Alessio Di Cosimo racconta il “suo” Carlo Mazzone in Come un padre. Intervista

"Carlo Mazzone rappresenta un calcio romantico"

Tra le nuove uscite su Prime Video troviamo Come un padre, il docufilm diretto da Alessio Di Cosimo, che ripercorre la vita e la carriera dell’allenatore Carlo Mazzone con il contributo dei suoi familiari e i ricordi di molti campioni del calcio, tra cui Francesco Totti, Roberto Baggio, Marco Materazzi e Andrea Pirlo. Per conoscere meglio il docufilm su uno dei più grandi allenatori di calcio della storia, che a tutt’oggi detiene il primato di presenze in Serie A (con ben 795 panchine ufficiali), abbiamo parlato direttamente con il regista romano Alessio Di Cosimo.

Alessio Di Cosimo: intervista al regista di Come un padre

L’uomo è pienamente tale solo quando gioca”, diceva Schiller. Per questo, forse, ancora oggi, Carlo Mazzone non smette di inseguire una palla. Lei che ne pensa?
Assolutamente sì. E soprattutto un uomo che ha vissuto quasi tutta la sua vita sui campi di calcio non può non sentirsi vivo quando mette i piedi su quel prato verde. Quel giorno che abbiamo fatto le riprese nel campo dell’Ascoli ho percepito proprio questo. Carletto era felicissimo, sembrava un bambino!“.

Il docufilm celebra le sue doti tecniche ma soprattutto la grande umanità di Mazzone, che ha avuto un ruolo determinante nelle vite di molti calciatori da lui scoperti e valorizzati (Francesco Totti, ad esempio, afferma che “è il papà di tutti“). Anche il suo, in qualche modo, è stato uno sguardo di figlio?
Certo. Ho cercato di guardarlo con gli occhi di un figlio per poter raccontare principalmente il suo lato umano oltre che sportivo. Mi sono concentrato da subito per raccontare gli uomini. Quando ho fatto le riprese in casa di Mazzone, mi ha fatto una carezza sul viso e mi ha detto: grazie. Lì mi sono sentito, anche io, “figlio” suo”

Come un padre è un’opera vibrante ed emozionante. Ha la forza di saper trascinare anche i non sportivi nella vita e nelle imprese calcistiche di Mazzone. Anche per  lei sarà stato emozionante coinvolgere il Mister e raccogliere le testimonianze di grandi campioni…
Un’emozione unica, che porterò sempre con me. Andare a casa di Roberto Baggio, intervistare Totti, andare da Guardiola a Manchester; e poi raggiungere tutti gli altri. Sono stati mesi pieni di emozioni. L’ultima, e più emozionante di tutte, è stata vedere Carletto uscire sul palco ad Ascoli a fine proiezione del film, felice, emozionato, davanti a 800 persone, in piedi, che applaudivano“.

Di Cosimo: “Carlo Mazzone rappresenta un calcio romantico fatto di persone che amavano stare insieme, di spogliatoi pieni di risate, di aneddoti divertenti ed emozionanti che purtroppo non si sentono più”

Carlo Mazzone rappresenta il calcio di una volta ? 
Assolutamente sì, lui e tutti i suoi “figli” presenti nel film. Un calcio romantico fatto di persone che amavano stare insieme, di spogliatoi pieni di risate, di aneddoti divertenti ed emozionanti che purtroppo non si sentono più”. 

E se dovesse decidere un titolo per descrivere i match di oggi?
Sarebbe: potenza e velocità. Sicuramente i match di oggi sono molto avanti da un punto di vista fisico, ma meno fantasiosi e romantici”.

Colpisce, poi, il passaggio in cui si ricorda la tragedia di Vittorio Mero, quando l’allenatore riunì la sua squadra e disse: “Ragazzi, il premio salvezza non cambierà le nostre vite. Noi quest’anno daremo tutto al figlio di Vittorio“, un discorso coerente per uno che ha sempre affermato che – prima dei calciatori – ha allenato l’uomo… 
Quella parte del film non era presente nella sceneggiatura iniziale. Quando i gemelli Filippini mi raccontavano le cose che più erano rimaste nei loro cuori di Mazzone, mi hanno raccontato la storia di Vittorio Mero, che mi ha toccato molto. Ho sentito il dovere morale di omaggiarlo e di raccontare quanto Mazzone, anche in quel triste episodio, sia stato un padre verso i suoi giocatori.

Ha già in mente il prossimo film?
“Sto preparando un film di finzione, non un documentario. Spero di riuscire a far sorridere e piangere come in Come un padre”. 

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