Yes Man: il significato del film con Jim Carrey

Yes Man di Peyton Reed con Jim Carrey e Zooey Deschanel è un manuale d'istruzioni sulla positività e il coraggio necessari per affrontare la vita.

Yes Man di Peyton Reed con protagonista uno straripante Jim Carrey è un film che parte da uno spunto potenzialmente satirico e finisce, un po’ a tarallucci e vino, come un invito ad affrontare la vita in maniera positiva. Buona parte della sua efficacia comica è quindi inevitabilmente dovuta al talento di Carrey, che si prende il film sulle spalle e che è ben affiancato da Zooey Deschanel, in uno dei suoi tanti ruoli da ragazza stravagante, Bradley Cooper, Luis Guzman e Terence Stamp.

Yes Man: la trama del film

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Carrey interpreta Carl, un impiegato di banca depresso, reduce da un matrimonio finito male e sempre più chiuso in se stesso. Questo fino a quando una vecchia conoscenza non lo invita a partecipare alla convention di un guru (Terence Stamp) che predica l’importanza di dire sempre sì ad ogni cosa. Inizialmente perplesso, il protagonista, in maniera un po’ fatalista, decide di seguire l’insegnamento dando un passaggio ad un senzatetto in una zona isolata di Los Angeles. Qui conosce Allison (Zoey Deschanel), la quale immediatamente lo copisce con la sua stravaganza. Ancora grazie alla nuova abitudine di dire sì a proposte che prima avrebbe rifiutato o ignorato, riesce a rivedere la ragazza.

Si accorge quindi che dire sempre sì gli apre in realtà nuove opportunità e cambia quindi radicalmente filosofia di vita. Questo nuovo approccio lo porta, per esempio, a sposare per corrispondenza una donna persiana, a partecipare ad un corso di “fotografia durante lo jogging”, a imparare il coreano, a salvare un suicida e ad approvare ogni richiesta di finanziamento sottoposta. Lo porta soprattutto però a conquistare Allison, fino a quando questo eccesso di positività e l’incapacità di dire “no” gli presentano il conto.

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È però lo stesso santone a spiegargli in una stanza d’ospedale, dopo che i due sono stati vittima di un incidente, che il senso delle sue parole non era da prendere in maniera letterale, che era solo un invito a scovare dentro se stessi il coraggio e la positività giusta; capire cioè quando c’è davvero il desiderio di qualcosa e questo desiderio viene ostacolato dalla quotidianità, dalle paure, dall’abitudine e dalle eredità del passato.

La spiegazione e il finale di Yes Man: un manuale d’istruzioni sull’importanza di essere positivi

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Fondamentalmente, quest’ultima considerazione è la morale di Yes man. Che sia stata in fin dei conti detta dal santone capo di una specie di setta di esaltati (l’amico del protagonista, per esempio, che esordisce lanciando un sasso contro la vetrina della banca perchè aveva voglia di farlo) la dice lunga su quanto il film abbandoni quasi subito la strada dell’ironia e della satira e si ponga come una sorta di “manuale d’istruzioni” sull’avere coraggio e sul non farsi bloccare dalle consuetudini e dalle paure. Un invito a non lasciarsi cullare dalla tranquillità di tutti i giorni che apparentemente non presenta pericoli ma che allo stesso tempo nega opportunità e occasioni.

Imparando a dire sì Carl recupera l’affetto degli amici, ottiene una promozione sul lavoro e conquista il cuore della stravagante Allison, dimenticando l’ex moglie. Certo, esagera e capita in situazioni decisamente problematiche – ad un certo punto è sospettato di terrorismo – e decisiva in questo senso diventa anche la presa di posizione, tra il deluso e l’arrabbiato, di Allison quando scopre dell’abitudine del fidanzato di dire sempre sì. Y

es Man è infatti anche una commedia sentimentale e, come canone vuole, le incrinature dei rapporti amorosi diventano il muro decisivo contro cui i protagonisti sbattono la testa imparando a conoscere meglio loro stessi e capire i propri errori. Anche in questo caso, il lieto fine è dietro l’angolo e del tutto privo di sfumature. Nella sequenza che scorre durante titoli di coda i due, in qualche modo recuperando la follia di facciata espressa dalle sequenze più divertenti, cattive e “politicamente scorrette” del film (con il politicamente scorretto che essendo occasionale e quasi estraneo al senso del film rischia di risultare gratuito), si buttano alla velocità della luce con i pattini giù per una strada ripida; confermando la morale di Yes man per cui la vita va affrontata con positività e con la giusta dose di sana follia.