Titanic torna al cinema, James Cameron svela i segreti del film e “perché è ancora così amato”

Mentre Titanic compie 25 anni e torna al cinema, James Cameron spiega il segreto che rende il film ancora così tanto amato.

Per celebrare i 25 anni trascorsi dal debutto di Titanic al cinema, il kolossal diretto da James Cameron torna nelle sale internazionali in versione rimasterizzata. Per l’occasione, il regista canadese ha ricordato come è nato uno dei film più amati di sempre, spiegando il motivo per cui, secondo lui, l’opera continui ad avere successo e sia così tanto amata anche dalle nuove generazioni.

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Titanic - Cinematographe.it

Durante una sessione di Q&A al fianco del produttore Jon Landau, James Cameron ha ricordato come è nata l’idea di realizzare un film con il Titanic sullo sfondo. “Sono rimasto affascinato dal Titanic dal momento in cui ho iniziato a lavorare con le persone della Woods Hole Oceanographic Institution che si occupavano di tutta la robotica e cose che mi interessavano quando ho realizzato The Abyss. Quei robot erano diventati famosi per il ritrovamento e l’esplorazione iniziale del Titanic di Robert Ballard”, ha dichiarato Cameron, aggiungendo: “Così ho incontrato Robert Ballard ed ho visto tutte le cose fantastiche che stavano facendo. Ho iniziato a pensare al Titanic. Allora ho guardato A Night to Remember (titolo italiano ‘Titanic, latitudine 41 nord’, ndr). Ed ho pensato, ‘Wow, che fantastico sfondo per una storia d’amore’. E quando l’abbiamo presentato alla 20th Century Fox, sono entrato con un grande libro di dipinti del Titanic di Ken Marschall. L’ho aperto alla pagina centrale, che era un’immagine del Titanic che affonda, le scialuppe di salvataggio che remano via, i razzi che esplodono. Un’immagine assolutamente meravigliosa. E all’epoca dissi al capo della 20th Century Fox che volevo fare una sorta di Romeo e Giulietta su questo”.

Subito dopo, James Cameron ha quindi spiegato il suo punto di vista sull’amore che ancora oggi lega il grande pubblico a Titanic.La storia sembra non finire mai per le persone, anche se comunque ci sono state tragedie molto più grandi dopo il Titanic. Voglio dire, durante la prima guerra mondiale morirono decine di milioni di persone. E poi anche la seconda guerra mondiale. Ci sono stati tutti i tipi di tragedie. Ma il Titanic ha questa qualità romanzesca duratura, quasi mitica. E credo che abbia a che fare con l’amore, con il sacrificio e la mortalità. Gli uomini che si sono ritirati dalle scialuppe di salvataggio in modo che le donne ed i bambini potessero sopravvivere. C’è qualcosa di molto elegante in tutta la faccenda. C’è qualcosa nell’arroganza umana e nel fatto che la nave fosse considerata inaffondabile, ma l’hanno gestita male, e alla fine è affondata. Questo ci ricorda cosa può succedere quando riponiamo troppa fiducia nella tecnologia e nella nostra stessa intelligenza. Ma penso che sia soprattutto per quel tipo di sentimento duraturo di crepacuore. Quella sensazione di perdita e tristezza, e tutte le cose combinate, che la rendono una storia così incredibile. Quindi abbiamo inserito la nostra storia a quella che era già una storia fantastica. E penso che le due storie, in un certo senso, si elevino a vicenda. Penso che grazie al film ora, le persone sappiano di più sulla storia del Titanic, perché siamo stati molto, molto accurati nella parte storica. Poi c’è la fortuna che abbiamo avuto con un cast così eccezionale, attori che hanno offerto performance così straordinarie, la musica che era così bella e tutte quelle cose”.

