Intervista a Caterina Biasiol: dallo skate al cinema e da Slam – Tutto per una ragazza a L’urlo

Giovani artisti si fanno strada nel mondo dello spettacolo: Caterina Biasiol è l’emergente attrice romana che dopo il piccolo ruolo nell’ultimo film del regista Andrea Molaioli Slam – Tutto per una ragazza sembra prendere il volo per nuovi progetti tra piccole e grandi produzioni: un percorso fatto di aspirazioni, amore per lo skate e voglia di crescere, costellato da lavori imminenti – come il corto L’urlo di Valerio Ferrara – e prossime avventure su set importanti.

Noi di Cinematographe – Filmisnow abbiamo avuto il piacere di intervistarla e di scoprire le esperienze che stanno segnando la sua carriera.

Intervista a Caterina Biasiol, giovane attrice tra skate e cinema

Caterina, come è cominciata la tua avventura cinematografica e cosa ti ha spinta verso questo meraviglioso universo?

È cominciato tutto per caso, in una semplice giornata sullo skate insieme a mia sorella sulle strade del Lungotevere. Eravamo in giro e ci siamo ritrovate davanti al Cinema America Occupato e interessate alla sua storia e alla lotta di questi ragazzi nel mantenere attiva la struttura ci siamo incuriosite e siamo andate a vedere da vicino.

Abbiamo trovato un volantino e proprio quel giorno stavano cercando ragazzi per un film che sapessero andare sullo skate. Mia sorella e io eravamo proprio lì quindi abbiamo pensato di presentarci, anche un po’ per gioco. Due settimane dopo inaspettatamente arriva una chiamata dove vengo informata del fatto che il regista vuole farmi un provino per un ruolo. Ovviamente cado dalle nuvole!

Sono andata e ho attraversato un periodo veramente lungo di provini, ma sento di poter affermare che proprio lì, durante quella lunga preparazione, ho imparato veramente cos’è l’arte della recitazione. Sono arrivata fino alla fine dei provini sperando di essere presa, il ruolo della protagonista è andato invece alla bravissima Barbara Ramella, ma ho avuto comunque il privilegio di interpretare una piccola parte nel film.

Dopo questa mia prima esperienza un mio amico mi ha suggerito di mettermi in contatto con un’agenzia, la Moviment, e con loro sta cominciando a concretizzarsi davvero questa mia nuova avventura attoriale.

Come tu hai appena dichiarato il film Slam – Tutto per una ragazza è stata la tua prima esperienza nel mondo del cinema, quale è stato quindi il tuo approccio iniziale al set e come hai vissuto i mesi di preparazione della pellicola?

Devo dire che mi sono sentita molte volte come un pesce fuor d’acqua. Ero circondata da persone così esperte, lavoratori così bravi e talentuosi, gente veramente preparatissima. Sentivo che dovevo “fingere” di essere una vera attrice. Contemporaneamente mi sentivo molto grata verso il regista ed ho sentito tutto il suo affetto. Trovo che Slam – Tutto per una ragazza sia un progetto interessante, per me poi che appartengo all’ambiente degli stakers è stato entusiasmante. In più trovo bellissimo che grazie al film sia stato rinnovato lo Skate Park a Cinecittà.

Andrea Molaioli è il regista dell’opera Slam – Tutto per una ragazza e grazie a lui hai avuto la possibilità di avvicinarti alla realtà dello spettacolo. Che regista è e come è stato lavorare con lui?

Andrea è una persona sorprendente. Mi ha aiutata a credere in me stessa e nel mio potenziale di attrice. Ricordo un episodio durante i provini dove lui interpretava mio padre ed io dovevo comunicargli di essere incinta e il suo modo di approcciarsi al lavoro, anche soltanto durante una prova, è vero e incredibile. È anche un ottimo attore a dire la verità! Ha saputo regalare emozioni forti al set e ci ha fatto credere veramente in quello che stavamo facendo.

Caterina Biasiol: “Lavorare con i propri coetanei è sempre molto divertente e molto istruttivo.”

Oltre al set di Molaioli hai partecipato anche al lavoro di ragazzi più giovani partecipando al corto di Valerio Ferrara L’urlo, ultima e più ambiziosa opera della nascente casa di produzione Redroom. Come è stato prendere parte al corto L’urlo e collaborare con i tuoi coetanei?

L’urlo è stato il mio secondo corto e come in ogni esperienza simile c’è stato molto divertimento e molto da imparare. Valerio – il regista del corto – mi ha contattata e dopo avermi esposto il tema del lavoro ho subito dato conferma della mia partecipazione perché , anche se l’opera non tratta un argomento che si avvicina nello specifico al mio personaggio, è riconducibile più in generale alle decisioni dei giovani sul proprio futuro, una realtà che mi riguarda da vicino. I problemi con i genitori, le conflittualità nel voler perseguire i propri sogni, le continue preoccupazioni, sono tutti aspetti che il corto tratta e rivedo in me, nei miei amici e nei miei coetanei.

Ho trovato i ragazzi del set molto preparati, si respirava un’aria di passione ed insieme attitudine uguale a quella dei grandi set. Trovo sia bello lavorare con ragazzi della mia età, c’è la voglia di condividere, di giocare con serietà.

Sono infatti sempre di più i giovani che con i propri mezzi e le accessibili tecnologie del momento realizzano loro opere unendosi e creando nuovi prodotti. Nella marea di lavori facili da realizzare, pensi che per i giovani attori e non solo sia più difficile emergere oppure si è ampliato lo specchio della visibilità?

Credo che avendo sempre più mezzi i giovani siano maggiormente incentivati nel buttarsi in nuovi e propri lavori. Sono vie utili per condividere esperienze e farsi vedere. Poi un film può anche essere girato con il telefonino, ma solo se ha sostanza, se ha una creatività dietro allora riesce ad emergere. Si tratta di mezzi importanti, ma bisogna saperli usare con professionalità, come è stato per il caso del corto L’urlo.

Redroom e chi la gestisce è riuscita a sfruttare pienamente i materiali e le attrezzature necessarie e attraverso un’ottima campagna marketing è riuscita a ritagliarsi una certa visibilità, e questo soprattutto perché alla base c’era un’idea valida. Tutto ciò ha portato avanti anche le serate da loro organizzate e le condivisioni degli eventi ed è ciò che avverrà per l’anteprima del corto che avverrà nel mese di maggio.

Dopo Slam – Tutto per una ragazza e L’urlo quali altri progetti cinematografici ti aspettano?

Sarò una dei protagonisti del film di un noto regista di cui ancora però non posso dire molto. Partirò prossimamente per girare due settimane in Puglia, a Lecce, e il film comprende un bel cast di giovani e non solo. Spero di riuscire a sfruttare al meglio questa occasione.