La verità di Grace: recensione del film Netflix

La recensione de La verità di Grace, film Netflix interpretato da Crystal Fox, Phylicia Rashād, Bresha Webb, Mehcad Brooks e Tyler Perry.

Tyler Perry (For Colored Girls, Why Did I Get Married?) è un regista e attore che ha costantemente lavorato per rendere i media uno spazio più inclusivo per le persone afroamericane. Perry è uno showman dinamico e durante la sua carriera ha sempre approcciato alla sua arte in modo molto diversificato, realizzando film, spettacoli teatrali e molti spettacoli televisivi. Il suo ultimo lavoro è approdato su Netflix, La verità di Grace, interpretato da Crystal Fox, Phylicia Rashād, Bresha Webb, Mehcad Brooks e Tyler Perry.

La storia ci porta nella vita di Grace Waters, una donna che, dopo il suo divorzio, spera di poter essere nuovamente felice. Grace, spronata dalla sua migliore amica Sarah, cerca qualcuno che possa farla sentire desiderata, amata, e farle provare nuove e sopite emozioni. Durante una mostra Grace conosce un affascinante e misterioso uomo, Shannon, un giovane e carismatico fotografo che conquista il suo cuore.

La verità di Grace: l’ultimo lavoro di Tyler Perry con Crystal Fox, Phylicia Rashād, Bresha Webb e Mehcad Brooks

La verità di Grace Cinematographe.it

Dopo poco tempo i due si sposano. Quest’uomo, che travolge in tutti i sensi la sua vita, il suo lavoro e anche la sua serenità, si dimostra un essere odioso, meschino, un approfittatore. Shannon la tradisce in continuazione, è un violento, un ladro capace di depredarla di un’ingente somma di denaro. Grace, dopo una delle sue ulteriori malefatte, lo colpisce in testa con una mazza e ne confessa alla polizia l’omicidio. Ma il corpo non viene mai ritrovato.

Netflix produce un thriller legale in cui abitano due storie che viaggiano parallele, quella di Grace e quella del suo avvocato, Jasmine Bryant. Il ruolo dell’avvocato difensore di Grace è centrale poiché cerca in tutti i modi di comprendere le dinamiche dell’omicidio e il motivo reale per cui Grace sostiene la sua colpevolezza. L’esordio di Tyler Perry su Netflix coincide con un intenso dramma legale, ma finisce per arenarsi e diventare un thriller piuttosto deludente.

La verità di Grace: l’esposizione è piatta, goffa e disarticolata

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La verità di Grace è una storia piena di cliché. L’idea che persegue è quella di una persona che sta per subire un duro processo e l’avvocato che prende in esame il caso sta lottando con i propri conflitti interiori. L’idea di per sé è valida, interessante, che è stata vista e rivista in numerosi film, come Una doppia verità, Il caso Thomas Crawford, Per legittima accusa, ma il film scritto e diretto da Tyler Perry non ha la stessa potenza narrativa di un legal movie. E di certo non convince neppure se lo si vuole vedere come un thriller drammatico.

Un film che inciampa fino all’ultima scena

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Di per sé la storia è assolutamente insoddisfacente, è molto goffa, disarticolata, la tensione che dovrebbe accompagnare il racconto è ridotta al minimo, non ci sono picchi, non c’è un climax vero. Inoltre alcune delle scelte stilistiche non fanno altro che peggiorare le cose, come la narrazione che si divide tra il presente e il passato, con l’inserimento di alcuni flashback che rendono la maggior parte del film completamente passiva e priva di qualsiasi tipo di risonanza emotiva. Nonostante questo thriller ci fornisce diversi colpi di scena audaci, l’esposizione resta piatta, non vive di un vero crescendo, è tutto molto maldestro, è un film che inciampa e barcolla fino all’ultima scena.

Regia - 1.5
Sceneggiatura - 1.5
Fotografia - 1.5
Recitazione - 2
Sonoro - 2
Emozione - 1.5

1.7

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