Per quanto riguarda l’amore del pubblico, anche quello più giovane, nei confronti di Titanic, James Cameron ha dichiarato: “Penso che ci siano molte ragioni, in base al tipo di persone. Prendiamo ad esempio le giovani donne. Si è parlato molto dell’appeal di Leonardo DiCaprio. Ok, vi concederò cento milioni di dollari del nostro botteghino per il fascino di Leonardo DiCaprio sulle quattordicenni. Quello che penso stesse realmente accadendo, però, è che le giovani donne fossero in un punto della loro vita, in quel periodo post-adolescenziale, in cui viene detto loro dalla società di non essere quello che sono. Non essere le persone straordinarie e illimitate che sono veramente e gli viene detto di sedersi, stare zitte, indossare quel corsetto e fare ciò che la società si aspetta da loro. Fai quello che la società, dominata dagli uomini, si aspetta da te, e tutto il resto. E questo era un film su Rose, il personaggio di Kate Winslet. La sua realizzazione come persona. Jack è stato un catalizzatore per lei, ma lei è sopravvissuta al Titanic. Alla fine del film vediamo tutte quelle foto che mostrano che ha vissuto una vita piena. Ha sviluppato il suo pieno potenziale. E penso che parli al lato femminile del pubblico, e agli uomini che si preoccupano di queste cose”.

Non poteva poi mancare il riferimento alla storia d’amore tra Jack e Rose, tra le più celebri del grande schermo. “E poi l’amore. La bellezza della storia d’amore che culmina tragicamente. Penso che puoi avere una commedia romantica, dove alla fine i protagonisti possono baciarsi e guardare il tramonto. Ma c’è qualcosa di molto più potente in una storia d’amore che contiene una perdita. Questo film contiene la separazione. E, naturalmente, non c’è separazione più permanente della morte. E solo la fine del film li mostra riuniti. In quel momento lei è nell’aldilà o Rose immagina semplicemente il ricongiungimento con Jack? Forse è solo una celebrazione della sua memoria e della cosa più importante che le è successa nella sua vita da giovanissima. Quindi ognuno può avere un’interpretazione secolare di ciò, oppure puoi avere un’interpretazione religiosa di questo. O un desiderio. Una sorta di desiderio spirituale. Perché tutti sperimentiamo l’amore come esseri umani. E se sei un genitore e hai figli, se hai un coniuge che ami o un partner che ami, non puoi immaginare la finalità della mortalità e dell’essere separati. Quindi desideriamo qualcosa. Desideriamo ardentemente quella possibilità di essere riuniti. Ed è qui che finisce il film. Quindi penso che gran parte del fascino del film riguardi il viaggio che fai. La bellezza, lo spettacolo, la musica, tutto questo“.

Titanic, James Cameron ricorda il casting di Leonardo DiCaprio e Kate Winslet

Nel corso della sessione di Q&A, James Cameron ha ricordato anche il casting dei due protagonisti di Titanic, Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, all’epoca giovanissimi. “Per quanto riguarda Leo, mi piacerebbe dire che avevo una sfera di cristallo e sono così preveggente che ho potuto vedere subito che avrebbe avuto questa incredibile carriera. Ma quello che sapevamo all’epoca era semplicemente che fosse un attore davvero, davvero forte, un attore davvero dotato. E sembrava avere possibilità illimitate. Ora, solo perché un attore ha possibilità illimitate non significa che continueranno a sceglierlo per i film, cosa che invece lui ha fatto. E la stessa cosa con Kate. Ha continuato a realizzare la promessa del suo splendore iniziale. Quando l’abbiamo scritturata in Titanic, aveva 19 anni. Leonardo aveva, credo, 20 anni all’epoca. Erano giovani, ma entrambi erano già sulla buona strada. Penso anche che sia giusto per noi non prenderci il merito di aver lanciato le loro carriere. Leo aveva già fatto Romeo + Giulietta e Kate aveva già fatto una serie di spettacoli davvero notevoli fino a quel momento. Quindi, siamo stati solo fortunati a catturarli in quel preciso momento della loro carriera. E penso che sia giusto dire che semplicemente li abbiamo lanciati al livello successivo”.

Sul fatto che Leonardo DiCaprio potesse considerare noiosa la parte di Jack, James Cameron ha spiegato:Inizialmente Leo non era così interessato alla parte. Ed è stato riportato erroneamente il fatto che io abbia detto che pensava che fosse un film noioso. Non pensava che il film fosse noioso. Pensava che il film fosse bello. Pensava che la sua parte non fosse abbastanza impegnativa. Stava cercando una sfida. Aveva interpretato Gilbert Grape, ed ha interpretato un tossicodipendente in Ritorno dal Nulla. Quindi voleva avere un problema. Voleva avere qualcosa contro cui infuriarsi. E questo non c’era sulla pagina. Quindi ho dovuto convincerlo. Gli ho detto che sarebbe stata una cosa difficile da fare. Ed è solo quando l’ho convinto della sfida del suo personaggio che si è interessato“.

