L’avete riconosciuto? È considerato uno dei migliori registi del cinema americano ma la sua strada verso il successo è stata lunga e faticosa

Ha conosciuto diverse volte l'onta del fallimento, ma ne è sempre uscito più forte di prima!

Con le unghie e con i denti ha scalato la cima di Hollywood!

Mai darsi per vinti. Anche quando le avversità sembrano avere la meglio bisogna sfruttare ogni momento, ogni occasione che ci dà la vita perché la storia può cambiare da un momento all’altro. Spinto dal successo di Squadra mobile ’61, Robert Altman si trasferì a New York in cerca di affermazione nel firmamento cinematografico, senza fortuna. Nemmeno il secondo tentativo sortì gli effetti desiderati. E rimediò continui licenziamenti dalle serie tv in cui lavorava. Ma alla fine l’ultima parola fu sua!

robert altman

Robert Altman, nato il 20 febbraio 1925 a Kansas City (Missouri), ottenne la fama internazionale nel 1970 con M*A*S*H, grazie a cui si aggiudicò la Palma d’oro al Festival di Cannes, seguito nel 1975 da Nashville, un’altra ottima opera apprezzata da pubblico e critica.

L’anno successivo conquistò l’Orso d’oro per Buffalo Bill e gli indiani al Festival di Berlino, l’ennesima gemma di una carriera straordinariamente prolifica. Allo status di capolavoro ascese, inoltre, America oggi, insignito del Leone d’oro alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel 1993. Lo stile verteva su un’euforia melanconica, proiettata ad affrontare l’imprevisto senza esitazione, pur consapevole della propria condanna.

Si collocarono in un gradino inferiore lungometraggi comunque ben confezionati, tra cui Streamers e Secret Honor, due fulgidi esempi del perfetto connubio tra la settima arte e il teatro. Altrettanto meritevoli di una menzione speciale I protagonisti, Prêt-à-Porter e Radio America, il suo personale commiato all’industria del grande schermo.

altman robert

Il 21 marzo 2006 l’Academy gli conferì l’Oscar alla carriera: in tale circostanza confessò di essersi sottoposto, un decennio prima, a trapianto di cuore. Il 20 novembre 2006, all’età di 81 anni, morì presso una struttura ospedaliera di West Hollywood per complicazioni provocate da una forma di leucemia.

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