Cuori 3: Marco Martari e Giulio Scarpati sulla serie TV, “ci aspetta una stagione ricca di novità”

All’Italian Global Series Festival 2025 lo showcase dedicato a Cuori, con Marco Martari e Giulio Scarpati che parlano di alcune anticipazioni della terza stagione.

Tra gli showcase andati in scena nella prima edizione dell’Italian Global Series Festival dedicati alle serialità della prossima stagione c’è stato spazio anche per Cuori 3, il period-medical-melò-drama prodotto da Aurora Tv e Rai Fiction le cui riprese sono terminate di recente e la post-produzione è al momento in corso. All’evento, che ha avuto luogo lo scorso 24 giugno all’interno della sala Concordia del Palariccione, hanno preso parte alcuni membri del cast tra cui Marco Martari che, rispondendo a qualche domanda, hanno regalato al pubblico presente alcune succulente anticipazioni e attese conferme. La messa in onda dei nuovi episodi è prevista per l’autunno.

Tornano le vicissitudini mediche e sentimentali di Cuori nella terza stagione in onda in autunno. Nello showcase andato in scena all’Italian Global Series Festival alcune succulente anticipazioni

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Per la cronaca il racconto della serie si snoda alla fine degli anni Sessanta, agli albori delle tecniche mediche relative ai trapianti di cuore e alla realizzazione del cuore artificiale nei reparti di cardiochirurgia dell’ospedale Molinette di Torino, dove si intrecciano sogni, ambizioni e amore. Tra coloro che infiammano le corsie c’è Alberto Ferraris, interpretato proprio da Martari, protagonista non solo di straordinari interventi in sala operatoria ma anche dell’intensa storia d’amore con la collega Delia Brunello, brillante e moderna cardiologa dotata di formidabili capacità diagnostiche grazie all’orecchio assoluto, nei panni dei quali troviamo Pilar Fogliati. Pupillo del primario, il professor Cesare Corvara, Alberto è un giovane cardiochirurgo di grande talento che trova intollerabile doversi arrendere di fronte ai limiti della scienza. Quando era ancora un ragazzo suo padre morì e Corvara, amico del padre, promise ad Alberto di prenderlo sotto la propria ala protettiva, seguendone poi gli studi e la formazione mandandolo a studiare a Stoccolma, in Svezia. Con il carico di esperienze e conoscenze maturate all’estero, Ferraris è tornato in Italia per metterle a disposizione dell’ospedale torinese.

Marco Martari sullo studio e la preparazione del personaggio: “per essere i più dettagliati e realistici possibili abbiamo assistito a delle lezioni di chirurgia e siamo entrati subito in contatto con i costumi dell’epoca”

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Marco Martari durante lo showcase sulla terza stagione di “Cuori” all’Italian Global Series Festival 2025 – credits: Daniele Venturelli Getty Images for Italian Global Series Festival

Come ci si prepara a un personaggio come quello di Alberto Ferraris?
Il modello base è uguale un po’ per tutti i personaggi. Nel caso di Cuori, in cui c’è di mezzo il period-drama e l’epoca nella quale è ambientata la serie non è il presente, ho cercato anche un modo fisico di stare in piedi che non ci appartiene e non ci rappresenta più. Perché avevano un’altra attitudine per alcune cose questo genere di personalità. È stato affascinante addentrarsi in questo pensiero. Al netto di questo poi c’è stata una preparazione molto accurata su come rendere noi attori credibili nelle scene delle operazioni a cuore aperto, che dovevano ovviamente essere il più dettagliate e realistiche possibili tanto nelle interpretazioni quanto nella messa in scena. E per questo abbiamo seguito delle lezioni tenute da Guglielmo Actis Dato, figlio di uno dei due luminari che hanno ispirato i personaggi di Cesare Corvara e Alberto Ferraris, anch’egli cardiochirurgo, che ha partecipato attivamente alla realizzazione della serie prestando la sua consulenza sul set e spiegandoci sia come tali operazioni avvengono che come ci si comporta in una sala operatoria. Per qualsiasi dubbio di natura tecnica avevamo lui a disposizione. E poi importante è stato entrare in contatto con quelli che erano i costumi dell’epoca. Si parla della fine degli anni Sessanta e c’era proprio un altro modo di vestirsi, un’altra dedizione e un altro tempo per fare certe cose. Quindi bisognava immergersi in quella sorta di ritmo dal quale noi di questo presente siamo usciti, travolti dalla frenesia del momento e dalla velocità del vivere quotidiano”.

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Giulio Scarpati e Marco Martari Marco Martari durante lo showcase sulla terza stagione di “Cuori” all’Italian Global Series Festival 2025 – credits: Daniele Venturelli Getty Images for Italian Global Series Festival

Cosa invidia di quel periodo Matteo Martari?
Il tempo. C’era più tempo, anche solo per potersi preparare la mattina, per esempio. Dovremmo riacquistare quella capacità di dedicare il giusto tempo alle giuste cose. Ritrovare un ritmo umano. Ed è forse questo uno dei motivi del successo di Cuori, dare questa sensazione al pubblico”.
La parola poi è passata a una delle new entry di questa terza stagione, Giulio Scarpati, che ricordiamo tutti come il Lele Martini di Un medico in famiglia, che nello show  Rai è tornato ad indossare il camice, o qualcosa di simile. L’attore romano ritorna così sul piccolo schermo a distanza di 11 anni da Fuoriclasse 2 nel ruolo Gregorio Fois.

La new entry Giulio Scarpati sul personaggio che interpreta in Cuori 3: “Gregorio Fois è ispirato alla figura di Gustavo Adolfo Rol ed è un sensitivo che vede in anticipo le cose”

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Giulio Scarpati sul red carpet dell’Italian Global Series Festival 2025- credits: Daniele Venturelli Getty Images for Italian Global Series Festival

Ci descrive il personaggio che le è stato affidato nella terza stagione di Cuori?
Dunque Gregorio Fois è ispirato vagamente a Gustavo Adolfo Rol ed è un sensitivo che vede in anticipo le cose. E questo è un aspetto che mi ha affascinato molto, motivo per cui devo ringraziare il regista Riccardo Donna, con il quale avevo già collaborato in passato sia in Un medico in famiglia che per Fuoriclasse 2 in cui interpretavo un preside melomane pazzo, per avermi affidato un ruolo del quale ho amato molto anche il look. Look che abbiamo curato molto e che è stato anche importantissimo per la preparazione, lo studio e la costruzione del personaggio. Poi ho trovato in colleghi come Pilar Fogliati e Matteo Martari delle persone carinissime e molto accoglienti. E l’atmosfera del set è stata di una tale tranquillità, creatività e divertimento, che mi sono trovato veramente bene e a mio agio dal primo all’ultimo giorno di riprese”.

Pensa che la popolarità raggiunta con Un medico in famiglia e il suo personaggio possa in qualche modo portare nuovo pubblico a questa serie?
Il pubblico non è mio. Sono entrato in una serie di qualità a cui porto la mia esperienza di attore e spero che raggiunga anche un nuovo pubblico. E questo pubblico si troverà al cospetto di diverse novità nella terza stagione e una di queste sono io e il personaggio che interpreto”.