Shadows: Carlo Lavagna parla del film con Mia Threapleton e Saskia Reeves

Le protagonista Mia Threapleton e Saskia Reeves, insieme al regista Carlo Lavagna, hanno raccontato i retroscena sul making-of di Shadows.

Dal 19 novembre sarà distribuito su diverse piattaforme streaming il secondo film di Carlo Lavagna, che dopo il buon esordio con Arianna del 2015, torna a guidare un thriller psicologico e distopico con protagonista l’astro nascente Mia Threapleton (Le Regole del Caos), primogenita di Kate Winslet, e Saskia Reeves (Luther). Il film racconta la storia di Alma e Alex, due sorelle adolescenti sopravvissute ad una catastrofe ambientale, che vivono nascoste nell’oscurità dei boschi in un vecchio hotel abbandonato insieme solo con la madre, una donna severa che le protegge dalle misteriose insidie del mondo esterno. Presto la ribellione adolescenziale porterà le due ragazze ad infrangere le regole, spezzando l’apparente equilibrio delle loro vite e portando alla luce un inquietante segreto.

Dopo il passaggio alla Festa del cinema di Roma 2020, il cast ha presentato il film in un incontro virtuale per svelare curiosità e approfondire aspetti del lungometraggio.

Shadows: parola al regista del thriller psicologico e distopico

Shadows Carlo Lavagna Cinematographe.it

Qual è stata la genesi del film? La pandemia ha avuto un impatto su regia e sceneggiatura?

Carlo Lavagna: “Sicuramente questo è un film attuale (considerando che le tre protagoniste femminili cercano di sopravvivere in un mondo in cui c’è stata una catastrofe indefinita, ndr) ma il soggetto e la sceneggiatura sono stati scritti prima della pandemia. È la post-produzione che è avvenuta in isolamento. Non potevo credere che quello che sembrava solo un oggetto di fiction postapocalittio potesse divenire quasi reale. Il soggetto mi è stato presentato da Andrea Paris e Matteo Rovere (Veloce come il vento) che mi hanno chiesto se volevo dirigere questo film. La sceneggiatura mi ha catturato: inizialmente il film doveva focalizzarsi sulla Sindrome di Stoccolma (particolare stato di dipendenza psicologica che sviluppano le vittime nei confronti dei propri aguzzini, ndr), poi si è tramutato in un film di genere a tutti gli effetti. I produttori desideravano creare un film di genere elevato e l’aspetto thrilleristico è quello che mi intrigava di più, così il film ha trovato diverse declinazioni per raccontare questa storia, tra cui il genere coming of age (racconto di formazione, ndr).”

La rivelazione del film è Mia Threapleton: l’attrice ventenne ha in questo film un ruolo impegnativo, in cui tumultuano emozioni contrastanti. Cosa ti ha spinto ad accettare il ruolo di Alma?

Mia Threapleton: “Quando ho letto le scene in cui dovevo interagire di più nello spazio mi sono entusiasmata. Per questo ruolo ho fatto ricerca per capire cosa significasse vivere in un contesto così separato dal mondo come lo conosciamo noi, isolati solo con la madre e la sorella. Non ho visto film in particolare su situazioni di isolamento, ma mi sono dedicata di più alla visione di documentari naturalistici.”

Mia Threapleton: “mia madre mi ha sempre sostenuta”

Mia Threapleton Cinematographe.it

Com’è stato il set? E cosa ti ha detto tua madre quando le hai raccontato che avevi avuto la parte?

“Il set è stato divertente, è stato bellissimo trovarmi in quel contesto da brividi. Quando mi è stato assegnato il ruolo mia madre (Kate Winslet, ndr) mi ha chiamato subito e mi ha detto ‘sai che sei in grado di farlo’. Lei mi ha sempre sostenuto e a differenza della madre che si vede nel film non ha fatto mai pressioni su di me.”

Saskia Reeves interpreta la madre in Shadows, un personaggio rigido e inquietante. Cosa hai pensato quando hai letto per la prima volta il copione di questo film? Cosa ti ha spinto ad accettare il ruolo?

