La mia famiglia a soqquadro: intervista video esclusiva al cast del film di Max Nardari

Arriva oggi, 30 marzo 2017, nelle sale cinematografiche La mia famiglia a soqquadro (QUI la nostra recensione), la commedia per la regia di Max Nardari con protagonisti Marco Cocci, Bianca Nappi, Gabriele Caprio, Elisabetta Pellini, Eleonora Giorgi, Ninni BruschettaRoberto Carrubba e Beatrice Deodato. Il cast si è riunito a Roma per presentare il film ai giornalisti, all’interno della splendida cornice di Casa del Cinema. Sentiamo cos’ha detto durante la conferenza stampa e nell’intervista video ESCLUSIVA rilasciata a Cinematographe-FilmIsNow.

La mia famiglia a soqquadro: ecco il resoconto della conferenza stampa di Roma

Max Nardari, il film ha una storia lunga. Vuoi raccontarcela?

La mia famiglia a soqquadro nasce da un cortometraggio e poi da un vissuto personale. Infatti io stesso da ragazzo ho frequentato un college in cui mi sentivo un pesce fuor d’acqua. Il tema principale del film è proprio la diversità e l’omologazione, vengono raccontate non solo le vicende di un ragazzino a disagio nel suo ambiente sociale ma il disagio viene esteso alla sua famiglia, snodandolo su vari personaggi, arrivando a tutti attraverso i toni leggeri della commedia.

Mi divertiva molto l’idea raccontare la disgregazione odierna attraverso un paradosso. Ho voluto parlare non sono della contesa di questi genitori che utilizzano i figli come merce di scambio, ma anche di quei non detti che Martino porta a galla con la sua ingenuità. Si parla anche velatamente di bullismo, di tecnologia imperante, del telefonino visto come status symbol. Martino alla fine capisce che essere diverso è un plus valore; purché ci sia l’amore ed il rispetto verso i figli non ha importanza che i genitori stiano insieme o no.

Ne La mia famiglia a soqquadro il rapporto scuola-famiglia è molto bene delineato. Avete seguito qualche manuale di psicologia per caratterizzare il personaggio di Martino?

Fausto Petronzio (sceneggiatore): Il lavoro con le scuole ci ha aiutato, è vero che spesso la scuola subisce i problemi dei genitori. Noi abbiamo attinto dalle nostre esperienze con i ragazzi, abbiamo parlato con loro. Il merito va soprattutto agli attori che hanno messo le loro emozioni nelle battute scritte.

Avete guardato a dei modelli internazionali per realizzare questo film.  Perché non siete usciti a Natale, data la collocazione temporale dell’epilogo del film?

Max Nardari: Siamo purtroppo schiavi delle major che impongono i loro prodotti alle sale penalizzando noi  distribuzioni indipendenti. Rispetto ai modelli di riferimento, io ho amato molto Mamma ho perso l’aereo e dopo il Festival di Tokyo abbiamo avuto una proposta di remake, quindi evidentemente è stato percepito questo respiro internazionale del film.

Marco Cocci e Bianca Nappi: voi siete la coppia di genitori protagonista del film.  Raccontateci di questa esperienza, a che punto siete entrati nel progetto e cosa vi è piaciuto?

Marco Cocci: Con Max Nardari ci conoscevamo già, dovevo lavorare al suo film precedente ma poi non è successo. Abbiamo ritentato e la collaborazione e questa volta è andata in porto. Ringrazio Max per avermi fatto uscire da certi canoni di personaggio (lo sciupa femmine o il ‘cannato’ di turno). Bello questo personaggio semplice e goffo, un Clark Kent che non si trasforma mai in Superman, contento di svegliarsi bene ed addormentarsi sereno.

Bianca Nappi: Mi ha colpito la sceneggiatura, scritta molto bene, mi sono innamorata del personaggio di Anna, un ruolo diverso dal solito per una commedia italiana. Lei è una donna normale, capace però di diventare molto più attraente di quanto sembri. Ho potuto fare un percorso di trasformazione importante nel film. Gli spunti de La mia famiglia a soqquadro sono molto originali, antropologici, ad esempio parla di come cambi il concetto di normalità, apparentemente immobile ma in realtà molto fluttuante.

Gabriele Caprio, il giovane e diabolico Martino.  I ragazzi di oggi sentono il problema di assomigliare agli altri. Non trovi sia una sorta di piccola grande maledizione?

Sì, perché adesso nella società non ci si accontenta più di ciò che si ha ed è molto pericoloso voler assomigliare a qualcuno ritenuto superiore.

Ti sei divertito?

Moltissimo, anche grazie al cast e a Max che mi ha permesso di rendere più simpatico e divertente il mio personaggio, ho creato dei legami fortissimi sul set.

Eleonora Giorgi, ci parli di come è entrata a far parte del cast di questo film.

Quando ho letto la sceneggiatura mi ha colpito moltissimo la qualità psicologica oltre che narrativa. Di solito gli artisti hanno dato le loro opere migliori proprio quando hanno pescato dalle loro esperienze. Ho trovato molta verità in questo film, del suo parlare dell’idolatrare  il dio denaro invece degli affetti. La figura femminile della mia età di solito, al cinema, passa dall’essere una femme fatale all’interpretare una nonnina, senza funzione sociale. Mentre l’uomo rimane sempre in forma e stallone. Nonna Fiore, invece, è un’attrice che non ha rinunciato alla sua fisicità ed alla sua carriera ma ha una figlia che ha fatto la scelta invece più bella al cospetto di questa madre. La famiglia.

Elisabetta Pellini (Paola), Roberto Carrubba (Roberto), voi perché avete scelto di fare questo film?

Elisabetta Pellini: perché La mia famiglia a soqquadro è una commedia intelligente, capace di ritrarre molto bene la famiglia, divertendo ed emozionando. La storia è molto attuale, ai miei tempi i figli di separati erano pochi, mentre adesso sono la maggioranza.  Un film leggero ma che nasconde molta profondità.

Roberto Carrubba: Questo è un film a cui Max ha creduto, ci ha messo molto amore, forza e determinazione per realizzarlo. Una storia universale, che poteva essere ambientata in qualunque posto, perché tutti viviamo mettendo da parte qualcosa di noi stessi. Tutti i personaggi del film sono  caratterizzati nella mancanza di qualcosa.

La mia famiglia a soqquadro: Guarda la nostra intervista ESCLUSIVA ad Eleonora Giorgi, Bianca Nappi, Marco Cocci, Max Nardari ed Elisabetta Pellini