Calendar Girls: la storia vera delle protagoniste del film

Le protagoniste di Calendar Girls sono un gruppo di donne di mezz’età la cui unica attività è far parte del Women’s Institute, un’istituzione femminile che difende la tradizione e le buone maniere, oltre che occuparsi di raccolte fondi per beneficenza...

Cosa succede quando un gruppo di ultracinquantenni decide di posare senza veli per beneficenza? Questa è la storia di Calendar Girls, film del 2003 diretto da Nigel Cole, già conosciuto e apprezzato per L’Erba di Grace, e con protagoniste attrici del calibro di Helen Mirren e Julie Walters, oltre a Linda Bassett, Celia Imrie, Penelope Wilton e Annette Crosbie.

La storia è ambientata nelle colline dello Yorkshire e le protagoniste sono un gruppo di donne di mezz’età la cui unica attività è far parte del Women’s Institute, un’istituzione femminile che difende la tradizione e le buone maniere, tra lezioni di uncinetto, composte di frutta e ricette di torte, oltre che raccolte fondi per beneficenza. Un giorno il marito di una delle protagoniste muore di leucemia e, a una delle componenti del gruppo, viene l’idea di realizzare un calendario al fine di raccogliere fondi per sostenere l’ospedale locale. Mentre solitamente il calendario sarebbe stato composto da foto di paesaggi e vasi di fiori, questa volta l’idea è ben diversa, ovvero: posare nude.

Inutile dire lo scandalo causato da tale decisione, tra scetticismi, invidie ed imbarazzi, le donne dovranno avere coraggio da vendere per arrivare fino in fondo a questo progetto. Il calendario avrà poi fortunatamente un grande successo, e le protagoniste arriveranno ad essere conosciute anche in America, dove verranno ospitate nel famoso talk show John Leno Show.

La storia vera di Calendar Girls

Le vere Caledar Girls

Calendar Girls è ispirato a una storia vera avvenuta nel ‘99 in un paese delle valli di Yorkshire Dales dove 12 attempate signore, per beneficenza, decisero di farsi ritrarre durante normali attività domestiche, come la realizzazione di composizioni di fiori o la preparazione di marmellate, il tutto senza vestiti. Le due vere protagoniste, Lynda Logan e Tricia Stewart, hanno raccontato che non si sarebbero mai aspettate un successo simile, pensavano di stampare un migliaio di copie e raccogliere qualche fondo sufficiente per aiutare la ricerca sulla leucemia e invece sono finite a stampare più di 300.000 copie e a guadagnare circa 1 milione di euro.

Tutto avrebbe dovuto concludersi nel giro di qualche settimana e invece, visto il successo, le calendar girls hanno ampliato i loro obiettivi e nel 2004 hanno realizzato un secondo calendario. Le protagoniste hanno anche raccontato che, mentre nel film si vedono molti familiari e amici andare contro questa loro folle idea, nella realtà sono sempre state appoggiate da tutti, perfino dai ministri religiosi locali. Quando le donne hanno ottenuto successo, però, il gruppo si è diviso a metà perché non tutte erano pronte a sostenere gli impegni e la fama, ma alcune preferivano tornare alla loro vita normale. Tricia Stewart, la vedova interpretata nel film da Julie Walters, ha infine dichiarato:

Ci hanno detto che abbiamo cambiato l’immagine del Women’s Institute e la percezione che il mondo ha delle cinquantenni. Non so, forse è così, ma quel che è più importante è che abbiamo fatto tutto con allegria e con la voglia di prenderci in giro, di sdrammatizzare e dimostrare che si può essere senza età: la morte non si può arrestare, ma anche la vita non si ferma mai.