I Fantastici 4 – Gli Inizi nelle parole di cast e realizzatori: “la storia di una famiglia e un’epica intergalattica”

Pedro Pascal, Vanessa Kirby e il cast de I Fantastici 4: Gli Inizi sui segreti del film in uscita nelle sale italiane il 23 luglio 2025. Il numero 37 del Marvel Cinematic Universe, il primo nel franchise per l'omonimo team di eroi.

Si comincia dando i numeri e, niente paura, ha senso farlo. I Fantastici 4: Gli Inizi, in sala il 23 luglio 2025 per The Walt Disney Company Italia, regia di Matt Shakman (WandaVision), è il film numero 37 del Marvel Cinematic Universe (MCU) e anche il primo dedicato al leggendario team creato nel 1961 da Stan Lee (testi) e Jack Kirby (disegni). C’erano stati, in precedenza, tre tentativi di portare storia e personaggi sul grande schermo – nel 2005, 2007 e 2015 – con esiti diversamente fallimentari, più il cult inedito del 1994. Per quale motivo I Fantastici 4: Gli Inizi arrivi al cinema proprio ora ce lo spiega il grande capo, Kevin Feige.

Le ragioni sono due, e la prima è che abbiamo ottenuto i diritti solo di recente! La seconda è che ci serviva il cast giusto, e adesso abbiamo anche quello. Ci sono voluti anni per portare sullo schermo la prima famiglia Marvel in modo che combaciasse con il nostro universo. Anche se la maggior parte degli attori sono stanchi morti, perché hanno già girato metà delle scene del prossimo film (Avengers: Doomsday, in uscita nel 2026), ribadisco che questa è una storia autonoma (standalone film in originale,ndr).

I Fantastici 4: Gli Inizi; cinematographe.it

Per il regista Matt Shakman è stato un onore aver portato in scena storia e personaggi.

“Sono sempre stato un grande fan“. Il compito non è stato dei più semplici; bisognava innanzitutto rispondere a una domanda scomoda. “Trattandosi di figure pubbliche, molto conosciute, come poteva il resto degli eroi Marvel non essersi mai accorto della loro esistenza? È per questo che abbiamo deciso di sistemarli in un altro mondo, una versione retrofuturista della Terra, sorta di anni ’60 riveduti e corretti”. Dal punto di vista dell’energia necessaria al compito, per Matt Shakman non è cambiato molto dai tempi di WandaVision (2021). “L’energia è la stessa. L’abbiamo solo trasferita in un mondo che è un mix tra lo stile di Jack Kirby e 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick”. Spostandoci al cast, Vanessa Kirby – è Sue Storm/ Donna Invisibile – sottolinea la carica rivoluzionaria del suo personaggio, “l’essere contemporaneamente una madre, il fulcro della famiglia e un membro rispettato di questo team di eroi”.

Le piaceva l’idea di portare sullo schermo “una madre lavoratrice, che si prende cura del suo bambino e allo stesso tempo partecipa alle scene d’azione. Sia Matt che Kevin volevano con forza che il film mostrasse il calore, la fatica e le paure tipiche della vita in famiglia”. Il partner di Sue Storm è Reed Richards/ Mr. Fantastic; lo interpreta l’attore più popolare del mondo, Pedro Pascal. “La cosa che mi ha colpito è stata la curiosa natura di Reed. Ha un’intelligenza spaventosa, ma allo stesso tempo è incredibilmente innocente nelle relazioni umane. Comprende le più astruse equazioni scientifiche, ma non sa capire quelle dell’amore e della famiglia. Non sono padre, posso solo immaginare cosa si provi. La parte” prosegue scherzando, “me l’ha data la figlia di Matt!”.

I Fantastici 4: Gli Inizi è il primo battito di un nuovo mondo per l’MCU, ma non c’è bisogno di conoscere il fumetto per goderselo

