna si è trovata di fronte a un bivio: lasciare George o continuare una vita in cui l’accettazione dei comportamenti del marito diventava sempre più difficile da sostenere. Ed è proprio qui che l’amore di un uomo che non la merita diventa molto più forte dell’amore che Tony ha verso se stessa. La donna, infatti, continua a voler ricucire un rapporto malato con un eterno bambino, che mostra giorno dopo giorno di non essere cresciuto abbastanza da potersi dimostrare responsabile delle conseguenze delle sue azioni.

Mon Roi: amore o semplice egoismo?

Il sentimento che George dice di provare nei confronti di Tony è amore o semplice egoismo? Quando si è varcata questa sottile linea che anni prima sembrava indistruttibile? Sono queste le domande che accompagnano il racconto della donna, che a poco a poco riprende in mano la sua vita, la sua felicità e l’amore per se stessa. Parallelamente, Tony recupera l’uso dei legamenti del ginocchio durante un lungo processo dove la parola legame diventa di fondamentale importanza sia per la sua situazione fisica che per la sua situazione mentale.

Mon Roi il mio re

una delle discussioni tra Tony e George

Mon Roi racconta la storia dal punto di vista di Tony e anche la regia rispecchia il tocco femminile di Maïwenn, soffermandosi su caratteri e dettagli psicologici in cui la recitazione di Emmanuelle Bercot riesce a sostenere i cambi di tono, portandosi a casa anche il premio di miglior attrice al Festival di Cannes (premio ex aequo con l’americana Rooney Mara per Carol). Convincente anche la performance di Vincent Cassel che rende Georgio un personaggio talmente reale da poter suscitare nel pubblico maschile un motivo di distacco, se non quasi di fastidio nel vedersi rappresentati in questo modo.

Interessante notare anche che i protagonisti di Mon Roi siano due quarantenni. Infatti, è vero che l’amore è uno temi più rappresentati nella storia del cinema, ma molte volte ci imbattiamo in storie d’amore e problematiche di tipo adolescenziale. Questo film, invece, si adatta bene ad un pubblico maturo e, come dice la regista, anche gli adolescenti possono identificarsi con i personaggi. Il film, continua Maïwenn, è un film per tutti gli amanti incompresi.

Mon Roi vi aspetta nelle sale cinematografiche italiane dal 3 dicembre distribuito da Videa.

Giudizio Cinematographe

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.1