Buona giornata: recensione del film di Carlo Vanzina

Recensione di Buona Giornata, commedia del 2012 diretta da Carlo Vanzina e scritta a quattro mani dallo stesso Carlo insieme al fratello Enrico.

Buona giornata è un carosello impalpabile sulle tante debolezze di un’Italia messa in ginocchio da una lampante crisi dei valori, e raccontata lungo una giornata peregrina di personaggi macchietta e gag situazionali.

É l’alba, e lungo lo stivale italiano sta per iniziare una nuova “buona” giornata. Il principe squattrinato Ascanio Antonio Cavallini (Christian De Sica) ha il palazzo di famiglia in via di pignoramento ed è invaso dalla troupe per le riprese di “un” Orgoglio e pregiudizio che dovrebbe fruttargli diecimila euro al giorno. La sua giornata è come sempre divisa tra pasti da scroccare e l’inguaribile presenzialismo a matrimoni, funerali o vernissage di quartiere. Il Senatore Leonardo Lo Bianco (Lino Banfi) è a un passo dalla votazione in senato che dovrà decidere la sua sorte in merito a una pesante e incriminante accusa di corruzione. Una giornata in giro a “racimolar” senatori, moribondi o morti che siano, al solo fine di scampar le patrie galere.

Rosaria Miccichè (Teresa Mannino), è un’efficiente manager siciliana milanesizzata, con la mania per le griffe, la tecnologia e le nuove mode del momento, dal bio alla meditazione cinese. A causa di un tassinaro pignolo perderà il suo Freccia Rossa e resterà appiedata senza soldi né documenti rischiando perfino d’essere “rimpatriata” come clandestina. In quel di Monopoli, Romeo Telleschi (Diego Abatantuono) è invece un milanese trapiantato al sud, criticato dalla moglie e snobbato dai figli, ma anche venditore frustrato di domotica alla vana ricerca di un proprio riscatto.

A Roma, Alberto Dominici (Maurizio Mattioli) è ricco sfondato, ma nullatenente per lo stato. La soffiata su una possibile incursione della guardia di finanza a casa sua lo getterà nello sconforto portandolo a disfarsi velocemente di ogni suo bene, inclusa la Bamboleira mollemente adagiata sulle acque del litorale romano. A Napoli, i coniugi Pinardi, lui notaio lei “moglie di notaio” (Vincenzo Salemme e Tosca D’Aquino) sono ancora una volta alle prese con la loro litigiosa vita di coppia, all’interno di una serie di atti e scene madri di una dimensione casalinga in pieno stile “Il teatro che mima la vita”.

Infine, Cecco (Paolo Conticini) è ossessionato dalla sua Fiorentina, e pur di vincere l’ennesima partita dovrà ripetere pedissequamente ogni singola azione effettuata in occasione della precedente e speculare partita andata a buon fine.

Buona giornata cinematographe.it

Buona giornata è un film a episodi che racconta l’Italia contemporanea

Film a episodi del 2012 a firma di Carlo Vanzina e scritto dal noto duo di fratelli (lo stesso Carlo assieme ad Enrico), Buona giornata segue e intreccia le fila altalenanti di diversi personaggi di “spicco” dell’Italia contemporanea del mal-costume. Da nord a sud, e nella triangolazione metropolitana che si muove tra Milano, Roma e Napoli, ma anche Verona e l’entroterra pugliese, i sette (e relativi) personaggi pirandelliani in cerca d’autore tentano ognuno a proprio modo di portare a casa una “Buona giornata” tra molti imprevisti e altrettanti diffusi intrecci e malumori.

Impelagati nella superficialità di vite che viaggiano veloci e invariabilmente a bordo di un Freccia Rossa, un’utilitaria, una decappottabile e finanche un pullmino di suore, ma sempre lente nella loro capacità di approfondimento, e invischiati senza misura in truffe, raggiri, omissioni, e infedeltà di ogni tipo, i protagonisti di Buona giornata incarnano appieno tutti i tic e cliché più abietti degli “Italiani popolo di santi, poeti e navigatori”, ma anche – in un preciso e secco crollo morale e intellettuale – tifosi. Una carrellata di inciuci e situazioni sconvenienti che riducono l’uomo e l’umanità ai loro minimi termini, scoprendo la superficialità di esistenze messe in ginocchio non tanto dalla crisi quanto dal loro stesso amorale e ondivago modo di stare al mondo.

Carlo Vanzina segue ancora una volta il profilo torbido e annoiato di un’Italia che diventa subito macchietta, gag, risatina isterica o turpiloquio. All’interno di un’opera disinteressata a inquadrare la profondità o i contenuti fondanti del nostro vivere, ma piuttosto costellata di tutti i vizietti rappresentativi di un’Italianità stanca e a tratti moribonda, Buona giornata muove in maniera maldestra le fila di una manciata di uomini alle prese con le loro idiosincrasie e debolezze indomite e più lampanti. In balia di sé stessi e infilati in un’opera fondamentalmente priva di carattere, i personaggi di Buona giornata raccontano come in tempi di crisi bisogna sapersi arrangiare, tra mestieranti e furfanterie, per poi infine radunarsi e sperare – forse – in un colpo di fortuna (o meglio ancora di caos) durante un’ospitata da I soliti ignoti del compianto Fabrizio Frizzi.

Regia - 2
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2
Emozione - 2

2.1