Jeremy Renner a cuore aperto: “la migliore terapia è stata la mia mente”

A quasi un anno dal terribile incidente che lo ha visto coinvolto, l'attore ha messo in evidenza quanto la sua volontà e il supporto degli altri lo abbiano rimesso in piedi.

Jeremy Renner è un famoso attore e musicista americano nato in particolare a Modesto, in California, il 7 gennaio 1971. Stiamo parlando di un divo che ha fatto veramente un sacco di strada per diventare quello che è ora, ovvero un interprete di spessore che comunque è riuscito ad avvicinarsi all’Oscar per ben due volte, per le sue interpretazioni come Miglior attore in The Hurt Locker (2008) e Miglior attore non protagonista in The Town (2010). Ebbene, maggiormente noto per il ruolo di Clint Barton/Occhio di Falco all’interno del Marvel CInematic Universe, la star ha debuttato in particolare nell’ambito cinematografico nel 1995, apparendo, ad appena 24 anni, all’interno del film La scuola più pazza del mondo.

Jeremy Renner è maggiormente noto per il ruolo di Hawkeye nell’MCU

jeremy renner incidente - cinematographe.it

Purtroppo, proprio Jeremy Renner, ad inizio 2023, è stato vittima di un terribile incidente mentre cercava di salvare suo nipote: è infatti finito sotto un gatto delle nevi riportando fratture multiple. Parliamo nello specifico di otto costole rotte in 14 punti, ginocchio destro e caviglia rotti, tibia della gamba sinistra rotta, caviglia sinistra rotta, clavicola destra rotta, spalla destra rotta e altro ancora. Ricoverato in ospedale per trauma toracico contusivo e lesioni ortopediche, dopo essersi ripreso dal coma, ha combattuto con un leone, sperimentando anche molte terapie diverse, arrivando ora a camminare, con una ripresa quasi del tutto completa nonostante gli acciacchi. Ebbene, in un recente post sul suo profilo Instagram (come riportato da Variety), proprio l’attore ha voluto mettere in evidenza l’importanza del fattore psicologico e il valore importante del supporto.

“Ho esplorato OGNI tipo di terapia dal 14 gennaio. Ogni giorno, innumerevoli ore di terapia fisica, iniezioni di peptidi, flebo e iniezioni IV, cellule staminali ed esosomi, terapia con luce rossa/IR, atmosfere della camera iperbarica 2.0, immersione a freddo e l’elenco potrebbe continuare all’infinito. Ma la mia più grande terapia è stata la mia mente e la volontà di essere qui e spingere per recuperare ed essere migliore. Sii eccezionale… sento che è mio dovere farlo. Non per sprecare la mia vita risparmiata, ma per restituirla alla mia famiglia, ai miei amici e a tutti voi che mi avete dato la forza di resistere. Ringrazio tutti”.

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