Joe Wright e il rapporto con la sua dislessia: “essere definito stupido mi ha motivato a dimostrare il contrario”

Lo chiamavano stupido, ma proprio grazie a quei bulli Joe Wright è diventato un regista di fama internazionale.

Quando era solo un bambino e frequentava la scuola, anche Joe Wright – oggi famoso regista – ha subito atti di bullismo. È stato definito più di una volta “stupido”. Proprio l’essere etichettato come una persona stupida ha aiutato l’allora ragazzino Joe ad affrontare il suo problema con la dislessia e a trovare la motivazione per raggiungere tutti i suoi più grandi obiettivi. Ancora oggi, però, il regista sente il peso di quanti gli dicevano che fosse stupido.

joe wright, cinematographe.it

“Immagino di sentirmi sempre come se fossi stupido e allo stesso tempo voglio dimostrare che non lo sono”, ha affermato Joe Wright. La sua difficoltà di apprendimento non gli ha impedito di perseguire la sua passione per il teatro. È cresciuto con il teatro delle marionette dei suoi genitori ed è stata proprio l’arte ad affascinarlo fin da quando era piccolo e a dimostrargli che avrebbe potuto fare grandi cose.

joe wright, cinematographe.it

La carriera di Joe Wright inizia negli anni Novanta, quando lavora all’Oil Factory, in cui è riuscito a essere il direttore di molti video musicali. In quegli anni ha lavorato al suo secondo cortometraggio, The End. Nel 2005 è passato al lungometraggio, dirigendo il film Orgoglio e Pregiudizio, il film tratto dal romanzo di Jane Austen, con protagonista Keira Knightley e Matthew Macfadyen. Un lavoro ottimo che lo ha portato dritto agli Oscar, ricevendo quattro candidature agli Oscar e sei nomination ai BAFTA. Il suo secondo film è stato Espiazione, con Keira Knightley e James McAvoy. Tra gli altri suoi lavori ricordiamo Il solista, con Jamie Foxx e Robert Downey Jr.; Hanna, con Saoirse Ronan; Anna Karenina che segna la terza collaborazione con Keira Knightley, accompagnata questa volta da Jude Law e Aaron Johnson; Pan – viaggio sull’isola che non c’è, con Levi Miller e Hugh Jackman; L’ora più buia, con Gary Oldman, vincitore anche del premio Oscar come Migliore attore protagonista.

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