The Handmaid’s Tale – stagione 2: la rivelazione attesa da 30 anni

Era dal 1985 che i lettori di Margaret Atwood aspettavano questa rivelazione: cosa succede a Difred dopo che è salita sul furgone? Finalmente il primo episodio della stagione 2 di The Handmaid's Tale ha risposto al quesito. Attenzione, però: SPOILER

Attenzione: l’articolo contiene degli spoiler per il primo episodio della stagione 2 di The Handmaid’s Tale, June

La stagione 2 di The Handmaid’s Tale, che ha debuttato oggi su Hulu, ha provveduto a fornire ai lettori del romanzo del 1985 di Margaret Atwood una risposta che stavano attendendo da 33 anni: cosa succede a Difred dopo che entra nel retro di quel furgone e inizia a viaggiare verso “l’oscurità, oppure la luce?”. Elisabeth Moss ha permesso ora al pubblico di scoprire la risposta.

La premiere della stagione, appropriatamente intitolata June, come la sua protagonista, ha ripreso a raccontarci la storia quasi immediatamente dopo il momento finale del primo ciclo, che è stato quasi una ricostruzione parola per parola di come Atwood ha concluso la storia nel suo libro. Secondo l’ideatore Bruce Miller, non c’era altra opzione su come iniziare la nuova stagione, che prenderà spunto di nuovo dal romanzo dell’autrice, ma alimentando una storia completamente nuova:

Questa è la ragione per la quale abbiamo iniziato direttamente lì. Quando leggi il libro, ti chiedi: cosa succede dopo? Io l’ho pensato senza dubbio per gli ultimi 30 anni, più o meno. In un certo modo, è il momento migliore e quello più frustrante del romanzo: che finisce e non sai cosa accadrà dopo.

Adesso lo sappiamo: Difred è uscita dal furgone per ritrovarsi in un ambiente grigio e sconosciuto. Con lei ci sono altre ancelle, similmente confuse. Le donne sono subito imbavagliate, le loro mani vengono legate e vengono costrette a marciare in un tunnel di cemento verso l’esterno. Ecco che scoprono il luogo in cui sono state portate: Fenway Park, stadio dei Boston Red Sox.

Quello che una volta era il luogo del passatempo preferito dell’America ora è diventato un terreno di esecuzioni, poiché le ancelle sono poste su una piattaforma sopraelevata, con le teste circondate da un cappio. This Woman’s Work di Kate Bush inizia a suonare in sottofondo, fornendo un ambiente emotivo mentre le donne lottano per fermare il loro destino imminente. Una di loro perde il controllo sulla sua vescica, mentre altre si afferrano a vicenda le mani, determinate a non morire da sole.

Mentre la musica raggiunge il suo culmine, l’ordine di impiccare le ancelle è dato da tre parole solenni e familiari: “Sotto i suoi occhi!”. Ma quando la leva viene tirata, le ancelle cadono poco più in basso, evitando l’impiccagione. È stato rivelato che questa non è un’esecuzione: è una tortura psicologica. Zia Lydia (Ann Dowd) esce dall’ombra e rivela che lo stratagemma è una punizione per le ancelle che si sono rifiutate di lapidare a morte la loro amica Janine (Madeline Brewer) nel finale di stagione del drama premio Emmy.

“Ci siamo interrogati sul tipo di punizione che avrebbero ricevuto per non aver lapidato Janine, sono sempre preoccupate di essere punite e quando fanno qualcosa che è veramente ‘sbagliato’, pensiamo che ci debbano essere delle forti conseguenze”, afferma Miller. “Stavamo facendo molte ricerche sul modo in cui gli oppressori trattano le loro vittime, e una delle cose che fanno è queste false esecuzioni, una forma di tortura psicologica. Abbiamo pensato che sarebbe stata una storia interessante, specialmente quando hai questo momento dove all’improvviso non sono stati impiccate e nella tua testa stai pensando: ‘Mi chiedo se non sarebbe stato meglio'”.

La stagione 2 di The Handmaid’s Tale sarà trasmessa dal 26 aprile su TIMVISION.