Babe, maialino coraggioso: recensione del film

Distribuito nel 1995, Babe, maialino coraggioso è un perfetto film per famiglie che insegna il valore della gentilezza e della fiducia in se stessi.

Quando Babe, maialino coraggioso fu distribuito al cinema nel 1995, fu un vero successo. Difficilmente un film così dichiaratamente per famiglie ha avuto un tale riscontro di critica e di riconoscimenti. Il punto di forza di questo piccolo cult di Chris Noonan è nel saper miscelare bene i piani del puro intrattenimento con dei messaggi molto profondi, aprendo la pista anche a una certa cinematografia antispecista, portata avanti – ad esempio – da Okja di Bong Joon Ho.

Babe, maialino coraggioso: l’impatto sul pubblico e sulla critica

babe maialino coraggioso cinematographe.it

La profondità e la tenerezza mai stucchevole con cui Noonan racconta la storia di Babe sono state ben premiate dagli spettatori, che hanno fruttato al film l’incasso di 254.000.000 dollari a fronte di un budget di 30. La simpatia del protagonista e il forte impatto della sua vicenda, oltre a creare una nuova generazione di vegetariani, è riuscita a conquistare anche la critica, che ha premiato il film con diverse candidature e premi. Il più prestigioso è sicuramente l’Oscar per gli effetti speciali, sulla cui qualità si basa sicuramente buona parte della riuscita del film. Per rendere i dialoghi tra i personaggi-animali (ben più importanti delle loro spalle umane) sono stati fatti degli interventi di computer grafica, per modificare il labiale e far effettivamente pronunciare le parole dello script. In più, in alcune scene – come, ad esempio, la gara finale dei cani pastore – gli animali sono stati sostituiti da controfigure meccaniche. Un gran lavoro, insomma, per rendere credibile un’interazione uomo-animale perfettamente calibrata tra racconto fiabesco e toni realistici.

Al di là della tecnica e della sua resa, però, anche il lavoro di regia di di Noonan è stato molto apprezzato, così come l’adattamento della sceneggiatura dal romanzo di Dick King-Smith e l’interpretazione degli attori. Proprio per questo, anche se la vittoria è stata sugli effetti speciali, Babe ha collezionato diverse candidature agli Oscar nel 1996, tra cui quella per Miglior film, Migliore regia e Miglior attore non protagonista per James Cromwell (che dopo aver lavorato in questo film è diventato vegano). Babe, maialino coraggioso, inoltre, ha vinto nello stesso anno anche il Golden Globe come Miglior commedia. 

Diversi, ma uguali

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Sostanzialmente la storia di Babe, ambientata nelle verdissime campagne neozelandesi, è quella di un orfano adottato da una comunità che – pur nella sua diversità – lo accoglie facendolo sentire pienamente parte di una famiglia. Circondato dall’amore dei suoi amici, soprattutto da quello della madre adottiva Fly, un border collie, Babe cresce forte e gentile e con l’incrollabile fede nel proprio sogno di diventare cane pastore.

Prima ancora che la Ferragni lo dichiarasse al mondo in un documentario, Babe insegnò ai bambini della scorsa generazione che volere è potere, a prescindere dalla condizione di partenza. Questo messaggio, così positivo, determina il tono di tutto il film suggellando definitivamente Babe come eroe gentile, che insegna al mondo che un “per favore” e un “grazie” possono essere molto più efficaci degli atteggiamenti da bulli e dimostrazioni di forza.

Allo stesso tempo, la reazione della comunità (in un primo momento animale, successivamente anche umana) della fattoria dimostrano come il supporto e la fiducia siano strumenti irrinunciabili nella crescita serena di un bambino (o maialino) felice, forte e sicuro di sé. Nonostante le differenze e la divisione in classi, per cui i cani sono animali di serie A, mentre maiali, oche e pecore sono relegati in secondo piano, il senso della famiglia rende tutti uguali: come nella migliore delle tradizioni narrative sarà proprio il “reietto riabilitato” Babe a insegnare a tutti il rispetto e l’uguaglianza tra le specie, sempre con il suo linguaggio e il suo modo di fare dolce e cortese.

Babe, maialino coraggioso: uno splendido film per famiglie

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Babe, maialino coraggioso è il classico feel good movie da guardare a tutte le età. Nonostante (almeno in passato) la tecnica in live action sia stata un po’ respingente per i più piccoli, il film è stato molto amato dal pubblico dei giovanissimi proprio grazie al carisma del protagonista. Non solo: anche la positività delle interazioni e l’emozione palpabile dell’impresa apparentemente impossibile di Babe hanno fatto breccia sui piccoli (e sui grandi) tanto quanto gli stacchetti musicali dei topolini di campagna che ogni tanto bucano la quarta parete per commentare la storia.

Oggi che i piccoli spettatori sono abituati all’immagine in 3D e in live action (basti pensare al grosso investimento dei reboot Disneyani), probabilmente Babe ne uscirà ancora più forte. Per temi e tecnica, Babe è un film che ha giocato in anticipo sui tempi vincendo la sua scommessa su tutti i fronti. Insomma, non è facile trovare un film le cui potenzialità aumentino con gli anni, ma Bebe può questo e altro.

Regia - 4
Sceneggiatura - 3.5
Recitazione - 3.5
Fotografia - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.7