Ezio Bosso. Le cose che restano: trailer e poster del film di Giorgio Verdelli

Un mix di suoni, immagini e ricordi nel nuovo film di Giorgio Verdelli dedicato al ricordo del grande Ezio Bozzo.

Il trailer e il poster di Ezio Bosso. Le cose che restano, il film sul compositore torinese Fuori Concorso a Venezia 2021

Giorgio Verdelli torna dietro la macchina da presa dop il successo di Paolo Conte, Via con me, per raccontare la grandezza del direttore d’orchestra, musicista e compositore torinese Ezio Bosso, scomparso a soli 48 anni il 14 maggio 2020 a causa di una malattia.

Il documentario Ezio Bosso. Le cose che restano, prodotto da Sudovest Produzioni, Indigo Film con Rai Cinema e in uscita nelle sale con Nexo Digital solo il 4, 5, 6 ottobre 2021 (le prevendite inizieranno il giorno del compleanno del compositore, il 13 settembre) sarà presentato in anteprima nella sezione Fuori Concorso della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Il film, di cui proponiamo di seguito trailer e poster, ripercorre la carriera di Bosso e le peculiarità di un’esistenza vissuta fino in fondo, a suo modo atipica sia per il percorso artistico affrontato che per le vicende personali che lo hanno segnato. Un puzzle di emozioni che il regista riesce a portare sul grande schermo grazie a un mix di interviste, riflessioni e pensieri che lo stesso artista ha lasciato in eredità. Ezio Bosso. Le cose che restano alterna voce e musica, inserendo nel minutaggio le preziose testimonianze di amici, familiari e collaboratori che contribuiscono a tracciare un mosaico accurato e puntuale della sua figura.

Il trailer, che potete vedere di seguito, mostra solo in parte la magia del film in cui si accavallano le testimonianze dell’autore a quelle di diverse personalità dello spettacolo, tra cui Gabriele Salvatores, col quale il compositore ha lavorato in occasione di Io non ho paura, Quo vadis, baby? e Il ragazzo invisibile.

Il regista Giorgio Verdelli ha definito la figura di Ezio Bosso una fonte d’ispirazione per chiunque vi si avvicini. “Una presenza, non un ricordo”, ha sottolineato.

Ezio Bosso. Le cose che restano cinematographe.it