I Fantastici 4: Gli Inizi; cinematographe.it

È il turno di Joseph Quinn. Nel film è Johnny Storm/ Torcia Umana, e non si è pentito di aver accettato il ruolo. “Ho cercato di divertirmi più che potevo. Mi ha fatto piacere scoprire che al personaggio – tutt’altro che bidimensionale, devo dire – succedono così tante cose. I Fantastici 4 condividono un forte senso di responsabilità. Johnny, di suo, ha il fatto di essere un cercatore; è chiaramente alla ricerca di risposte”. Completa il quadro dei protagonisti Ebon Moss-Bachrach, Ben Grimm/La Cosa. Ha due cose da dire, la prima a proposito della chimica sul set. “Matt è stato molto saggio a metterci insieme. Si dice che bastino 10 secondi per verificare la compatibilità con un gruppo di persone; nel nostro caso, il trauma della fatica sul set ha fatto il resto!”. Subito dopo racconta perché ha voluto far parte del film. “Non avevo mai fatto performance capture ma volevo provare, anche per liberarmi da un punto di vista professionale. Ci sono riuscito ma confesso che, per un paio di giorni, all’inizio, è stata dura. Con il tempo, l’esperienza ha acquisito quel carattere liberatorio che cercavo”.

Hitchcock sosteneva che più è riuscito il cattivo, più riuscito è il film. Qui ce ne sono addirittura due e I Fantastici 4: Gli Inizi ha bisogno di entrambi. Comincia a parlarne Ralph Ineson; è Galactus, gigantesca creatura spaziale divora universi. Ha dovuto indossare un costume molto elaborato, “ci sono voluti due mesi per perfezionarlo” spiega, “e ogni due settimane dovevo verificare come procedesse il lavoro”. Il suo punto di forza come attore, l’iconica voce cavernosa (buona fortuna al team di doppiaggio) della quale Pedro Pascal e Matt Shakman sono, per loro stessa ammissione, fan sfegatati, è per l’occasione ancora più cavernosa. “Per riuscirci l’ho fatta partire dal basso, dai polmoni. C’è stato bisogno di un bel po’ di respirazione, è questo il trucco”. Partner di malvagità sul set è Julia Garner. Interpreta Shalla-Bal/ Silver Surfer, e il suo primo giorno di lavoro è stato anche il più emozionante. E quello che le ha fatto più paura.

“Il mio debutto è coinciso con le riprese della prima scena di Silver Surfer, quando recita ai terrestri il monito di Galactus. Ero terrorizzata ma cercavo di non darlo a vedere, me ne stavo sospesa per aria, con gli auricolari, a guardare il lavoro degli altri. Sono stati tutti molto gentili con me”. Una delle sfide più interessanti del film riguardava l’imponente eredità dei fumetti. 60 anni di storie possono essere concentrate in un film di due ore? Se l’è chiesto anche Vanessa Kirby.

“Ho parlato per la prima volta con Matt che erano anni che coltivava questa visione. Una delle prime cose che gli ho chiesto è stata: come farete a distillare decenni di fumetti in un singolo film che esce nel 2025? Mi ha risposto: parleremo di genitorialità. Il film è un mix di quotidianità e di epica intergalattica, è la storia di due genitori con un figlio in arrivo e in mezzo ci sono anche i fumetti. D’altronde, la Marvel nasce come controcultura, c’è sempre stato un forte elemento di stranezza (weirdness in originale, ndr) nelle sue storie”.

Kevin Feige apprezza la considerazione. “Mi piace quello che ha detto Vanessa a proposito della stranezza dell’universo Marvel, è proprio così. Non c’è niente di più strano e affine alla controcultura che prendere per il film quattro tipi molto cool e in particolare l’attore più figo dell’universo, Pedro Pascal, per fargli interpretare un personaggio il cui punto di forza è essere un genio”. Non si lascia scappare l’occasione per una battuta autoironica Pedro Pascal. “In realtà, Pedro è piuttosto scemo!”. Risate in sala; prosegue Kevin Feige, stavolta sul posizionamento del film rispetto all’universo Marvel. “È tutto nuovo. Sono nuovi i personaggi, è nuovo il mondo in cui vivono. Dopo 37 film, ci troviamo di fronte a qualcosa di inedito”. Tuttavia, è importante precisarlo, “non serve aver fatto i compiti a casa per godersi I Fantastici 4: Gli Inizi. Le cose importanti il film ce le racconta nei primi dieci minuti: è la storia di una famiglia, di gente con pregi e difetti che vuole dare il suo contributo”.

