Chi è Victor Polster: vincitore del premio Un Certain Regard per Girl

Chi è Victor Polster? Ecco la biografia e la carriera dell'attore vincitore del premio Un Certain Regard a Cannes per il film Girl di Lukas Dhont.

Girl, lungometraggio d’esordio dell’enfant prodige fiammingo Lukas Dhont, vincitore della Caméra d’Or a Cannes, è un piccolo miracolo perché riesce a sottrarre una storia queer ai codici attesi, in qualche modo ritualizzati, del queer. Concepito quasi come la fiaba di una ragazzina sedicenne che vuole diventare ballerina, ma è nata nel corpo di un maschio e non ha ancora completato la riassegnazione di genere, il film trasla il conflitto dal piano sociale a quello personale: Lara è adorata da padre e fratellino, integrata ai suoi coetanei, eppure non riesce a contenere l’impazienza di accordare la mente al corpo, l’identità intima alla determinazione biologica. Il ‘miracolo’ di questo film, che rappresenterà il Belgio ai prossimi Oscar, mai sarebbe stato possibile senza la performance straordinaria del suo giovane protagonista, Victor Polster, anche lui, come Lara, sedicenne di Bruxelles con un enorme talento per la danza.

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Victor Polster: biografia di un ballerino prestato al cinema

Victor Polster Cinematographe.it

In Girl Victor Polster è alla sua prima prova d’attore, un’esperienza che, pur potendo decidere un’intera carriera, per lui rappresenta solo una meravigliosa evasione, “la ciliegina sulla torta”, per utilizzare le sue stesse parole (da una recentissima intervista al magazine belga in lingua olandese Knack Focus), rispetto al suo obiettivo principale, quello di diventare un ballerino professionista. Nato nella capitale belga nel 2002, Polster si è avvicinato alla recitazione da bambino, preferendo, però, poi, passare allo studio della danza, che oggi considera la sua principale  vocazione: al momento è allievo della Royal Ballet School di Anversa, dove segue un programma prestigioso di avviamento professionale.

La performance incredibile di un talento precoce 

Stupisce come Polster, un cisgender (termine che definisce chi si sente a proprio agio col sesso assegnato biologicamente), sia stato in grado di interpretare una ragazza trans, interpretazione che, durante lo scorso festival di Cannes, gli è valsa il premio, nella sezione Un Certain Regard, come miglior attore. Lukas Dhont lo ha trovato dopo un anno e mezzo di ricerche infruttuose: i casting, aperti indiscriminatamente a maschi, femmine e transgender, infatti, si sono trascinati a lungo perché il regista non riusciva a trovare nessuno che coniugasse il talento per la recitazione a quello per la danza. Victor Polster è stato l’incontro fulminante, che ha permesso all’autore appena ventisettenne di portare a compimento un progetto dalla genesi remota e assai tortuosa.

Il boicottaggio dei critici trans americani

L’idea di dedicare un film alla storia di una ragazzina trans che desidera solo ballare risale, infatti, a molti anni fa: Dhont, nel 2009, lesse su un giornale la notizia di una giovane belga che aveva riscontrato qualche difficoltà nel riuscire a trovare una collocazione in accademie di danza a causa del suo sesso biologico, diverso da quello in cui s’identificava. Solo dopo aver ottenuto dalla ragazza in questione il consenso a fare della sua storia un film, Dhont ha cominciato a lavorarci concretamente. Girl, il film nelle sale in Italia da giovedì 27 settembre, è il risultato, dunque, di un processo creativo laborioso e, benché sia stato pressoché all’unanimità promosso dalla critica, non è riuscito a scongiurare l’affiorare di un certo malcontento presso la comunità di critici transgender americani, che hanno ritenuto inopportuna la scelta di Polster nel ruolo di una giovane trans. Negli Stati Uniti, la questione della rappresentazione mediatica e artistica delle minoranze è percepita acutamente, come un nodo controverso, talvolta divisivo, del dibattito civile.

Con Polster ha lavorato il coreografo di Beyoncé

Polemiche a parte, il film di Lukas Dhont può vantare la collaborazione di uno dei più prestigiosi e brillanti coreografi contemporanei, Sidi Larbi Cherkaoui, nato da madre belga-fiamminga e padre marocchino. Emblema della necessità culturale delle relazioni interetniche e vero e proprio ambasciatore della contaminazione tra arti performative, moda e universo pop, ha recentemente curato le coreografie del video di Apeshit di Beyoncé e Jay-Z. Il coreografo, classe 1976, si è occupato per tutta la durata della realizzazione del film proprio di guidare i passi di Victor, di cui non ha mancato di elogiare l’abnegazione (il giovane attore ha imparato a stare sulle punte appositamente per il film) e la sensibilità fuori dal comune, che travalica gli steccati di genere e si confronta direttamente con l’universalità della condizione umana.