Tori e Lokita: intervista a Jean-Pierre e Luc Dardenne [VIDEO]

Jean-Pierre e Luc Dardenne presentano a Roma Tori e Lokita, la storia di una fratellanza bellissima in un mondo ostile e indifferente. Dal 24 novembre 2022 nei cinema italiani.

Con Tori e Lokita viene facile constatare che Jean-Pierre e Luc Dardenne non sacrificano nulla a una proposta cinematografica intessuta di realismo sociale, empatia, attenzione per le vite ai margini del grande quadro sociale, impegno civile e afflato politico. Il film, presentato in concorso al Festival di Cannes 2022 e vincitore del Premio Speciale per il 75° anniversario, sbarca nelle sale italiane il 24 novembre 2022 per una distribuzione Lucky Red.

Se è vero che con il passare del tempo gli accenti più radicali del cinema dei fratelli Dardenne si sono stemperati per favorire una visione d’autore comunque intransigente, ma più aperta a compromessi con il pubblico, il senso della missione autoriale del duo belga non è venuto meno. I giovani protagonisti di Tori e Lokita vivono e sperimentano difficoltà in fondo non così lontane da quelle dei protagonisti di altre storie pluripremiate, come Rosetta e L’Enfant – Una storia d’amore, in entrambi i casi Palma d’Oro a Cannes, rispettivamente nel 1999 e nel 2005.

Tori e Lokita, che nella colonna sonora omaggia indirettamente la canzone d’autore italiana con Alla fiera dell’est, il popolarissimo brano reso celebre da Angelo Branduardi, è un film scritto e diretto da Jean-Pierre e Luc Dardenne. Nel cast Joely Mbundu, Pablo Schils, Alaban Ukaj.

La nostra intervista video ai fratelli Dardenne per Tori e Lokita

Tori e Lokita è la storia dell’amicizia e della fratellanza di due due giovani alla ricerca di uno spazio di vita libera e dignitosa nel Belgio di oggi. Tori (Pablo Schils) e Lokita (Joely Mbundu) non sono fratelli di sangue. Lo diventano, sperimentando insieme le fatiche del viaggio dall’Africa in Europa. Prima in Italia, a Lampedusa, dove imparano da una donna del posto Alla fiera dell’est, che diventa per loro il retaggio di un piccolo gesto d’amore e il manifesto della corsa a ostacoli verso l’accoglienza, che si concretizzerà poi in Belgio. I due giovani dovranno lottare per combattere il sopruso e l’emarginazione e vedersi riconosciuta una fratellanza che la modernità democratica dell’Europa di oggi non sembra contemplare.