Doppio Sospetto: recensione del film di Olivier Masset-Depasse

Olivier Masset-Depasse dirige con maestria Doppio sospetto, un film intrigante plasmato sulle ansie femminili, he oscilla tra melodramma e thriller psicologico.

Intrappolate nell’illusorio idillio del paradiso preconfezionato degli anni Sessanta, Alice e Céline assistono impassibili alla distruzione della loro apparente tranquillità familiare.
Con Doppio Sospetto Olivier Masset-Depasse plasma un dramma che, dalla prospettiva totalmente impregnata di femminilità, oscilla tra il melodramma e il thriller psicologico e che si trasforma in un dipinto complesso dell’essere donna e contemporaneamente madre.

Come suggerito anche dal titolo del lungometraggio, Doppio Sospetto è il doppio ritratto di due vite che, fatte di silenzi, isolamento e cliché, condividono tutto. Due casalinghe dei quartieri suburbani di un Belgio ormai inesistente si trovano a vivere due esistenze parallele, se non identiche: trascorrendo le loro giornate in due case a schiera perfettamente identiche e posizionate una di fronte all’altra, Alice e Céline trascorrono le loro giornate in simbiosi, raccontando aneddoti di due quotidianità monotone che si assomigliano terribilmente. Il rapporto di simbiosi che unisce visceralmente le due donne verrà frantumato da un tragico incidente.

Con Doppio Sospetto, Olivier Masset-Depasse rende omaggio ad un grandioso passato cinematografico

Doppio Sospetto cinematographe.it

È totalmente impotente, Alice (Veerle Baetens). Sconvolta dalla morte del figlio di Céline (Anne Coesens), la donna resta paralizzata mentre assiste inerme al crudele destino dell’individuo che precipita lì di fronte a lei, cadendo dalla finestra della propria camera. La monotonia della sua vita viene istantaneamente sconvolta, così come il rapporto con l’amica.

Come già anticipato, l’ouverture di Doppio Sospetto (Duelles il titolo originale) presenta il film come un melodramma sulla mancanza e sulla sofferenza che segue la morte di un affetto, un mélo che assume le sembianze di un thriller sottile che si insinua nelle profondità della mente dello spettatore. Con elementi propri del dramma familiare e coniugale, il lungometraggio di Olivier Masset-Depasse rende omaggio ad un passato cinematografico maestoso e si eleva a rielaborazione nostalgica del cinema di Hitchcock, di cui riprende lo stile cinematografico, il genere del noir domestico e l’attenzione per il sospetto, la vendetta e la paranoia, tre elementi che trasmutano in pilastri della suspense.

Profondamente debitore ai fasti del passato, tuttavia, il regista non riesce nell’obiettivo di mantenere la tensione per tutto il film, così si perde in colpi di scena e abusa di eccessive introspezioni. Introspezioni che non aggiungono alcunché alla trama, ma che si limitano unicamente a rendere il film in una narrazione terribilmente prevedibile. La perfezione di Doppio Sospetto, quindi, sfiorisce rapidamente, lasciando il proprio pubblico con l’amaro in bocca.

Nonostante l’inaspettata decadenza del finale, il lungometraggio di Masset-Depasse è un prodotto cinematografico dalle numerose qualità e, proprio per questo, il riadattamento francofono di Alice, il romanzo di Barbara Abel conosciuto anche con il titolo francese di Derrière la haine, verrà riproposto alla platea internazionale attraverso il remake statunitense del film che, sempre diretto dal regista francese, sarà girato durante il 2020 e vedrà come protagoniste le brillanti Anne Hathaway e Jessica Chastain.

Doppio sospetto: il brillante ritratto degli anni Settanta

Nel suo susseguirsi di suggestioni e citazioni cinefile che fotografano il passato di un Cinema ormai agonizzante, Doppio Sospetto si manifesta da una prospettiva più tecnica come un’accurata rappresentazione degli anni Sessanta, in cui nessun dettaglio è lasciato al caso. Costruito con un’attenzione certosina e caratterizzato da costumi e scenografie terribilmente eleganti, il film si nutre di composizioni geometriche volte a rappresentare l’incolmabile separazione che divide le due protagoniste, così come la psiche agonizzante delle due figure femminili. 

Ruotando intorno alle ansie materne e alle paranoie tipiche della femminilità, questo thriller soffocante si struttura interamente a partire dalle due attrici cardine, Veerle Baetens (Alice) e Anne Coesens (Celine), che offrono al pubblico due performance straordinarie. Oscurati dal fascino ambiguo delle due donne, le personalità maschili assumono ruoli totalmente secondari, trasformandosi in inutili comparse, in schermo delle azioni delle due protagoniste. 

Grazie alla maestria con cui è stato costruito e all’ambiguità della propria trama, Doppio Sospetto è stato presentato all’International Film Festival di Toronto ormai due anni fa, nel 2018, dopo aver attirato ogni riflettore su di sé in seguito ai nove premi Magritte (la notte degli Oscar del Belgio, Ndr) ottenuti nello stesso anno.

Doppio Sospetto verrà distribuito in Italia da Teodora Film e sarà proiettato nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 27 febbraio 2020.

Regia - 4
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3

3.5