Per quanto riguarda il casting di Kate Winslet, invece, James Cameron ha ricordato: “Quello che abbiamo fatto è stato vedere un certo numero di giovani attrici. E Kate era una di quelle. Kate ha espresso molto interesse ed entusiasmo per il personaggio. Credeva di potercela fare. Io non ero convinto. Ero un po’ nervoso per il fatto che avesse recitato in così tanti film d’epoca prima di allora. Si stava facendo una reputazione ‘da corsetto’. E l’ultima cosa che volevo era il corsetto di Kate in un film in cui una delle scene più memorabili è quella in cui Rose viene stretta in un corsetto, che era ovviamente un simbolo visivo del suo essere limitata dalla società, dalla sua famiglia e da tutte quelle cose. Quindi, quasi non volevo nemmeno vederla all’inizio. Ma l’ho incontrata. Era spettacolare. Lei era Kate. E così, abbiamo chiesto di fare un provino”. Il regista di Titanic ha continuato: “Così, abbiamo fatto un vero e proprio screen test come si faceva ai vecchi tempi, con una fotocamera da 35 millimetri. Abbiamo costruito un set e tutto quel genere di cose. Quindi l’abbiamo messa nel guardaroba, le abbiamo fatto i capelli, abbiamo fatto tutto. Ed era in parte per vedere se riusciva a fare una specie di accento americano della classe superiore. E, in secondo luogo, è stato in parte un allenamento per me stesso per vedere come avrei reagito come regista lavorando in una specie di linguaggio d’epoca, cosa che non avevo mai fatto. Dopo aver fatto il nostro provino, lei mi ha mandato un biglietto ed una sola rosa rossa, con scritto ‘Sono la tua Rose’. Ed è stato come, ‘Okay, Kate. L’hai capito. Vuoi fare questo. Prenderemo la nostra decisione’. Kate ha una personalità molto forte e in qualche modo manifesta la sua volontà nel mondo che la circonda. E questo è molto evidente mentre va avanti con la sua carriera. Ora sta producendo i suoi film e così via. Era molto entusiasta quando è uscita dalla lettura con Leo. Ed io non sono certo cieco, sordo e muto. Ho potuto vedere la chimica tra loro”.

James Cameron: “Il cambiamento climatico è il nostro dannato iceberg

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Dopo 25 anni, secondo James Cameron esistono poi messaggi e tematiche di Titanic che risultano ancora rilevanti per la società odierna: “Pensiamo a quali siano le tematiche sottotestuali in Titanic. Ad esempio, i ricchi e i poveri, gli abbienti e i non abbienti, le persone che sopravvivono e le persone che muoiono. Ci sono le persone nella terza classe: quasi tutti gli uomini sono morti e circa la metà delle donne e dei bambini è morta. Poi le persone in prima classe: circa la metà degli uomini sono morti, mentre quasi tutte le donne ed i bambini sono sopravvissuti, con solo una o due eccezioni. Quindi possiamo vedere che esiste una forte disparità tra ciò che succede ai poveri, il loro destino nel mezzo di una crisi, e cosa invece succede ai ricchi. Oggi noi stiamo affrontando un’altra crisi, chiamata cambiamento climatico. Ne siamo stati avvertiti per anni, lo vediamo arrivare dritto verso di noi, non possiamo virare la nave. È esattamente come il dannato iceberg. Ci sbatteremo contro e indovina chi soffrirà di più? Il povero. Non le nazioni ricche che lo hanno causato. Sono state le persone ricche sul Titanic, la loro impazienza di arrivare a New York. Il capitano ed il proprietariohanno assecondato la loro ricca base di clienti che in primo luogo ha causato il naufragio. Però poi sono stati i poveri che hanno sofferto, numericamente. Quindi ora abbiamo la stessa dannata cosa che si svolge su un palcoscenico globale con il cambiamento climatico e tutti gli altri disastri ecologici che ci stanno di fronte, perché i ricchi hanno premuto a fondo il pedale sulla nave della civiltà umana. Stanno andando dritti contro quel dannato iceberg. E quando lo raggiungeremo, saranno le nazioni povere a soffrire. Quindi lo stesso tema è più rilevante oggi di quanto non lo sia mai stato”.