Enrico Brignano, Vanessa Incontrada, Giulio Berruti: intervista al cast di Tutte lo vogliono

Tutti gli uomini giurano che a loro non è successo mai e tutte le donne prima o poi hanno finto… non serve un intuito sottilmente acuto per capire che stiamo parlando di sua maestà l’orgasmo, quello tanto agognato, rappresentato al cinema con urla e ansimi di affanno. In Tutte lo vogliono non esiste nulla di tutto ciò poiché, semplicemente, non c’è! “Che significa?” vi chiederete, ce lo spiegano Enrico Brignano, Vanessa Incontrada e Giulio Berruti in questa intervista corale che, dopo la visione a caldo dell’anteprima, ci ha certamente sciolto alcuni dubbi e, perché no, anche divertiti!

tutte lo vogliono(Girare questo film) mi è piaciuto e mi ha divertita molto – racconta Vanessa Incontrada, che veste i panni dell’anorgasmica Chiara – anche perché sono argomenti un po’ delicati però giocati con dolcezza sia da parte mia che da parte di Enrico, che davvero ha una dolcezza incredibile. Quesat cosa mi ha molto colpita perché in realtà noi sì ci conoscevamo, però era la prima volta che lavoravamo così fianco a fianco e lui è un uomo estremamente timido, sensibile. È un aspetto che non rivela sempre, invece nel film vedi questa dolcezza che ha davvero nel cuore.

Quindi ti sei divertita con Enrico?
Come fai a non divertirti con Enrico?! – dice sorridendo – Voi avete visto il film e insomma spero che sia arrivata questa grande alchimia che si è creata tra noi due, questo divertimento che si è creato anche dietro le quinte, che non si è visto ovviamente. Io però l’ho visto e sentivo questo divertimento, questo modo di… sembrare per certi versi due amici! Abbiamo molto improvvisato su tante cose, non perché veniamo da quella formazione lì ma anche perché Alessio è un regista che ti lascia veramente fare quello che ti senti.  Noi abbiamo questi tempi ed è stato semplice lavorare, ci capivamo anche semplicemente guardandoci negli occhi… ci siamo insomma molto divertiti e quando è finito c’è mancato!

Vanessa, qualche aneddoto dal set?
Io non avevo mai fatto l’ubriaca e ho detto “E adesso come faccio?”. Di solito ci mettono l’acqua, invece ho detto “No, no, mettetemi il prosecco” allora ho bevuto, non ero ubriaca ma ero un po’ ciuca. Non è il Metodo Stanislavski, però ho detto stavolta provo e devo dire che mi ha anche divertita perché ero brilla, non ho mentito lì! Poi non so se sono brava ad essere brilla o no, però quella sera devo dire che ho ciucato di brutto!

Gli argomenti trattati sono un po’ delicati. Eri a tuo agio o hai avuto qualche imbarazzo?
No! Anche perché non ci sono scene sessuali, è tutto basato sulla commedia, quindi da quel punto di vista ero molto protetta e tranquilla. Veniva tutto spontaneo, anche nella scena in cui lui mi mette alla prova facendomi pulire. […] Poi io credo che non sia tanto importante quello che dici ma come lo dici e come lo fai. Poi per quanto riguarda l’argomento, parliamo di sesso, che è una cosa normale nella vita! Credo che tanti uomini e donne abbiamo questi problemi, non è una cosa impossibile.

Nonostante il cinema ci abitui a vedere cose quasi trascendentali: urla, affanni e via dicendo, in Tutte lo vogliono i classici cliché vengono ribaltati andando a toccare un tema forse più reale. Avete preso spunto da situazioni vere?
Io personalmente no, non mi andava di chiedere e fare ricerche; ho cercato di vivere il momento e la scena.

