Sils Maria: recensione

È in arrivo nelle sale italiane, Sils Maria, l’ultimo dramma di Olivier Assayas che vede protagoniste tre donne nel rapporto a volte problematico con la loro identità.

Maria Enders (Juliette Binoche) è un’attrice nel pieno della sua carriera ma che, anche a causa di un divorzio in corso, comincia a sentire su di sè il peso degli anni che passano; accompagnata  dalla sua premurosa assistente Valentine (Kristen Stewart), la donna deve recarsi ad una cerimonia di premiazione del regista teatrale che l’ha resa famosa vent’anni addietro, scegliendola come protagonista di una complessa opera sul rapporto saffico fra due donne appartenenti a generazioni diverse, la più giovane delle quali porterà l’altra al suicidio.

La notizia della scomparsa del regista sarà l’anticamera di un lungo travaglio interiore per Maria che, sullo sfondo della propria paura di invecchiare, si troverà  a reinterpretare – questa volta nei panni della donna più anziana – il remake delle piece teatrale che l’ha portata al successo.

Inizia così un lungo viaggio sulle montagne svizzere, a Sils Maria, luogo caro al defunto regista e scelto da Maria per trarre ispirazione e riuscire ad immedesimarsi nei difficili panni di una donna sconfitta e in profonda crisi di identità.

Maria è una donna che ha paura: paura di invecchiare ma anche (e soprattutto) paura di accettare gli inevitabili cambiamenti che ogni persona affronta nel corso della propria vita. Dice di non sentirsi in grado di interpretare Helena (la donna sedotta e sconfitta) perché si sente ancora troppo simile a Sigrid, la giovane brillante e spavalda che vive in libertà noncurante dei danni che provoca, ma, in realtà, Maria sa che Sigrid e Helena sono due facce di una stessa medaglia, in cui la vera differenza la fa solo il tempo che passa, proprio ciò che la donna si rifiuta di accettare.

Il rapporto con Valentine, il cui particolare attaccamento a Maria risulta ben presto chiaro allo spettatore, sembra invece sfuggire all’attrice che, in una crudele e inconsapevole sovrapposizione tra finzione e realtà, finirà per infliggere a Valentine lo stesso dolore che Sigrid infligge ad Helena.

Sils Maria recensione Binoche Stewart

Sils Maria, una scena del film

Sils Maria presenta, in modo ricorrente, i  temi  del doppio e dello specchio: spesso ciò che ci sembra diverso e lontano da noi è proprio quello che di noi stessi non vogliamo accettare e la nostra identità non è qualcosa di dato ed immutabile ma è essa stessa forgiata dalle esperienze. La gioventù, agli occhi di Maria sinonimo di forza ed invulnerabilità, non è altro che un passeggero approccio alla vita basato sulla scoperta del nuovo e quindi, per sua natura, irripetibile.

La nuova Sigrid (brillantemente intepretata da Chloë Grace Moretz) sintetizza perfettamente quest’idea di doppio legata alla giovinezza: piccola stella di Blockbuster americani (“stuzzicati” dal regista con sapiente e sottile ironia), Jo-Ann vive fra eccessi e ostentazioni della propria libertà (ben documentati da Internet) e  grandi fragilità che, nel momento in cui la vita si fa seria, la rendono più simile ad una donna adulta di quanto l’apparenza e l’ informazione mediatica possano far pensare.

Attraverso il potere dell’immedesimazione teatrale, quindi, Maria dovrà riflettere sull’opportunità di approfondire il suo personaggio – a rischio di mettere in discussione se stessa – oppure sforzarsi di attenersi al copione senza farsi travolgere dagli innumerevoli significati che il testo può assumere a seconda dell’interpretazione soggettiva, in una dinamica perpetua fra resistenza e cambiamento.

La località di Sils Maria, con il suo particolare fenomeno meteorologico chiamato “Maloja Snake” (una particolare configurazione di nuvole che è anche titolo della rappresentazione teatrale) diviene così esso stesso teatro delle relazioni umane, dove non esistono vittime o carnefici ma solo persone che di volta in volta assumono dei ruoli sulla scena del mondo.

Sils Maria recensione

Juliette Binoche e Kristen Stewart

Sils Maria è un film complesso in cui ognuno, coerentemente con le intenzioni del regista, deve cercare la propria chiave di lettura: la vita, il cinema ed il teatro offrono solo degli spunti  in cui ogni singolo ha il compito di trovare i propri perché.

Sils Maria arriverà al cinema il 6 novembre, distribuito da Good Films. Nel cast anche Lars Eidinger, Johnny Flynn, Angela Winkler, Hanns Zischler e Aljoscha Stadelmann.

Giudizio Cinematographe

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 5
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

4

Voto Finale