Edoardo Leo a Roma FF16: “È mancato più Proietti al cinema, che il cinema a Proietti”

Nella penultima giornata della rassegna, il Roma FF16 accoglie Edoardo Leo con il suo documentario Luigi detto Gigi. Un posto vuoto in platea a cui il regista dedica tutto il suo amore.

Luigi detto Gigi arriva con commozione e riverenza alla Festa del Cinema di Roma, presentato dal regista Edoardo Leo come viaggio e tributo al mattatore più pianto d’Italia. Materiale d’archivio, commenti di familiari e amici da Paola Cortellesi a Marco Giallini, passando per Nicola Piovani, Fiorello e Arbore, Gigi Proietti concede al regista, e amico, la sua ultima grande intervista.

L’idea era quella di raccontare la rivoluzione che fu, nel 1976, lo spettacolo A me gli occhi please in cui Proietti inventava un nuovo modo di fare teatro, con la sua romanità verace e la sua impareggiabile sensibilità umana. Con il documentario Edoardo Leo omaggia l’uomo dietro il sipario, che prende forma da ore di chiacchierate condivise nei camerini, durante le prove, dopo gli spettacoli, nell’ultima inconsapevole intervista al Globe Theatre.

Luigi detto Gigi: Edoardo Leo dedica il suo film al posto vuoto in sala

È mancato più Proietti al cinema, che il cinema a Proietti così esordisce Edoardo Leo nella conferenza stampa di presentazione del suo documentario su Gigi Proietti. I film che ha fatto sono cult assoluti, ma quando si spendono così tante energie per le cose teatrali accogliere in maniera istantanea la proposta di un film è impossibile. L’uomo Proietti aveva bisogno del contatto col pubblico e sentiva che il cinema gli stava stretto. Ficcare il talento incredibile che mostrava a teatro nel cinema rischiava di ridurne tutte le possibilità artistiche. Il nostro paese dimentica un po’ troppo presto i grandi artisti. Il mio grande dispiacere è che oggi lui non possa vederlo. Stasera in platea c’è un posto vuoto. L’ho fatto come atto d’amore per lui, non per me.”

La figlia di Gigi, Carlotta Proietti, parlando del documentario realizzato da Edoardo Leo dice: “La prima volta che Edoardo ne ha parlato con papà la reazione è stata “mah, boh, ma che se mette a fa”.  Col tempo credo invece si fosse affezionato e incuriosito all’idea. Con quello che è successo non sapevamo bene come pensare questa cosa, parlandone con Edoardo credo che abbia fatto un lavoro duro e impegnativo per rimescolare le carte e capire che direzione prendere. È un film stupendo che racconta e rispecchia completamente papà, e noi ne siamo felici.”

Prodotto da Fulvio e Paola Lucisano, con Paola Ferrari e Leo, il documentario è una produzione Italian International Film e Alea Film in collaborazione con Rai Cinema e Politeama.