Berlino: Pedro Alonso spoilera la scena iniziale della serie Netflix [Intervista]

Il cast e i creatori di Berlino, serie Netflix spin-off de La casa di carta, annunciano l'inizio delle riprese e spiegano che storia ci racconteranno stavolta.

Un successo indiscutibile ne chiama un altro, al momento solo potenziale ma le cose cambiano in fretta. A Madrid Netflix ha appena presentato alla stampa internazionale Berlino, lo spin-off de La casa di carta che racconterà, per un totale di otto episodi, le rocambolesche vicende del personaggio, ormai iconico, interpretato da Pedro Alonso. Una conferenza di inizio riprese è in genere un’ottima occasione per familiarizzare con il cast e i realizzatori. A monopolizzare la scena sono stati ovviamente Pedro Alonso e i due creatori, Esther Martínez Lobato e Álex Pina. Il protagonista, tra l’altro, ha svelato per noi come inizia la serie: “Ci sono solo dieci cose che possono trasformare una giornata terribile in una meravigliosa. La prima è l’amore. E per la verità, non era questo il caso. La mia terza moglie mi aveva appena lasciato… La seconda è un bottino di oltre dieci milioni di euro. Ma non era nemmeno questo il caso. Stavamo per mettere a punto una rapina molto più grande, quella di oggi è stata facile. Ma se hai una brutta giornata, puoi finire per mettere in ginocchio un uomo miserabile e mirare alla sua testa “.

Con Berlino si torna indietro nel tempo per esplorare un personaggio interessante

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Gli otto episodi della serie sono scritti da David Oliva, David Berrocal, Esther Martínez Lobato e Álex Pina mentre della regia si occuperanno Albert Pintó (Sky Rojo, Possession – L’appartamento del diavolo), David Barrocal (Sky Rojo, La casa di carta) e Geoffrey Cowper (Day Release). La prima domanda importante a cui i creatori devono rispondere è anche la più ovvia. Perché proprio Berlino? La verità, spiega Álex Pina “è che volevamo esplorarlo perché è un personaggio che ci permetteva di essere liberi. Il progetto è nato un po’ di tempo fa. Stavolta possiamo tirar fuori un lato comico e più romantico, mostrare tutti questi aspetti ma senza perdere di vista il versante psicopatico”.

C’è la possibilità di rivedere in Berlino volti conosciuti, al di là del protagonista? Chiaro che di fronte a un interrogativo del genere ci sia una certa renitenza da parte dei realizzatori. Come spiega Esther Martínez Lobato. “Se li rivedremo tutti? Non posso rispondere a questa domanda perché sarebbe un grosso spoiler! Abbiamo fatto uno sforzo importante per pemettere alla serie di avere comunque la sua identità. Il nostro obiettivo era quello di creare un percorso autonomo. Ecco, per noi questa era la cosa veramente importante”.

Riguardo al tempo della serie, conoscendo la traiettoria del personaggio interpretato da Pedro Alonso, tocca ad Álex Pina spiegarci che ci troviamo davanti a “un passato non ben determinato. Sappiamo quello che succede al personaggio nella serie principale, quindi dobbiamo per forza rivolgerci al passato. Qui ci troviamo all’interno di un altro universo. Le riprese si svolgeranno tra la Francia e la Spagna. Noi abbiamo questo metodo, filmiamo mentre scriviamo, quindi man mano che andiamo avanti con la storia scopriamo bene di che si tratta”. Che il discorso temporale della serie sia un aspetto molto importante ce lo conferma anche Esther Martínez Lobato. “Tornare indietro nel tempo è stata una delle sfide più grandi”.

Un nuovo cast per una serie che contiene elementi di commedia, senza rinunciare all’oscurità

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Le riprese di Berlino cominceranno il 3 ottobre 2022 a Parigi e dureranno parecchie settimane coinvolgendo non solo la capitale francese, ma anche Madrid. Nel cast, oltre al già citato Pedro Alonso, abbiamo Michelle Jenner (Isabel) nei panni di Keila, un’autorità nell’ingegneria elettronica. Tristán Ulloa (Fariña – Cocaine Coast) invece è Damián, un professore filantropo ma anche il consigliere di Berlino. Begoña Vargas (Benvenuti a Eden) interpreta Cameron, un kamikaze che vive sempre al limite. Julio Peña Fernández (Dalla mia finestra) dà vita al ruolo di Roi, il fedele seguace di Berlino. E Joel Sánchez interpreta Bruce, l’instancabile uomo d’azione della banda.

