Jean Louis Trintignant e la terribile malattia per la quale ha smesso di lottare: “ho il cancro, non combatto più”

La brutta malattia ha spinto Jean Louis Trintignant a ritirarsi dalle scene nel 2018.

Il dramma di Jean Louis Trintignant lo ha spinto alla resa.

In settant’anni di carriera, Jean Louis Trintignant ha lavorato con alcuni dei più grandi registi della sua epoca, scritturato per pellicole di altissimo calibro. Probabilmente il ruolo che maggiormente lo ha consacrato definitivamente è stato quello di Roberto Mariani ne Il Sorpasso di Dino Risi, al fianco di Vittorio Gassman. Ma chi se lo scorda in Z-L’Orgia del potere (che gli valse il riconoscimento di miglior attore a Cannes), Un uomo e una donna di Claude Lelouch e Finalmente Domenica di Truffaut.

Nato nel piccolissimo Comune francese di Piolenc l’11 dicembre 1930, ha lasciato un’impronta indelebile sul set. Purtroppo, però, dopo Happy End di Michael Haneke del 2017, il suo ritiro si è reso inevitabile, fermato da un maledetto cancro.

Jean-Louis Trintignant

In un’intervista a Nice Matin, Jean Louis Trintignant comunicò il ritiro dalle scene: il cinema era finito per lui. Nonostante un progetto interessante sottoposto dal cineasta Bruno Dumont, rifiutò la proposta, temendo di non farcela fisicamente. Ormai non riusciva a muoversi da solo, necessitava continuamente di qualcuno che gli stesse appresso e se ne prendesse cura.

La dolorosa decisione risale al 2018, malgrado, giusto l’anno precedente, nel momento di rendere note le sue condizioni di salute, si era detto pronto a lottare e deciso a continuare la professione di sempre, anche in teatro, da cui aveva preso il volo la sua strepitosa carriera nei lontani anni Cinquanta.

Jean Louis Trintignant ne Il sorpasso con Vittorio Gassman

Malato e triste, Jean Louis Trintignant confidò di sentirsi la morte addosso, da quindici anni era così, accennando alla perdita più grave, quella di Marie, la figlia adorata, uccisa di botte nel 2003 dal compagno Bertrand Cantat.

Per tanto tempo il cinema aveva rappresentato una sorta di rifugio dai dispiaceri personali, con due divorzi e la prematura perdita pure dell’altra figlia, Pauline. In cura all’ospedale di Marsiglia, spiegò di non voler combattere più. Di lasciar fare, senza sottoporsi alla chemio.

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