Saskia Reeves: “Quando sono arrivata alla fine del copione ero presa e coinvolta nella storia… Poi ho apprezzato l’idea di Carlo Lavagna e mi sono detta subito “lo farò”,anche se non sapevo come lo avrebbe messo sullo schermo. Il ruolo era interessante: la madre è un personaggio oscuro, ricco di segreti. Per interpretarla ho fatto ricerche sulle malattie mentali e mi sono immaginata una storia pregressa per cui lei sia arrivata a dire così tante bugie. In generale credo che la bellezza di questa storia sta nel rovesciamento delle situazioni e dei ruoli”.

Shadows ha un sapore vintage che si ispira ai film di genere italiani del passato

Saskia Reeves Cinematographe.it

Nel film c’è la tematica ambientalista che abbraccia l’intero arco narrativo, perché avete puntato anche su questo aspetto?

Carlo Lavagna: “Il tema era sotteso da sempre in sceneggiatura. Dal punto di vista registico mi intrigava l’idea di un mondo in cui la natura significasse luogo di limite e possibilità. I personaggi sono dentro un albergo abbandonato e allontanarsi da lì significherebbe mettere in pericolo la loro sopravvivenza. Non possono oltrepassare il fiume, il limite visto come pericolo. Inoltre ho cercato di ispirarmi alle atmosfere anni ’60\’70 come Il Seme dell’uomo di Marco Ferreri. Volevo riprendere il gusto dei film di genere italiani “elevati” dell’epoca.”

Com’è andata la scelta del cast di Shadows? In particolare perché è stata scelta Mia Threapleton per il ruolo di Alma?

Carlo Lavagna: “Il nostro è stato un incontro folgorante. Stavamo cercando le due giovani protagoniste e inizialmente Mia si era presentata per provare il ruolo di Alex, ma dopo averla visionata ho avuto un’intuizione. L’abbiamo richiamata, Mia era all’aeroporto di Dublino per rientrare a Londra e le abbiamo chiesto di non prendere l’aereo per provare una scena in particolare, in cui Alma ha dei passaggi di emozioni difficilissimi. La ragazza passa da avere paura di morire fino a provare una gioia di ricongiungimento con la sorella, ma allo stesso tempo di risentimento per questioni passate. Nessuna attrice ai casting di Alma riusciva a darmi questo cambiamento, Mia invece sì.”

Shadows: Mia Threapleton è la rivelazione del film

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Mia Threapleton è al suo primo ruolo da protagonista: raccontaci il tuo percorso di studio…

Mia Threapleton: “Non ho studiato recitazione: nella scuola che ho frequentato si coltivano le varie arti, musica, pittura, disegno, recitazione… Ancor prima di aver fatto esami in recitazione ho sempre amato recitare. A 10 anni di età avevo già intuito che la mia strada era la recitazione”.

Mia è la primogenita di Kate Winslet e ha due fratelli più piccoli: qual è il tuo rapporto con loro?

Mia Threapleton: “Penso di essere materna nei loro confronti e mia madre mi dice spesso “Ehi la mamma sono io eh, ricordalo!”. Mentre interpretavo Alma ho avuto un paio di momenti di grande immedesimazione e in cui mi ho pensato che quello che accadeva nella storia.”

Con una trama del genere è impossibile non fare riferimenti alla situazione che stiamo vivendo attualmente: le protagoniste vivono in costante attesa del pericolo, voi siete ottimiste su come usciremo da questo stato di attesa per il Coronavirus, credete che sia un’occasione di miglioramento per l’umanità?

Mia Threapleton: “La situazione è difficile per tutti, ma sono ancora speranzosa che nei prossimi mesi o settimane qualcosa di positivo potrà cambiare, con progressi per affrontare il virus. Dopo questo virus come comunità mondiale forse saremo più coscienti e consapevoli di come ci muoviamo e comportiamo nel mondo. Penso che da questa situazione negativa, qualcosa di positivo verrà fuori.”

Saskia Reeves: “Cerco di avere speranza. Il risultato delle elezioni americane mi hanno dato speranza. Se diventiamo troppo paranoici, o se sentiamo le nostre insicurezze prendere sopravvento finiremo in una condizione di follia. Credo che questo virus ci stia mostrando che dobbiamo essere più umani e gentili con gli altri.”