Unicorn Store: la spiegazione del film

L'originale Netflix Unicorn Store ha un finale che è allo stesso tempo appropriato al film, ma anche assolutamente sopra le righe. Il risultato è da interpretare.

Unicorn Store, esordio alla regia di Brie Larson, è finalmente arrivato su Netflix dopo la premiere al TIFF 2017. Il film racconta la storia di Kit (Brie Larson), studente d’arte infantile e fallita che cerca di trovare la sua strada mettendo la testa a posto e trovandosi un lavoro “serio” presso un’azienda di marketing. Il suo cuore però è da tutt’altra parte, motivo per cui, quando riceve una lettera che la invita al misterioso “The Store”, la tentazione è troppo forte. Lì incontra Il Venditore (Samuel L. Jackson), il quale le offre di realizzare il suo sogno d’infanzia: avere un unicorno.

Il film vede Kit seguire tutte le direttive del venditore per conquistare la proprietà dell’unicorno (costruendo un posto dove vivere, guadagnandosi una sicurezza finanziaria e creando un ambiente amorevole per far vivere la creatura magica); le quali la portano a eccellere nel lavoro, riallacciare i rapporti con i suoi genitori e trovare l’amore in Virgil, un impiegato del negozio di ferramenta.

Fin dalla sua singolare presentazione della vita reale per poi arrivare al suo vivace e ricco guardaroba (Larson ha un nuovo look in quasi tutte le scene, ognuna più vibrante ed elegante dell’ultimo), è chiaro molto presto che Unicorn Store supera in stravaganza anche gli già elevati standard degli indie americani. Ma in mezzo a tutti questi colori si può rintracciare una storia che racconta come cambia il rapporto con i nostri desideri e le nostre fantasie infantili quando si diventa adulti.

Detto questo, ecco cosa significa davvero il finale di Unicorn Store.

Unicorn Store: cos’è The Store e chi è Il Venditore

Unicorn Store Cinematographe.it

Le funzionalità del The Store non sono nemmeno affrontate in Unicorn Store, e per una buona ragione. Quando Kit ci si reca per la prima volta si trova davanti un semplice portone senza pretese, che nasconde però un ascensore che porta dritti dritti ad una sala ricca, colorata e a “tema unicorno” (ci sono televisori giganti che mostrano immagini di unicorni, sacchi di fieno e aree per la pulizia dei cavalli), nel quale la aspetta Il Venditore.

Kit rivisita The Store più volte durante il film per riflettere sui suoi cambiamenti di vita ed ottenere i nuovi compiti dal Venditore, ma quando ci torna con Virgil la sala è completamente deserta. La scelta del film si presta a molteplici interpretazioni: è stata tutta una truffa? Un frutto dell’immaginazione di Kit o un modo per lei di evitare di affrontare il mondo reale? Ma, contro ogni visione razionale, la ragazza torna a trovare il venditore lì con il suo premio.

Per quanto possa sembrare astratto, The Store è abbastanza reale nel mondo di Unicorn Store. Ciò che conta, però, è quello che rappresenta. È un luogo in cui Il Venditore aiuta le persone perse nell’intensità della vita moderna, soprattutto nel momento di diventare adulti, e offre loro un ponte tra il loro passato da bambini e il loro futuro più autosufficiente (un unicorno nel caso di Kit).

Il Venditore sottolinea che The Store non riguarda esclusivamente Kit, l’iterazione corrente è pensata su misura per lei, così come cambia per il nuovo cliente nel finale.

Unicorn Store: l’unicorno era reale?

Unicorn Store Cinematographe.it

Alla fine Kit ottiene il suo unicorno, bagnato da una luce arcobaleno. Ma, nonostante il premio l’abbia ottenuto con merito alla fine della sua missione principale, la ragazza sceglie di lasciarlo all'”altra donna” che lo desidera (e sicuramente non esiste).

Certo, probabilmente l’unicorno è reale nella stessa misura in cui è reale il The Store. Perché si, fisicamente era lì, Kit lo teneva e Virgil lo poteva vedere. Ma la sua natura va oltre: esso è una raccolta di emozioni, rappresenta tutto ciò che riguarda la visione infantile di Kit e che ha resistito nonostante il suo diventare una donna. Il suo lasciar andare l’unicorno significa che Kit decide di abbracciare l’esistenza senza il suo capriccio, accettando che ci sono altre cose più importanti nella vita.

Unicorn Store: il significato del finale del film

Unicorn Store

L’intera storia di Unicorn Store riguarda una persona talmente radicata in una gioiosa giovinezza da non riuscire ad entrare nel mondo degli adulti. C’è una visione “loro e noi” dell’essere adulta di Kit all’inizio di questo film che porta ad uno scontro tra la vita a cui è abituata e quella da persona matura. Nel momento però in cui si verifica la possibilità di avere l’unicorno, la spinta di Kit a fare cose che avrebbe considerato oltre la sua maturità (trovare un ragazzo, avere una grande opportunità di lavoro, recuperare la sua relazione con i suoi genitori) viene fuori naturalmente. La spiegazione della scelta alla fine del film diventa conseguentemente semplice: Kit è cresciuta, ha superato il bisogno di vedere realizzato quel desiderio infantile.

Il finale di Unicorn Store è una rappresentazione piuttosto evidente della crescita e soprattutto del modo in cui l’idea del diventare adulti è qualcosa che i bambini respingono, ma che è augurabile non fuggire. Oltre a ciò, però, l’eccitazione di Kit, la sua gioia e i suoi abiti colorati in contrasto con un mondo grigio rappresentano il fatto che crescere non deve significare per forza perdere ciò che ti ha reso un bambino felice. Dopo tutto non si ha bisogno di un unicorno per vedere la parte colorata del mondo.

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