Girotondo: intervista al cast del nuovo film di Tonino Abballe

Tonino Abballe arriva al cinema con Girotondo. Ecco cosa ha detto il cast a proposito del film!

Girotondo è il nuovo film del regista Tonino Abballe che racconta allo spettatore i disagi che i rapporti di oggi possono generare. A presentare il film a Roma è presente il cast del film composto da Erika Marconi, Massimiliano Buzzanca, Rosaria Razza e Valentina Ghetti.

Erika, nel film interpreti in più di un ruolo i disagi che una donna può provare in diverse situazioni di coppia. Come ti sei approcciata a questo tipo di lavoro?

Non è semplice interpretare così tanti ruoli. Mi sono preparata molto. Sarebbe stato di certo più semplice fare interpretare i sette ruoli da sette attrici diverse, ma spero di aver dato il meglio.

Quale è stato il metodo che avete usato per rapportarvi ai vostri personaggi?

Massimiliano: Sono uno dei tanti volti che molto spesso appaiono in televisione per la lotta contro le donne e di questo sono orgoglioso. Viviamo in periodi strani, dove veramente tante donne come anche tanti uomini vivono problematiche trattate nel film. Ho cercato di dare ai diversi personaggi interpretati un minimo di taglio differente per mettere alla luce i vari problemi che oggi si subiscono.

Nel calarvi nei ruoli avete preso spunto da episodi vissuti personalmente o di gente a voi vicina?

Massimiliano: “Quello dell’attore è un lavoro dove si prendere sempre quello che si vive. Sullo schermo mettiamo sia i sentimenti che si vedono sia quelli che si nascondono. Prima di tutto ho scavato dentro di me e poi ho cercato di immettere in scena quei sentimenti di cui anche mi vergognavo. Nei personaggi c’è poi anche qualche persona che ho conosciuto”.

Erika: “Per i diversi ruoli mi sono ispirata a diverse persone, ma ho tratto anche da fatti avvenuti a me, in modo ovviamente limitato, e poi di ingigantire il tutto. Un po’ tutti nella vita abbiamo subito violenza psicologica e di questo bisogna parlarne”.

Rosaria: “La parte più semplice da interpretare è stata quella del paziente. All’interno del film il messaggio importante passa mentre si vede questo susseguirsi di immagini che ci dicono che bisogna mettersi in discussione e risolvere le problematiche che spesso abbiamo davanti

.C’è stata per caso la collaborazione con qualche esperto di tecniche psicoterapeutiche al quale vi siete affidati?

“Sì, ci siamo affidati all’esperienza di uno psicologo che ci ha anche scritto i dialoghi.”

Valentina Ghetti, il tuo personaggio è poco più di una meteora, non ti sarebbe piaciuto se fosse stato sviluppato maggiormente? E in che modo ti ci sei avvicinata?

“Certo avrei voluto che il personaggio avesse avuto una risposta davanti alla situazione in cui si è trovato, però come per tutte le vicende del film il regista ha preferito lasciare tutto aperto. Per il ruolo ho lavorato soprattutto sull’esclusione, portando sullo schermo quel senso di emarginazione che ognuno di noia volte  vive”.