Halt and Catch Fire 3 – recensione season finale della serie che continua a stupire

Mantenere un livello televisivo alto non è semplice. Tanto più quando si ha l’intenzione di superarsi ogni volta. Questo è quello che ha fatto, di nuovo, Halt and Catch Fire.

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La serie AMC, stesso network del cult Breaking Bad, ha concluso la terza stagione portandosi su una vetta molto alta. Rinnovata per una quarta e, con dispiacere, ultima stagione, Halt and Catch Fire ha dimostrato nuovamente quanto sia possibile fare eccellente televisione con semplicità ed astuzia.
La terza stagione, a differenza delle due precedenti, sviluppa le vicende dei protagonisti in una timeline più ampia. Sono circa cinque gli anni che trascorrono nella stagione e descrivono il giro di boa guidandoci verso il nuovo decennio. In particolare, se al debutto della serie, si raccontava la nascita dei primi personal computer, in questa terza, l’evoluzione informatica ci dirige verso l’avvento del World Wide Web.

Come sempre, per poter analizzare nella sua completezza l’intera stagione appena conclusa, ne delineiamo brevemente la trama. [ATTENZIONE AD EVENTUALI SPOILER]

Come ricordiamo dalla nostra recensione di season premiere, il quartetto Mutiny si è stabilito a Chicago. Guidata da Cameron Howe e Donna Clarke, la società si trova in un momento davvero propizio. Grazie alla fervente guida delle due donne, Mutiny diventa una piccola realtà che può diventare grande. Gordon, ormai dipendente di sua moglie Donna, lavora stancamente cercando di sfuggire alla monotonia di una quotidianità sempre più satura. Dall’altro lato della città c’è Joe MacMillan. Di nuovo in carreggiata e come sempre visionario, è alla guida della sua MacMillan Utility. Poste queste basi, nessuno si sarebbe mai aspettato che, in soli dieci episodi, tutto si sarebbe capovolto.

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Le grandi protagoniste di Halt and Catch Fire, Cameron e Donna, sono le pedine che conducono i giochi. Donne dal carattere forte e perfettamente delineato, vanno in contrasto fra loro portando alla lacerazione di una relazione costruita negli anni. Le differenze di pensiero, incastonate nel contesto lavorativo, non distruggono soltanto la loro amicizia: è la stessa società ad avere la peggio. Come un uragano che passa e travolge ciò che incontra, la potenza degli eventi portano ad un totale cambiamento delle relazioni tra i protagonisti.
Contemporaneamente, il personaggio portato in scena da Lee Pace, è chiamato a mettersi nuovamente in discussione. Una straordinaria presa di coscienza, dovuta alla lacerante perdita di un personaggio e alla chiarificazione con Gordon Clark, portando Joe a redimersi.

In particolare, il season finale, ambientato quattro anni dopo gli eventi, strizza l’occhio alla prima stagione. Ora tutti i protagonisti sono in apparenza riuniti, eppure sappiamo con certezza che tutto è cambiato.

Dinamiche totalmente nuove, ma la stessa cura televisiva, elogiano una serie che ha tanto da insegnare. Perché Halt and Catch Fire affascina così tanto?
Il suo grande cavallo di battaglia è la capacità di saper descrivere un grande cambiamento sociale, prima che tecnologico, mettendolo apparentemente in secondo piano rispetto alla trama stessa.
Una sceneggiatura ricercata ma comprensibile è accompagnata da interpretazioni eccezionali. Lee Pace, Mackenzie Davis, Scoot McNairy, Kerry Bishè, Toby Huss: sono la pelle dei loro personaggi. Sono versatili, in constante cambiamento e trascinati dalle circostanze. Questi caratteri raccontano se stessi con forza, delicatezza, furbizia, contrasto e cattiveria. Ognuno di loro è ben definito ma, al tempo stesso, ci appaiono sfuggenti quando non riusciamo a prevederne le mosse.

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Ma sceneggiatura ed interpretazioni non sono le uniche perle di questa serie. La colonna sonora, il reparto scenico e i costumi, sono tecnicismi e dettagli perfettamente contestualizzati. Tutto richiama la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90. È un gradito e nostalgico ritorno ad un periodo che è ormai Storia.
Infine, la regia fluida, piacevole e focalizzata sulla dinamicità del racconto, chiude l’insieme degli elementi che rendono Halt and Catch Fire grande.

Cosa ci aspettiamo dalla quarta e conclusiva stagione?
Anzitutto qualità e sorprese. Sappiamo quasi certamente che non ne resteremo delusi. Appuntamento al prossimo anno.
Regia - 4
Sceneggiatura - 4.5
Fotografia - 4
Recitazione - 4.5
Sonoro - 4.5
Emozione - 4

4.3