Il Mostro: Stefano Sollima svela i segreti dietro la serie Netflix a Venezia 82
Il caso più inquietante d’Italia raccontato in una nuova serie.
Dal 22 ottobre 2025, Netflix celebra il suo 10º anniversario in Italia con Il Mostro, una serie in quattro episodi che ripercorre il celebre caso del Mostro di Firenze, uno dei misteri criminali più discussi e controversi della cronaca italiana. La serie è stata presentata in anteprima Fuori Concorso alla 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, con la partecipazione del regista Stefano Sollima, anche creatore della serie insieme a Leonardo Fasoli, che ha raccontato i retroscena della produzione e le scelte creative alla base della narrazione.
Il Mostro: Stefano Sollima parla della serie, un racconto che va oltre il crimine

La miniserie non si concentra esclusivamente sulla caccia al serial killer, ma esplora l’intero arco dei sospettati e dei processi che hanno scandito oltre quarant’anni di indagini. “Abbiamo deciso di partire dagli inizi, dagli anni ’70, con i primi duplici omicidi e con la cosiddetta “pista sarda”, seguendo l’evoluzione del caso senza dare risposte definitive”, ha spiegato Sollima. “Il nostro obiettivo era raccontare la complessità della vicenda, invitando lo spettatore a riflettere, più che risolvere il mistero”.
La scelta narrativa si basa su un lavoro meticoloso di ricerca, che ha incluso libri, inchieste giornalistiche e atti giudiziari, grazie anche al supporto del consulente Francesco Cappelletti. Secondo il regista, “spesso il materiale originale aveva un “vizio”: raccontare la realtà piegata alla teoria di chi indagava. Noi abbiamo cercato di mostrare la storia così com’è, senza piegarla a soluzioni precostituite”.
Il contesto sociale e culturale
Un elemento chiave della serie è l’analisi del contesto sociale e culturale dell’epoca. Le indagini erano influenzate da una mentalità patriarcale che considerava le donne come oggetti e interpretava le relazioni affettive in modi spesso distorti e violenti. “Anche se molti sospettati non erano colpevoli, avevano caratteristiche che li rendevano rilevanti per l’indagine”, ha precisato Sollima. La serie si propone così di raccontare non solo i crimini, ma anche le dinamiche sociali e psicologiche che li hanno resi possibili.
Quanto Il Mostro di Stefano Sollima è fedele ai fatti?
La produzione ha dovuto affrontare una delle sfide più delicate: raccontare crimini efferati senza scivolare nella morbosità. “Abbiamo mostrato solo ciò che era strettamente necessario a comprendere la vicenda”, ha spiegato il regista. “Il nostro istinto è stato quello di creare una distanza immaginaria tra lo spettatore e l’orrore, rispettando le vittime e i loro familiari”.
La serie si basa su una ricostruzione accurata delle scene di crimine, dei luoghi e degli oggetti dell’epoca, fino ai minimi dettagli come le automobili e i costumi. Ogni scena è stata costruita sulla base di documentazione storica, perizie medico-legali e testimonianze, senza alterare gli eventi, offrendo così uno sguardo realistico ma rispettoso della verità. “In più di un’occasione sono rimasto senza parole”, ha raccontato Cappelletti, “perché rivedere quelle vicende sul set, con la ricostruzione precisa di ogni dettaglio, è stato emotivamente molto intenso”.
Sollima ha inoltre spiegato la scelta narrativa di far cambiare volto al Mostro di episodio in episodio: “Era necessario per raccontare la storia senza dare certezze, mantenendo la suspense e il mistero”. Ogni episodio si concentra su uno dei sospettati principali, come Stefano Mele e Francesco Vinci, ricostruendo le indagini e le interpretazioni degli eventi, e permettendo così allo spettatore di costruire la propria opinione.
Il Mostro: riflessioni finali e anticipazioni
La serie, quindi, non è solo un thriller, ma anche un’occasione per riflettere sul modo in cui la società interpreta il crimine e la giustizia. Come ha concluso il regista: “Volevamo creare un racconto complesso, che lasci domande aperte e inviti a tornare con la mente sulla storia anche dopo aver visto la serie”.
Il Mostro promette così di essere un viaggio intenso nella storia criminale italiana, tra fedeltà ai fatti, analisi culturale e suspense narrativa.
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