La rivoluzione di Charlie: recensione del film con Freddie Highmore

Gli ex bambini prodigio Freddie Highmore e Haley Joel Osment insieme in un teen drama che tocca tematiche piuttosto serie.

La rivoluzione di Charlie (Almost Friends) è un film di Jake Goldberger, con Freddie Highmore (Neverland – Un sogno per la vita, La fabbrica di cioccolato) e Haley Joel Osment (Il sesto senso), Marg HelgenbergerTaylor John Smith e Odeya Rush. 

Charlie (Freddie Highmore) è un ragazzo che lavora in una piccola sala cinematografica a New Orleans. Charlie vive con la madre, il fratellino e il patrigno e da tempo ha messo da parte la sua passione per la cucina per mancanza di fiducia e di coraggio nel proprio potenziale. In totale crisi esistenziale, Charlie vive male il suo impaccio e la sua timidezza soprattutto quando ha a che fare con le ragazze, infatti è segretamente innamorato di Ambra, cameriera di un bar della sua città. Il suo miglior amico Ben lo costringe ad interagire con Ambra e lo accompagna quasi ogni giorno a prendere un caffè dove lei lavora. Un giorno il padre di Charlie, dopo anni di totale assenza, rientra inaspettatamente nella sua vita. Da quel momento Charlie comincerà a porsi delle domande sulla direzione che sta prendendo la sua vita e su chi desidera diventare.

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La rivoluzione di charlie Cinematographe.it

La rivoluzione di Charlie è un film che vede affiancarsi i due ex bambini prodigio Freddie Highmore e Haley Joel Osment, un teen drama che tocca tematiche piuttosto serie, come la disfunzione genitoriale, la gravidanza e i traumi emotivi. Il dramma diretto da Jake Goldberger è inizialmente delicato e divertente ma, con il proseguire della storia, non riesce ad avere una forma e risulta privo di personalità. Ciò che non convince è l’impatto della narrazione, le scelte che compie Charlie sono poco ispirate e sembrano non veicolare alcuna vera urgenza, alcuna intensità. La performance di Highmore non arresta il declino della pellicola, che è evidentemente piatta, piena di cliché, un esitante manierismo: l’attore non riesce a mettere a fuoco il suo personaggio, che ha una personalità maldestra, profonda nel suo dolore ed autoironica.

Gli ex bambini prodigio Freddie Highmore e Haley Joel Osment assieme nel film La rivoluzione di Charlie

Il film pone in contrasto Charlie con il mondo circostante, un mondo che non è all’altezza delle sue aspettative, che non riesce a far avverare i suoi sogni e che lo porta a doversi scontrare con una figura paterna distruttiva che, nonostante tutto ciò che gli fa passare, riesce a scuoterlo dalla sua inerzia. La presenza del padre nella sua vita gli fornisce nuovi stimoli sulle sue ambizioni professionali, e Charlie comincia a comprendere che esiste un altro modo di porsi oltre la sua tenera goffaggine. Christopher Meloni porta una scintilla ironica nelle scene, conferita dalla sua sfrontatezza e dalle sue numerose apparizioni in abiti sordidi. Il loro rapporto è l’unica cosa autentica e percepibile all’interno del film, un valido e credibile legame figlio di una antica amarezza e di un profondo risentimento.

La rivoluzione di Charlie Cinematographe.it

Ma se La rivoluzione di Charlie da un lato coglie l’afflizione e il distacco che c’è tra Charlie e il padre, dall’altro sembra non possedere altri momenti intensi o che conferiscano alla trama una vera drammaticità memorabile. Il film non riesce a culminare e a portare la storia ad un climax, la sceneggiatura di questo coming-of-age è dispersiva, logorante e sperpera ogni attenzione drammatica ponendo al centro di tutto l’amore infelice che Charlie prova per Ambra, il cui esito appare tristemente prevedibile già dalle prime scene, invece di focalizzarsi sulla rinascita, sulla rivoluzione emotiva ed esistenziale di un ragazzo evidentemente in crisi, bloccato in un’impasse.

Regia - 2
Sceneggiatura - 1.5
Fotografia - 2
Recitazione - 2
Sonoro - 1.5
Emozione - 2

1.8

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