Amore, famiglia e Jack Kirby

I Fantastici 4: Gli Inizi; cinematographe.it

Matt Shakman è soddisfatto del cast. “Volevo un film popolato da attori fantastici e ci sono riuscito”. Adattare i personaggi alla complessità delle controparti fumettistiche non è stato facile, anzi. “Prendiamo Reed. Nei fumetti è stato, di volta in volta, uno scienziato, un padre di famiglia o un eroe action; volevo che il film ne replicasse ogni sfumatura. Conosco Pedro da una vita, ammiro il suo lavoro al cinema, in tv e a teatro. Era la persona giusta. La nevrotica energia paterna che vedrete nel film è la mia, gliel’ho trasmessa!”. Pedro Pascal è convinto che, oltre il brillante genio scientifico, Reed sia “un codipendente. Senza gli altri tre non saprebbe funzionare, la sua identità è relazionata alla famiglia, all’idea di proteggerli ed esserne protetto”. Non era la prima volta che Pedro Pascal e Joseph Quinn condividevano il set, c’era già stato Il Gladiatore II. È in quel periodo che hanno appreso che avrebbero fatto parte de I Fantastici 4: Gli Inizi.

“Mentre giravamo quel film sono stato contattato per l’MCU, e ricordo di averne parlato con Pedro, che mi ha supportato moltissimo. Mentre ci spostavamo a girare a Malta, ho cominciato a captare qualche sussurro relativo alla sua partecipazione al film. Devo dire che ci sono cose peggiori che starsene su un set con Pedro Pascal!”.

Si passa ora a parlare della Cosa. Interpretarla, non è stato facile. Per Ebon Moss-Bachrach, la chiave era tenere conto della “sua dualità. Ben è mostruoso fuori e umano dentro. Dovevo aggrapparmi alla sua umanità, farla uscire. Era per questo che desideravo la parte”. La domanda delle domande è indirizzata a Ralph Ineson: come ci si prepara per un personaggio come Galactus?

“Non credo sia possibile prepararsi a interpretare un enorme vampiro cosmico che ha 14 miliardi di anni! Ho dovuto cancellare ogni traccia di umanità e immaginare una forza intelligente oltre ogni umana comprensione, dotata di un potere distruttivo. È un modo diverso di lavorare, perché in Galactus c’è zero umanità, zero malizia. La sua preoccupazione è mantenere un equilibrio cosmico”.

Portare per la prima volta sullo schermo un personaggio iconico ha i suoi vantaggi. Così è stato per Julia Garner.

“La diversità del personaggio stava anche nel fatto che era il suo debutto. Ci ho messo qualcosa di mio, ma sempre con grande rispetto del personaggio e dei fan”. Completa il discorso Matt Shakman. “Anche la storia di Shalla-Bal è definita da dinamiche familiari, da sacrifici e da scelte impossibili. È l’araldo di Galactus, ma in lei si intravede il costo di ogni scelta. Potrebbe limitarsi a dire ai terrestri di correre a nascondersi, e invece aggiunge di aggrapparsi alle persone che amano. Quella è una sua aggiunta, ed è il primo segno che nel personaggio c’è più di quello che appare”.

La battuta è tra le più importanti del film e Julia Garner svela le indicazioni fornitele in proposito da Matt Shakman.

“Per ottenere l’effetto giusto, mi ha detto di recitarla come se stessi parlando a me stessa, all’insaputa degli altri”.

L’incontro stampa si conclude con una precisa richiesta a cast e realizzatori: isolare un’idea, una scena, un momento del film che considerano speciale, e parlarne. Comincia Vanessa Kirby. “La nascita di Franklin. Splendido girarla, con tutti questi uomini speciali che mi tenevano per mano!”. Pedro Pascal: “Il finale. Lo abbiamo girato in segmenti, ma quando ne abbiamo parlato Matt ci ha trasmesso l’impressione generale. Ci siamo commossi”. Joseph Quinn. “Più che una scena penso a un tema, la dinamica familiare. Spesso che il racconto dell’amore, dell’unità e della disfunzionalità di questa famiglia possa colpire lo spettatore”. Ebon Moss-Bachrach. “La passione che ha animato a tutti i livelli il film, dallo spessore dei temi agli oggetti di scena più insignificanti”. Matt Shakman. “Come Vanessa, pensando anche alla nascita di mia figlia, il parto”. Ralph Ineson. “Spero che il pubblico possa apprezzare il lavoro fatto con il mio costume”. Julia Garner. “Il fatto che tutto nel film, anche la vita dei supereroi, abbia a che fare con l’amore, la famiglia e il senso di comunità. Per finire, Kevin Feige. “Sono davvero eccitato dal film perchè è un tributo alla mente e all’immaginazione di Jack Kirby. Senza di lui non esisterebbe la Marvel e nemmeno questo film. Ci sono dei momenti che vengono direttamente dalla sua mano, e altri che sono un doveroso tributo”.