Il Prescelto: recensione del film di Neil LaBute con Nicholas Cage

Il Prescelto è un film del 2006 diretto da Neil LaBute con Nicholas Cage come protagonista. La trama de Il Prescelto (The Wicker Man) è la seguente:

Summersisle è una piccola isola sulla costa occidentale degli Stati Uniti. L’agente di polizia Edward Malus ne scopre l’esistenza quando una sua vecchia fiamma che vi si è trasferita gli manda una lettera chiedendogli di andare ad aiutarla a ritrovare la figlia scomparsa. Ma sull’isola, Malus trova la società matriarcale di Sorella Summersisle, adepta a riti pagani che lo lascia perplesso e spaventato.

La ex-fidanzata Willow, che lo aveva lasciato poco prima del matrimonio, confessa a Edward che la bambina  è frutto della loro unione. Faticosamente, l’uomo riesce a trovare le tracce della figlia scomparsa, arrivando a pensare che sia stata rapita e stia per essere sacrificata alle divinità di Summersisle. Scoprirà invece, troppo tardi, di essere egli stesso la vittima sacrificale del rito che sta per consumarsi e che la scomparsa e la richiesta d’aiuto erano solo una manovra dell’intera comunità per attrarlo sull’isola….

Ciò che si prova è un’indisposizione e un totale rigetto verso un film che rappresenta unicamente un  terribile azzardo stilistico, Il Prescelto costituisce infatti una delle opere più futili mai riproposte sul grande schermo.

Remake del celeberrimo cult britannico The Wicker Man del 1973, firmato Robin Hardy, Neil LaBute decide di osare con una pellicola che abbruttisce una delle storie più perverse e affascinanti di sempre. Il protagonismo accentrato su un volto noto come quello di Nicolas Cage – pacchiano sul piano puramente interpretativo – non riesce minimamente a rendere il prodotto digeribile, anzi compromette ancor di più la validità della pellicola.

Non basta l’inconfondibile musicalità di Angelo Badalamenti a salvaguardare un film dotato da una scenografia terribilmente patinata – con una semplicistica rappresentazione ben lontana dall’originale – e da una dozzinale – termine riduttivo – fotografia. Il Prescelto non riesce ad avere alcun tipo di pregio, se non quello di non avere una durata eccessiva.

La capacità di abbruttire una storia suggestiva

Neil LaBute incorpora nella sua carriera un flop registico difficile da dimenticare; Il Prescelto è un film da gettare nel macero, incontemplabile sotto tutti i punti di vista. L’apparente negatività che si tenta di far vivere al pubblico spettatore – già disagiato dalla brutta riproposizione – assume le sembianze di una blanda – se non puerile – faciloneria, alimentata da un complesso di mistificatori di primo grado.  La casareccia rivisitazione new-age attuata da LaBute da vita ad una involontaria storia tragicomica, pessima dall’inizio alla fine.  Non esiste alcun beneficio del dubbio sulle reali intenzioni del regista, l’unica certezza è la mediocre conduzione stilistica.

Un’arretratezza registica che fa spavento, troppo brutta per essere vera. Privato di ogni forma di enfasi, Il Prescelto paga una vuotezza abissale, totalmente incolmabile; una sceneggiatura già preimpostata, inspiegabilmente adulterata da una terribile concezione hollywoodiana – promotrice alla commercialità – senza senso,  che allontana impunemente la suggestiva ed originale ritualità, posta nel 1973 dal drammaturgo Anthony Joshua Shaffer . Senza volerlo Neil LaBute da vita ad un ostile lungometraggio di genere ripudiato dallo stesso Robin Hardy e da tutti i protagonisti coinvolti nella produzione del film originale ; un disdicevole ricordo per i cinefili del genere, un brutto tonfo per un regista fortunatamente dimenticato.

Il Prescelto è un film scritto e diretto dal regista Neil LaBute.  Prodotto dalla Saturn Films. Nel cast Nicolas Cage, Ellen Burstyn, Kate Beahan, Frances Conroy, Molly Parker, Leelee Sobieski, Diane Delano, Michael Wiseman, Erika-Shaye Gair, Christa Campbell.

Regia - 1.5
Sceneggiatura - 1.5
Fotografia - 2
Recitazione - 1
Sonoro - 1.5
Emozione - 1.5

1.5