Come per disincanto – il regista loda Amy Adams: “è nato grazie a lei”

Il regista e il produttore di Come per disincanto, insieme al cast del film, rivelano come è nata l'idea di realizzare il sequel Disney e come è stata concepita la storia.

Come per disincanto, l’atteso sequel del film Disney Come d’incanto, approderà sulla piattaforma streaming Disney+ venerdì 18 novembre. Per l’occasione abbiamo partecipato alla conferenza stampa mondiale del film, a cui hanno preso parte il regista Adam Shankman, il produttore Barry Josephson, il compositore Alan Menken, i protagonisti Amy Adams e Patrick Dempsey e il resto del cast. A rompere il ghiaccio è stato il regista Adam Shankman, che ha rivelato come il sequel sia nato proprio grazie alla sua protagonista, ora presente anche nelle vesti di produttrice, Amy Adams.

Alan Menken: “Non volevo fare un film con Amy Adams, volevo fare un film per Amy Adams, da qui è nato Come per disincanto

Come per disincanto conferenza stampa Cinematographe.it

Il regista di Come per disincanto si è soffermato sullo sviluppo iniziale, evidenziando come la presenza e soprattutto la personalità della Adams siano stati una vera e propria ispirazione per il suo lavoro: “Stavo parlando con Sean Bailey, l’attuale presidente della Disney, del progetto e di come poteva essere sviluppato. A un certo punto ho detto: “Beh hai presente Giselle no?! È la matrigna di Morgan”. Nel momento in cui l’ho detto si è accesa una grande lampadina e ho pensato che il fatto che Giselle fosse la matrigna di Morgan potesse essere il punto di partenza. Era perfetto per un sequel, perché adesso Giselle ha una figlia adolescente che probabilmente non crede più nella magia. Tutto, però, è iniziato grazie ad Amy Adams“.

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Menken ha dunque pensato a un possibile proseguimento della storia pensando proprio al personaggio di Giselle – e al suo modo fiabesco di poter affrontare il post-vissero felici e contenti – e alla sua interprete. “Amy non so se l’ho mai detto, ma volevo lavorare con te da così tanto tempo, perché, fondamentalmente, parliamo un linguaggio simile. Siamo amici ed entrambi amiamo i musical e la Disney. Improvvisamente ho pensato che volevo fare un film non con Amy, ma per Amy. Ed eccoci qui, a presentarvi la nostra creazione, quindi spero che sia di vostro gradimento“.

Come per disincanto: ecco cosa ha significato per i protagonisti tornare nei panni di personaggi già noti

Come per disincanto conferenza stampa Cinematographe.it

La moderatrice ha chiesto successivamente ai protagonisti com’è stato tornare nei panni di personaggi che hanno già interpretato anni fa. A tal proposito, Amy Adams ha dichiarato: “È stato interessante, perché stavamo cercando di capire a che punto della sua vita si trova Giselle. Quando l’abbiamo salutata alla fine del primo film, era stata protagonista di un’evoluzione. Abbiamo cercato di prendere proprio quell’evoluzione, chiedendoci che tipo di persona era diventata dopo aver trascorso 10 anni nel mondo reale. Quindi abbiamo pensato sì ai progressi che sicuramente aveva fatto, ma allo stesso tempo volevamo riproporre anche la sua vera personalità, senza perdere quella gioia, quell’ingenuità, quell’innocenza e quella purezza che rendono Giselle così speciale. È stato un vero piacere tornare nel ruolo, soprattutto considerando che è tornato tutto il cast originale. È stato così divertente vedere tornare tutti nei rispettivi ruoli, siamo stati così fortunati che tutti abbiano accettato. Non li ringrazierò mai abbastanza. Per non parlare dei nuovi membri del cast, ero così entusiasta del loro arrivo“.

Anche Idina Menzel ha rivelato cosa ha significato per lei tornare nei panni di Nancy: “Il mio è un cambiamento piuttosto drastico. Passo dall’essere questa tipa newyorkese cinica a saltare in un portale o tombino e ritrovarmi in un mondo fatato. È stato molto divertente per me, e in un certo senso anche una sfida“. Si intromette il regista dicendo: “A proposito, quello non era nemmeno il film, è proprio com’è stata la sua vita [ride]”. La Menzel continua: “Sì esatto. Adam e io ci dicevamo “Quanto del mio accento newyorkese posso mantenere venendo da Andalasia? Quanto può essere contagioso questo posto così idilliaco, romantico, bello e perfetto?“.

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È stata anche la volta di Patrick Dempsey, tornato nei panni dell’amato Robert: “Robert all’inizio è più o meno lo stesso che abbiamo incontrato nel primo film, sebbene stia cercando di trovare un equilibrio nella sua vita tra la nuova bambina e la figlia, e nel conflitto tra Morgan e la matrigna Giselle. Per me è stata una grandiosa avventura. Ho trascorso del tempo a lavorare, a visitare l’Irlanda e ad allenarmi sulla parte del musical, con il canto e il ballo. È stata una gioia per me esibirmi nel canto, oltre che vivere tutto il processo per arrivare alla performance, ovvero trovare la tua voce, lavorare con il coach su questo aspetto, imparare i testi e la coreografia. Una straordinaria esperienza che non avevo mai sperimentato prima d’ora. All’inizio fa un po’ paura, ma alla fine è stato bello essere nel mondo delle fiabe per un po’. Ci siamo trovati in un ambiente sicuro in cui lavorare, è stato divertente e speriamo che le persone lo apprezzino“.

Per i nuovi membri del cast è stata un’esperienza insuperabile

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Successivamente è stato chiesto ai nuovi arrivati cosa li ha entusiasmati di più dell’intera esperienza. Maya Rudolph, che nel sequel interpreta l’antagonista Malvina Monroe, ha risposto: “Ci siamo davvero divertiti tanto. Proprio come ha detto Patrick, anche se io ho avuto precedentemente la possibilità di cantare in alcuni progetti, non c’è niente di paragonabile a questa esperienza. Facevamo le prove di canto, di ballo e abbiamo lavorato sodo fino al giorno in cui abbiamo girato la canzone, e poi l’abbiamo girata e registrata. È stato fantastico, un sogno che diventa realtà“.

Anche per Gabriella Baldacchino, che interpreta la Morgan adolescente, è stato un sogno divenuto realtà: “Non posso far altro che dire che è un sogno divenuto realtà. Quando ero piccola, e anche quando sono cresciuta, il mio film preferito era Come d’incanto, quindi aver avuto l’opportunità di unirmi al cast era davvero irreale per me. Probabilmente la piccola Gabby sverrebbe se sapessimo dove siamo adesso. Per me era un sogno far parte di qualcosa del genere. Ha cambiato completamente la mia vita e sono così grata di poter cantare canzoni scritte da Alan Menken e Stephen Schwartz. Sono cresciuta esibendomi, amo da sempre i musical e il teatro, quindi tutto questo non era nuovo per me. Ciò nonostante, dover dar vita a qualcosa che hanno scritto loro, è un onore per me. E lavorare con questo incredibile cast è stato come partecipare a una master class di recitazione ogni singolo giorno“.