Pedro Alonso è grato delle opportunità ricevute. “La mia vita è stata una serie di regali uno dopo l’altro”. Sulla serie, che rispetto a La casa di carta mischia un po’ gli ingredienti, ha questo da dirci. “C’è un’atmosfera più leggera, non per questo mancheranno aspetti tragici e selvaggi. Ma nel complesso sarà una storia più leggera. Berlino mi riporta ai film che mi piaceva guardare una volta, quelli davvero importanti. Pieni di stile ed avventura, il cinema classico per capirci”. Sul cambio di registro interviene anche Esther Martínez Lobato che spiega che “con questa serie sentiamo il bisogno di non essere troppo duri con il pubblico, ma di essergli vicini in una maniera diversa rispetto al passato. Tenete presente che non abbiamo ancora cominciato a girare”.

Prosegue Pedro Alonso. “Stiamo ancora provando Berlino ma devo dire che la commedia sentimentale è un genere molto interessante. Ovviamente, è anche pieno di stereotipi. Abbiamo comunque un team che è in grado di prenderli di petto e fare un buon lavoro”. La chiave di volta dell’operazione, sempre Esther Martínez Lobato, consiste nel concentrarsi sulla natura sfaccettata e complessa del protagonista. “Berlino è un personaggio oscuro, intelligente, emotivamente potente. Ma tu puoi comunque inscenare una personalità del genere e poi far innamorare il personaggio”.

Berlino nasce da un interessante processo creativo, sceglie la commedia ma non rinnega il passato

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Anche per Álex Pina la cosa fondamentale è la complessità del personaggio centrale. Berlino è una serie dedicata a un personaggio che “è controverso, perché può essere il cattivo ma anche no. Ti offre molte possibilità. È un po’ uno psicopatico e narrativamente è un aspetto fantastico. Stiamo scrivendo gli episodi e siamo sul punto di cominciare a girare, un metodo, questo, che ci permette di essere più agili. Continuiamo a farlo anche se è faticoso. Sentiamo una grande pressione. Questo è un altro universo rispetto a La casa di carta, ma riconosciamo che la pressione è parte del progetto. Quello che cerchiamo di fare è creare realtà differenti“.

Scrivere mentre si gira è molto faticoso, certo, ma per i creatori di Berlino non esistono alternative accettabili. Come conferma Esther Martínez Lobato. “Noi scriviamo, testiamo il materiale con gli attori, impariamo dagli errori e questo per noi è l’unico modo di farlo. Imparare dagli errori, trarre spunto dalla gente che ti sta intorno e rifare le cose”. Accettare il ritorno sulla scena per Pedro Alonso non è stato facile, a tratti si chiedeva se sarebbe stato in grado di riprendere sul serio il personaggio. Ma è andata. “Lavorare a una serie come questa è un grosso impegno, ricordo il giorno in cui me l’hanno proposto. Come personaggio è quasi un parco a tema. Qui c’è un tono più leggero, Berlino è più giovane e un vero edonista. Abbiamo deciso di ridurre la parte claustrofobica e violenta della serie originale. Lui stavolta è il David Copperfield delle rapine”.

Ci saranno comunque le rapine, non temete, ce lo conferma Álex Pina. “Pensiamo di inserire diverse rapine, ma non avendo ancora cominciato a girare non possiamo essere più precisi. Per quanto riguarda la data di uscita, beh, prima finiamo di girarlo. Poi, quando Netflix vorrà, sarà disponibile”. Esther Martínez Lobato conferma la necessità di un grosso cast di contorno perché “Berlino vivrà le sue storie d’amore, avrà molte cose da fare e avrà bisogno di un grosso supporto. Il nostro processo creativo” aggiunge “è tale per cui ci prepariamo moltissimo prima di cominciare a girare. Un po’ come se accumulassimo materiali per costruire una casa e poi cominciassimo a lavorare. Può capitare che le cose che a un certo punto ti piacciono, due mesi dopo le scarti”. Chiusura con Álex Pina che chiarisce sul tono leggero della serie. “Vero che Berlino è una commedia, ma non una commedia sentimentale in senso stretto. Non dimentichiamoci che la serie accoglie un bel gruppo di personaggi, ognuno dei quali ha la sua identità ed è coinvolto in un numero molto importante di relazioni”.