About a Boy – Un ragazzo: recensione del film

La recensione di About a Boy - Un ragazzo, il film del 2002 tratto da Nick Hornby, diretto da Chris e Paul Weitz con Hugh Grant e Nicholas Hoult nel cast.

Tratto dal romanzo (1998) di Nick Hornby, adattato da Peter Hedges e diretto dai fratelli C. e P. Weitz, About a Boy – Un ragazzo è una commedia gradevole, incisiva soprattutto nel tratteggiare i personaggi (merito di Hornby) e nella descrizione di una Londra non turistica che si rivela un mezzo efficace per il protagonista. La pellicola venne nominata agli Oscar come miglior sceneggiatura e ottenne diversi premi come il Golden Camera, il Satellite Awards e l’Empire Award.

Il film racconta di Will (interpretato da Hugh Grant), single vicino ai quarant’anni che vive di rendita e il cui unico scopo nella vita sembra essere proprio quello di continuare a non far niente, impiegando la maggior parte del suo tempo a cercare nuove conquiste femminili. Un giorno si reca a un incontro di genitori single, fingendosi “ragazzo-padre” solo per conquistare qualche donna sola: si troverà suo malgrado coinvolto nella vita di una di queste e soprattutto di suo figlio Marcus (Nicholas Hoult), col quale instaurerà un rapporto capace d’intaccare l’egoismo e la superficialità di Will.

About a Boy: espressione del romanzo omonimo di Nick Hornby

About a boy cinematographe.it

In About a Boy abbiamo il classico eroe hornbyano, immaturo e scapolo che si sdoppia in due personaggi molto differenti: il dodicenne con una vita difficile, con una madre in crisi depressiva e vittima di bullismo e il quarantenne Will che, al contrario, non ha nessun problema al mondo anzi passa il suo tempo leggendo riviste cool, acquistare dischi, guardare la TV o andare al cinema. Per lui le relazioni sentimentali meglio se tante, brevi e non foriere di complicazioni e legami che non intacchino il suo “tran tran”. La sceneggiatura risulta estremamente fedele al romanzo, almeno nella prima metà della pellicola, si dimostra solida e capace di tenere il ritmo.

Hugh Grant che veste i panni del protagonista si dimostra a suo agio in questo ruolo, rispetto ai personaggi “ambigui” e in quei ruoli da playboy imbranato che ha interpretato nelle commedie sentimentali che lo hanno reso celebre. Grant si impone grazie alla  sua fisicità, vulnerabilità, la naturale goffaggine e i lazzi sono in grado di rendere questo personaggio contemporaneamente controverso, ma cinematograficamente molto interessante. Il suo Will, cinico e individualista, ma non del tutto arido, patisce e tenta di respingere quello che la vita gli pone davanti che si manifesta attraverso la figura di Marcus, questo bambino, estremamente maturo che chiede a lui aiuto per poter essere davvero un ragazzo.

Il film si dimostra un reciproco scambio di maturità: se Marcus insegna a Will a comportarsi da adulto e a trovare il coraggio di uscire dal suo letargo interiore; Will cerca di far vivere a Marcus i suo dodici anni. Il difetto del film sta forse nella centralità del personaggio di Will e nel suo stesso sviluppo andando a discapito di un maggior approfondimento del carattere di Marcus e del suo rapporto con la madre; rivelandosi una scelta giustificata da parte dei registi di affidarsi, in misura maggiore, a un attore navigato come Grant piuttosto che al giovanissimo Nicholas Hoult. Tirate le somme la regia si rivela più che dignitosa, eludendo facili cadute verso un eccessivo pathos, dimostrandosi in grado di trasferire sullo schermo la freschezza, la semplicità e la tenera malinconia del romanzo.

About a boy una commedia drammatica a sfondo sociale

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Pare proprio che Nick Hornby porti davvero bene al cinema; dopo i due piacevolissimi adattamenti di suoi romanzi Febbre a 90° e Alta fedeltà anche About a Boy si conferma una commedia-drammatica particolarmente riuscita, affettuosa, ironica e fluida. Non mancano certo alcuni difetti imputabili alla, talvolta, esile sceneggiatura, con dentro qualche ovvietà, beneficamente lieve. Al contrario di una quantità di film odierni che, al ritmo di una sketch per minuto, sanno di costruito a tavolino per farne un condensato di ironia sociale e formazione amorosa, critica del libertinaggio e morbida rivalutazione della famiglia About a Boy si colloca esattamente all’opposto. Il film potrebbe sembrare poco interessante, ma si rivela una commedia ricca di scene esilaranti, toccanti, simpatiche, drammatiche, in un miscuglio di  emozioni che rendono tutta la storia vera e piacevole. La forza del film sta nella straordinaria combinazione di ironia e situazioni emozionanti, infatti, nonostante affronti temi delicati come l’isolamento, la famiglia, i rapporti affettivi, About a Boy è un film davvero molto piacevole.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 4
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.2