E arriviamo a Enrico Brignano, interprete di Orazio, il presunto GPS (generoso partner sessuale).

tutte lo voglionoChe tipo è il tuo personaggio? È uno che ha difficoltà con le donne, soprattutto quelle di oggi che sono più esigenti. – ci pensa su un attimo – Tante volte si passa subito all’azione e non si pensa prima e quindi uno si perde qualche pezzo di puzzle. In questo caso abbiamo messo in evidenza, nella storia, in primo luogo l’incomunicabilità, quella atavica tra uomo e donna e poi un altro problema che viene messo in risalto solo adesso: quello delle donne anorgasmiche, che non riescono a provare piacere e magari fingono. Ancora oggi purtroppo il 44% delle donne non riesce ad avere un orgasmo, per vari motivi: fisici, mentali, psicologici, religiosi… perché la penetrazione diventa sempre un fatto di grande violenza, poi io non sono né uno psicanalista né un medico, però sento che è un problema serio, specialmente se gran parte del mondo islamico tenta ancora oggi, con l’infibulazione, di togliere definitivamente l’orgasmo alle donne e io non capisco perché, se la vita va goduta appieno, le donne debbano essere violentate e trattate in questo modo. Orazio per fortuna è molto romantico.

E tu? Q.b., quanto basta, a piccole dosi, perché non ne sarei capace, però non faccio le dediche per radio, le faccio direttamente dal palcoscenico, sono più agevolato!

Chicche dalla conferenza stampa sul rapporto con gli animali: […] Fosse stato un porcellino italiano, uno se metteva d’accordo coi sindacati, ma questo era vietnamita e non me capiva […] Lo scimpanzè francese! Allora, già gli esseri uamni francesi non sono granché, figuarti uno scimpanzè! ha iniziato a gridare libertè, fraternitè… io dovevo guidera e mentre quello afceva quello che voleva, nel mentre si è accato sotto… […] Il porcellino al guinzaglio: lui stesso mentre camminava per Roma diceva ‘ma che è sto porcile? Non ce vengo più’ e twittava con Gassman da una parte e con Marino dall’altra […]

 

 

 

Apparentemente molto romantico e perfetto è Raffaello, di cui veste i panni un impeccabile Giulio Berruti.

tutte lo voglionoCome ti sei preparato a questa commedia e qual è stata la tua esperienza sul set? Mi sono preparato a interpretare il mio personaggio in modo molto semplice. In realtà io studio come un pazzo, ma la settimana prima di andare sul set smetto e mi dimentico tutto perché tante volte si lavora con registi che hanno un’idea diversa del personaggio che tu hai immaginato o sul quale hai lavorato. Sul set comunque mi sono divertito molto perché Alessio mi ha permesso molto spesso di poter costruire, raccontare, scegliere dei tratti umani che non erano scritti nella sceneggiatura e quindi di creare un personaggio che secondo me è un po’ più ricco e profondo di quello originale. Questo aspetto creativo, se vogliamo anche un po’ autoriale, è quello che mi piace di più. È stata una bellissima esperienza e, come tu ben sai, parliamo dell’anorgasmia che riguarda tantissime persone e che di fatto deriva da un’ansia da prestazione che tutti noi abbiamo, il fatto di indossare delle maschere, di dover essere sempre forti e di dover avere paura della nostra vulnerabilità, quando in realtà è la nostra più grande ricchezza, anche se rapportata al nostro Paese. Io penso infatti che negli anni, tutte le persone che hanno contribuito a rendere grande l’Italia avevano delle loro debolezze che poi sono quelle che hanno dato valore alle cose. Qualcuno vorrebbe mettere in ombra questo aspetto, invece non dovremmo aver paura di sottolinearlo. Oggi l’attenzione è più verso i social, verso il fatto che si ha fretta e si va sempre di corsa… e in un clima del genere poi si perde il senso dell’attesa, dello struggersi… eppure questo struggersi è fondamentale nella vita, nell’amore soprattutto: è una spinta fortissima che ci serve e se ce la fanno dimenticare siamo persi.

Il tuo personaggio però sembra andare esattamente nella direzione opposta! Beh si io ho detto quello che pensa Giulio! Raffaello deve seguire il cliché dell’uomo perfetto: egocentrico e focalizzato sulla carriera. Addirittura molte scene non le abbiamo potute montare perché erano troppo egocentriche, ad esempio una scena d’amore con Vanessa in cui lui faceva il pazzo. [A quale scena si riferisce? Forse quella in cui ha gridato “Si vieni bella cavallona mia!” ? – dai racconti di Vanessa Incontrada in conferenza stampa]